Consigliere della Regione Toscana

Trasporti : Autolinee Toscane venga nuovamente a riferire in Commissione con dati alla mano

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Trasporti, Capecchi (Fdi): “Autolinee Toscane venga nuovamente a riferire in Commissione con dati alla mano”
“Il gestore unico del trasporto regionale aveva assicurato che disservizi e ritardi si sarebbero risolti in poche settimane, ma pendolari e studenti stanno pagando attese infinite alle fermate, corse saltate, aumenti dei costi”
Firenze 06/10/2022 – “Finalmente l’assessore Baccelli si muove chiedendo chiarimenti sul trasporto pubblico ad Autolinee Toscane. Già una volta, AT è venuta in Commissione Trasporti, su iniziativa di Fratelli d’Italia, e ci assicurò che disservizi e ritardi sarebbero stati superati nel giro di poche settimane. In realtà, a distanza di mesi i disservizi sono aumentati, i costi sono cresciuti e i servizi vengono progressivamente tagliati oltre a fare politiche di dubbia efficacia per quanto concerne il personale. Anche i sindacati sono sul piede di guerra” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti e la capogruppo di Fdi a Quarrata Irene Gori.
“Non vogliamo fare una protesta di parte nei confronti del nuovo soggetto gestore del trasporto pubblico locale, ma è evidente che la situazione stia andando fuori controllo con pendolari e studenti alla mercé di attese infinite alle fermate, di corse saltate, di mezzi iperaffollati. Chiediamo che i vertici di Autolinee Toscane venga a riferire nuovamente in Commissione presentandosi però con i dati alla mano” sottolineano Capecchi e Gori.
“I disservizi si registrano a livello regionale e provinciale. In provincia di Pistoia, ad esempio, raccogliamo e rilanciamo la protesta di una madre di Quarrata che denuncia che a fronte di 250 euro di abbonamento autobus è costretta a portare il figlio a scuola in auto perché da inizio anno, a causa di corse che vengono saltate, arriva a scuola sempre dopo l’orario di entrata della prima campanella, le 7.55. Il primo autobus, quello che dovrebbe prendere il figlio per arrivare in tempo a scuola, non si ferma perché sempre pieno” raccontano Capecchi e Gori.

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