Convenzione a bordo treno per forze dell’ordine. Capecchi (FdI): “Perché la Toscana non include anche la polizia municipale?”

Riconoscere il titolo di viaggio gratuito a bordo treno anche per il personale della polizia municipale nella tratta casa-lavoro e viceversa, così che, in caso di necessità, potrebbero prestare servizio a supporto del personale ferroviario. È quanto stabilisce una convenzione in vigore in moltissime regioni italiane, anche nelle vicine Liguria ed Emilia-Romagna, eppure la Regione Toscana sembra non voler dare una risposta chiara alla legittima richiesta della polizia municipale. Al momento la nostra Regione riconosce la gratuità del viaggio al solo personale di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria, escludendo di fatto la polizia municipale. Perché la giunta non integra anche il personale della polizia municipale, come fatto dalle altre regioni? A quanto ci riferisce il sindacato di categoria (Sulpl) sarebbe sufficiente un atto della giunta, senza alcun tipo di esborso. Possibile che la Regione non abbia a cuore il tema della sicurezza sui treni? Vista la diminuzione del personale della Polfer sarebbe auspicabile riuscire ad aumentare la presenza di personale qualificato a bordo treno. Perché non proporre almeno un paio di mesi di prova? Così, grazie all’ausilio di una apposita app, sarà possibile registrare quanti agenti della municipale usufruirebbero del servizio e in quale tratta. Abbiamo anche scritto alla presidente della IV commissione chiedendo di fissare una audizione in merito senza tuttavia ottenere risposta. La Regione Toscana deve fare chiarezza una volta per tutte e qualora volesse anche stavolta rimandare la decisione lo faccia con dati alla mano e non con scuse fantasiose come fatto in precedenza”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vice presidente della commissione Trasporti Alessandro Capecchi.

Trasporti. Controlli Green Pass. FdI: “Giani pensi a dare linee guida chiare invece di fare lo sceriffo”

“È scattato l’obbligo di esibire il Green Pass per salire a bordo di treni, aerei e navi eppure nessun dubbio sugli effettivi controlli è stato sciolto. In particolare per quanto riguarda i treni ad alta velocità occorre tenere conto che anche molti turisti stranieri vi salgono a bordo ma non tutti sono provvisti di Green Pass, perché provenienti da paesi esteri extra Ue, basti pensare ai russi vaccinati con Sputnik, non riconosciuto per poter ricevere il Green Pass. Dal Governo hanno fatto sapere che sono validi i certificati equivalenti alla Certificazione Verde, ma chi deve saper riconoscere questi certificati equivalenti? Con quali strumenti? Perchè di fatto si tratta di una miriade di documenti diversi, dalle app sul cellulare a certificati scritti a mano da un medico, fino a libretti vaccinali con timbri. Come può un controllore essere in grado di verificare la veridicità di questi documenti? Come può sapere se sono validi o meno? Con questa legge caotica e improvvisata dal Governo da un lato si fanno desistere i viaggiatori a prendere i mezzi pubblici perché non certi di essere in regola e dall’altra si finisce per gravare di troppe responsabilità il personale che deve effettuare i controlli a bordo. L’ennesimo caso in cui il Governo lancia delle lacunose linee guida e scarica tutti i problemi su imprese e lavoratori. Giani invece di fare lo sceriffo e pensare di introdurre in Toscana norme ancor più restrittive di quelle nazionali dovrebbe occuparsi di risolvere questi problemi, perché le norme applicative sul controllo del Green Pass sono troppo fumose e mentre regna il dubbio non si può certo impedire alle persone il diritto di circolazione sui mezzi pubblici ad alta velocità”. È quanto dichiarano il capogruppo in consiglio regionale di FdI Francesco Torselli e il consigliere regionale FdI e vice presidente della commissione Ambiente e Trasporti Alessandro Capecchi.

Tratta Firenze-Lucca. In consiglio regionale il caso del sabotaggio

 Il caso del presunto sabotaggio alla linea ferrata Lucca-Firenze, avvenuto nella notte del 12 gennaio scorso, arriva in Regione Toscana tramite un’interrogazione del consigliere FdI e vicepresidente della commissione Mobilità e Infrastrutture Alessandro Capecchi.
 
«Il presunto atto di sabotaggio alla linea ferroviaria Lucca-Firenze ha destato sconcerto e apre a molti interrogativi che necessitano risposte – spiega Capecchi -. La questione merita la massima attenzione e per questo ritengo siano necessari i dovuti approfondimenti. Primo su tutti, come richiedo nella mia interrogazione indirizzata alla giunta, penso sia fondamentale un’audizione dell’assessore regionale ai trasporti direttamente nella commissione competente, quella Mobilità e Trasporti di cui sono vicepresidente, per riferire ai commissari i dettagli di quanto accaduto».
 
«Ma sono molti i nodi da sciogliere, tra cui se ci sia o meno l’intenzione, da parte della Regione, di potenziare il controllo e la sicurezza sulle linee ferroviarie regionali, in primis sulla tratta in questione – continua il consigliere FdI –, come ritengo che i cittadini debbano sapere se il guasto causato dal presunto sabotaggio possa produrre danni permanenti alla linea al punto da incidere sulla percorribilità. Oltre alle questioni tecniche è bene ricordare che pendolari e studenti hanno subito disagi notevoli nella mattinata del 12 gennaio, è perciò necessario che la Regione dia garanzia del servizio sulla tratta».
 
«E poi c’è la questione del raddoppio ferroviario Pistoia-Valdinievole – conclude Capecchi -. I lavori procedono a rilento ma senza un motivo preciso. A questo punto i cittadini vogliono risposte, la Regione deve essere in grado di indicare una data di ultimazione dei lavori e fare in modo che sia rispettata».

Lavori direttissima Prato-Bologna, chiesto l’intervento della Regione

«Sapere come come la Regione Toscana intenda intervenire per risolvere le pesantissime ricadute sui pendolari della direttissima Prato Bologna e conoscere il numero di pullman – al 50% di capienza, come da normative anti-covid – previsti per sostituire i treni soppressi». Lo chiede il consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Trasporti Alessandro Capecchi in una interrogazione al presidente Eugenio Giani.
«I lavori alla linea ferroviaria così come predisposti da Trenitalia creano moltissimi disagi – spiega il consigliere FdI – tanto che il comitato pendolari ha denunciato il grave disservizio che verrà arrecato a tutte le tipologie di viaggiatori, come studenti e lavoratori pendolari che utilizzano quotidianamente la linea ferroviaria. Come se non bastasse l’operazione è stata pubblicità ben poco e troppo a ridosso dell’inizio stesso dei lavori, non mettendo i pendolari nelle condizioni di trovare soluzioni alternative per risolvere mancanze e disservizi. Cosa che sarebbe stata possibile con una programmazione tempestiva delle opere».