Caro energia: Approvata la mozione di Fratelli d’Italia che chiede alla Regione di stanziare ristori urgenti per scongiurare la chiusura delle piscine

Caro energia, Capecchi (Fdi): “Approvata la mozione di Fratelli d’Italia che chiede alla Regione di stanziare ristori urgenti per scongiurare la chiusura delle piscine”
“Abbiamo impegnato la Regione ad intervenire, anche attraverso eventuali variazioni di bilancio, per stanziare adeguate risorse straordinarie con cui garantire la sostenibilità finanziaria, dunque la stessa gestione e funzionalità, degli impianti natatori pubblici in concessione a terzi e privati, onde scongiurarne la chiusura temporanea o addirittura il fallimento delle società o associazioni che li gestiscono”
Pistoia 19/05/2022 – “Dalle prime stime delle federazioni sportive, i costi per l’utilizzo di energia elettrica di un impianto di nuoto medio passeranno da 5 mila euro a oltre 13 mila mensili: aumento che non rendono sostenibili i costi di gestioni degli impianti stessi. Ingestibili, anche per le piscine, gli aumenti del costo dell’energia e del gas. Si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti. Con una mozione, approvata dal Consiglio regionale, abbiamo impegnato la Regione Toscana ad intervenire anche attraverso eventuali variazioni di bilancio, o altre forme di sostegno, per stanziare adeguate risorse straordinarie con cui garantire la sostenibilità finanziaria, dunque la stessa gestione e funzionalità, degli impianti natatori pubblici in concessione a terzi e privati, onde scongiurarne la chiusura temporanea o addirittura il fallimento delle società o associazioni che li gestiscono” dichiara il Consigliere regionale di Fdi, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture.
“Il rincaro energetico fa fallire le esperienze di gestione diretta e in concessione degli impianti stessi. Paradossalmente rischiamo di costruire impianti nuovi o di ristrutturare quelli esistenti senza avere società o associazioni che li gestiscano. Infatti, la piscina regionale di 50 metri “Il Pegaso”, che il Presidente Giani sogna, è un salto nel buio visti i costi pazzeschi di gestione e manutenzione che comporterebbe -sottolinea CapecchiGli impianti sportivi hanno una funzione sociale importante, perché, oltre ad essere luoghi di aggregazione sociale, garantiscono la pratica ludico sportiva, funzionale al benessere fisico della persona, anche in vista dei centri estivi pronti a partire con il mese di giugno. In Toscana il nuoto è tra le discipline più praticate da persone con disabilità fisica e riveste un ruolo importante per tutte quelle associazioni che lavorano con disabilità intellettive e relazionali e la chiusura di questi impianti costituirebbe un ulteriore danno sociale per tutte queste categorie, che già hanno sofferto a causa delle chiusure e delle limitazioni delle attività negli ultimi due anni di pandemia”.
“Ampia soddisfazione per l’approvazione di questa mozione di Fdi a livello regionale. Dal 1° gennaio 2023 la piscina di Empoli sarà gestita, non solo dalla società in house Aquatempra ma vedrà un coinvolgimento di capitali, capacità imprenditoriali e competenze manageriali di soggetti privati per inaugurare una svolta storica per l’impianto natatorio empolese. Il fatto che a livello regionale vi possa essere uno stanziamento di bilancio a favore degli enti per sopperire al caro energia, soprattutto per un impianto empolese gravato da un passivo di circa un milione di euro per consentire la riapertura estiva, sarà sicuramente una boccata d’ossigeno che conferma la vicinanza di Fratelli d’Italia ai territori e consentirà al Comune di Empoli di poter investire su una riduzione del canone dell’occupazione del suolo pubblico per gli esercizi commerciali, i quali, diversamente, sarebbero dovuti tornare a pagare il canone pieno” dichiara Andrea Poggianti, capogruppo Fdi in consiglio comunale ad Empoli.

Crisi Alival : Fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise

Crisi Alival, Capecchi-La Pietra (Fdi): “Fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise”
“Crediamo che ci siano le condizioni per trovare altre vie di uscita rispetto alla chiusura”
Pescia 18/05/2022 – “Alival rappresenta la storia della produzione agro-alimentare in Valdinievole, è il più grande impianto di Ponte Buggianese, per questo è fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise”. Lo chiedono il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, che nei giorni scorsi ha partecipato al presidio dei lavoratori, ed il senatore Patrizio La Pietra.
“Il tavolo in Regione Toscana è importante per capire la reale situazione dell’azienda ma anche per la preparazione dell’altro tavolo al Ministero dello Sviluppo economico. Comprendiamo le difficoltà che le aziende stanno attraversando con gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime, ed in particolare le aziende del comparto lattario-caseario, ma Lactalis è una multinazionale e ha certamente le possibilità per tenere in piedi i siti produttivi. Lactalis non può utilizzare i lavoratori come merce di scambio con Regione Toscana e Ministero, appare senza dubbio strana la decisone aziendale di chiusura dello stabilimento spostata al primo trimestre 2023. Ogni giorno che passa è un giorno di angoscia per i lavoratori e le loro famiglie, già molto sfiduciati” sottolinea Capecchi.
La crisi del settore è conclamata, ma nonostante questo la via di uscita non può essere solo la chiusura. L’azienda deve sedersi ad un tavolo di crisi, ma credo che ci siano le condizioni per trovare altre vie di uscita rispetto alla chiusura –auspica il senatore Patrizio La Pietra– Il mercato, sempre di più, chiede qualità e nuove produzioni di eccellenza potrebbero dare in alternativa, grazie anche all’elevata professionalità dei lavoratori. Una strada che non può essere esclusa ma che deve essere supportata anche dalle istituzioni grazie alle tante risorse messe a disposizione dall’Europa e dall’Italia specifiche per il settore.”

Sanità : No allo smantellamento del Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dagli ospedali periferici

Sanità, Fratelli d’Italia: “No allo smantellamento del Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dagli ospedali periferici”
“Dalla Regione fanno sapere che i fondi per la sanità ci sono, allora è un problema di organizzazione dei servizi. Sfidiamo la maggioranza regionale a trovare urgentemente una soluzione”
Pescia 17/05/2022 – “Esprimiamo ferma contrarietà allo smantellamento progressivo dell’ospedale Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dai territori, dagli ospedali periferici che garantiscono una sanità diffusa. Dalla Regione fanno sapere che i fondi per la sanità ci sono, tra Pnrr ed un miliardo aggiuntivo che dovrebbe mettere il Governo, allora è un problema di organizzazione dei servizi. Sfidiamo la maggioranza regionale a trovare urgentemente una soluzione per mantenere aperto e operativo l’ospedale di Pescia, a partire dal punto nascite, che serve la Valdinievole e anche la Piana lucchese. Non ci interessa una guerra di logoramento, siamo interessati soltanto a garantire i servizi per le persone” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, e Vittorio Fantozzi, presidente della Commissione d’inchiesta sulla pandemia.
I problemi degli ospedali territoriali, come quello di Pescia, vengono da lontano, quando furono realizzati i quattro nuovi ospedali di Pistoia, Prato, Lucca, Massa con il project financing, strumento di partenariato pubblico-privato. Costo complessivo 419 milioni e 499 mila euro, dei quali 169 milioni messi dallo Stato, 56 milioni dalle Aziende sanitarie e 194 milioni dal concessionario. Nell’ottobre 2019 la Regione destinò alle aziende ed agli enti del Servizio sanitario un miliardo e mezzo di investimenti per interventi di adeguamento e miglioramento degli ospedali e delle strutture sanitarie, quali Case della Salute, sedi distrettuali, strutture psichiatriche, elisuperfici. Il project financing non si è rivelata la strada giusta per la realizzazione degli ospedali pubblici, con un forte squilibrio a vantaggio del privato, come, tra l’altro ha confermato la Corte dei conti. L’impegno finanziario della Regione è stato dell’80% con un costo complessivo di 1,59 miliardi di euro, cifra che ha appesantito le casse regionali penalizzando di fatto i piccoli ospedali”.
“Se davvero la Regione vuole mantenere servizi efficienti, mi chiedo come mai allora non è stato fatto nulla per ottenere la deroga prevista dalla legge per gli ospedali in condizioni orogeografiche difficili e che non raggiungono la quota dei 500 parti annui, quando anche a causa dei dirottamenti delle partorienti in altre strutture a causa del Covid si poteva benissimo prevedere questo calo -dichiara Giacomo Melosi consigliere comunale di FDI di Pescia– Sono evidenti le responsabilità politiche frutto di una chiara volontà di depotenziare ulteriormente l’ospedale della Valdinievole”.
“L’annunciata chiusura del punto nascite dell’ospedale di Pescia è solamente l’ultimo di una serie di azioni politiche sanitarie regionali che hanno depotenziato, di volta in volta, il presidio sanitario della Valdinievole. La scelta politica della Regione, legittima (sia chiaro) ma che non condivido in alcun modo, è quella di accentrare i servizi nelle zone maggiormente popolate -sottolinea Lorenzo Vignali, vicesindaco di Chiesina Uzzanese e consigliere provinciale- La Valdinievole, come tutte le altre aree “periferiche” della Toscana è continuamente penalizzata in tutta una serie di scelte fondamentali per lo sviluppo futuro del nostro territorio: infrastrutture, rifiuti, mobilità, sanità. La scelta della Regione è sempre quella di avere un occhio di riguardo verso i grandi centri, un centralismo che si va a scontrare con l’essenza del nostro territorio che si forma da secoli sui campanili, sulle specificità dei vari comuni che animano e rendono grande la nostra Regione. Spero in un dietrofront sull’ospedale di Pescia”.

Viabilità: Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni?

Viabilità, Fdi: “Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni?”
“I soldi, negli annunci della concessionaria Sat nel 2011, sarebbero dovuti servire a completare la Tirrenica in pochi anni. Quindi, togliamo il pedaggio e facciamo Tirrenica e Lotto zero per collegarla con Livorno ed il suo porto”
Livorno 16/05/2022 – “Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni, che sarebbero dovuti servire per realizzare la Tirrenica?”. Lo chiedono gli esponenti di Fratelli d’Italia, il senatore Achille Totaro, Commissione Trasporti del Senato, il capogruppo di Fi in Consiglio regionale, Francesco Torselli, i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, vicepresidente Commissione Trasporti, e Diego Petrucci, ed il capogruppo in Consiglio comunale a Livorno, Andrea Romiti.
“Togliamo il pedaggio e facciamo Tirrenica e Lotto zero, per collegarla con Livorno ed il suo porto -chiedono gli esponenti di Fdi– Il 28 giugno del 2011 la concessionaria Sat inaugurò il casello di Rosignano annunciando che si preparava a completare la Tirrenica in pochi anni. Il 7 giugno 2012, ad un anno dall’inaugurazione della barriera di Rosignano, la Sat non si peritò a chiedere 60 centesimi di pedaggio per i tre nuovi chilometri di autostrada a pagamento. E ribadì con sicurezza che in pochi anni sarebbero stati realizzati i 187 chilometri che separano Rosignano da Civitavecchia. Dieci anni dopo, c’è ancora il pedaggio, 70 centesimi per le vetture, ma dell’autostrada non c’è traccia. E senza autostrada, casello e pedaggio non servono. Il balzello per pochi chilometri riguarda chiunque voglia andare al mare verso il sud della Toscana, da Piombino alle isole, fino all’Argentario o debba raggiungere Roma. E pesa non poco sulle attività economiche”.
“Le infrastrutture sono volano di sviluppo economico e la Toscana sta scontando da troppo tempo un gap importante. Realizzare la Tirrenica significherebbe dotare la costa toscana di un’autostrada del mare collegando la costa italiana dalla Calabria al confine con francese. E realizzare il Lotto zero significherebbe alleggerire il traffico sulla costa livornese restituendola in pieno al turismo” fanno notare i rappresentanti di Fratelli d’Italia.

Trasporti : In Autolinee Toscane manca un corretto rapporto con le maestranze

Trasporti, Veneri-Capecchi (Fdi): “In Autolinee Toscane manca un corretto rapporto con le maestranze”
Dopo il caso del neo autista che, salito sul bus per apprendere il percorso tra Arezzo e Indicatore, è stato costretto a fare il biglietto
Arezzo 06/05/2022 – “C’è un clima poco proficuo in Autolinee Toscane, manca un corretto rapporto con le maestranze. I verificatori di una ditta esterna, incentivati economicamente a fare multe, si trasformano in sceriffi del controllo! E spesso ad ogni controllo i mezzi perdono minuti preziosi sulla propria tabella di marcia” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, e Gabriele Veneri, dopo il caso del neo autista che, salito sul bus per apprendere il percorso tra Arezzo e Indicatore, è stato costretto a fare il biglietto.
“Ed è anche andata bene al neo assunto perché il verificatore, in un primo momento, voleva fargli la multa per non avere il biglietto, poi, dopo le spiegazioni del conducente, ha acconsentito ad evitargli la sanzione ma solo se avesse acquistato un biglietto da 1,50 euro. Visto che i verificatori sono incaricati dalla Regione Toscana, chiediamo all’assessore Baccelli di frenare tale intransigenza, anche l’utenza” sottolineano Capecchi e Veneri.

Telefonia : Indennizzo per i residenti di Spedaletto per i disagi subiti dagli operatori telefonici

Telefonia, Capecchi (Fdi): “Indennizzo per i residenti di Spedaletto per i disagi subiti dagli operatori telefonici!”
“Presenteremo un’interrogazione all’assessore Ciuoffo, serve un intervento strutturale e definitivo per risolvere disservizi di anni. I residenti di Spedaletto, alla luce dei ripetuti guasti alla linea telefonica fissa, finiscono per essere isolati dato che la zona non è servita dalla linea mobile”
Pistoia 05/05/2022 – “Inviteremo i residenti di Spedaletto a fare richiesta di indennizzo, tramite Corecom, per i disagi subiti dagli operatori telefonici!”. Lo propone il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.
“Lo prevede la normativa della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in materia di indennizzi applicabili nella definizione delle controversie tra utenti ed operatori. Gli indennizzi si applicano nella definizione amministrativa delle controversie fra utenti e operatori davanti ai Corecom, ovvero dopo che è stato fatto il tentativo obbligatorio di conciliazione e sono proporzionati alla gravità dei disservizi provocati agli utenti da parte degli operatori di comunicazione elettronica. Non è giusto che questi cittadini continuino a pagare un servizio che non funziona! -sottolinea CapecchiPresenteremo anche un’interrogazione all’assessore Ciuoffo, per sapere quali misure abbia messo in campo la Regione visto che aveva annunciato un maxi piano di intervento sulle linee telefoniche. Serve un intervento strutturale e definitivo per risolvere disservizi di anni. I residenti di Spedaletto, alla luce dei ripetuti guasti alla linea telefonica fissa, finiscono per essere isolati dato che la zona non è servita dalla linea mobile. E’ inutile lanciare progetti ad effetto come quello dei “Custodi della montagna” se, poi, si lasciano isolati interi paesi e frazioni, come nel caso di Spedaletto!”
“Abbiamo iniziato ad occuparci del caso di Spedaletto dal 28 giugno 2021 –ricordano il Consigliere regionale di Fdi– Da quel momento, sono state fatte almeno due note di sollecito di intervento agli uffici regionali competenti oltre che un accesso atti per approfondire gli interventi eseguiti sul luogo dagli operatori della telefonia. Per non parlare delle segnalazione fatte dai singoli utenti agli operatori telefonici ed allo stesso Difensore civico. L’operatore Tim, in risposta ad una nota, annunciò la possibilità di posare un nuovo armadio RL completo di Onu Cab per migliorare il segnale, intervento che avrebbe dovuto essere compiuto entro il 2021. Siamo a maggio 2022, e assistiamo ad un nuovo totale black-out. Ci rivolgeremo nuovamente al Corecom affinché solleciti la compagnia telefonica a intervenire per riparare l’ennesimo guasto ma soprattutto per sistemare i cavi telefonici, la linea corre a terra e può essere danneggiata da animali selvatici e fenomeni atmosferici”

Lavoro: Più controlli, più ispettori, si investa sulla sicurezza. Non si può continuare a morire sui luoghi di lavoro

Lavoro, Fantozzi-Capecchi (Fdi): “Più controlli, più ispettori, si investa sulla sicurezza. Non si può continuare a morire sui luoghi di lavoro”
Intervento dei consiglieri regionali in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro. “Regione e Governo devono dare risposte e trovare soluzioni per fermare questa quotidiana strage. Nel 2021, la Toscana è risultata terza, tra le regioni italiane, per numero di decessi sui luoghi di lavoro: ben 55!”
Firenze 28/04/2022 – “Non è accettabile uscire di casa la mattina e non tornare a casa la sera lasciando la propria vita sul luogo di lavoro. Si deve investire sulla sicurezza, servono risorse per garantire i processi di sicurezza con cui i lavoratori svolgono le proprie attività, quindi più ispettori, maggiori controlli e interventi più diffusi e omogenei sul territorio regionale, rispetto delle regole e maggiore formazione. Non possiamo continuare ad aggiornare la triste statistica delle morti sul lavoro, Regione e Governo investano in sicurezza, il lavoro non può diventare una roulette russa. Nel 2021, la Toscana è risultata terza, tra le regioni italiane, per numero di decessi sui luoghi di lavoro: ben 55!” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, e Alessandro Capecchi, in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro.
Serve uno sforzo straordinario per abbattere drasticamente il numero degli infortuni sul lavoro. Una vigilanza corretta e non vessatoria rappresenta una garanzia per le imprese stesse, che così non vanno incontro a cadute di competitività. Gli incidenti sul lavoro non sono frutto di casualità. Non basta avere un lavoro se non è accompagnato da tutele, diritti e sicurezza. Come Gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo presentato una proposta di legge per istituire la giornata toscana del trasporto in sicurezza, e, ricordiamo, che è stato approvato un nostro ordine del giorno che impegna la Regione ad aumentare le risorse stanziate per promuovere interventi di formazione e attività di comunicazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” sottolineano Fantozzi e Capecchi.
La concorrenza sleale in molto settori della nostra economia e una sempre più complicata concorrenza sui mercati internazionali, dovuta a Paesi che producono in spregio di ogni regola di sicurezza, anche ambientale, spingono tante aziende al di sotto del limite di sicurezza. Si continua a non voler prendere atto di queste realtà, molti adempimenti formali ma poca attenzione alla sostanza delle origini di tali fenomeni” fanno notare i Consiglieri regionali di Fdi.

MEFIT: Nessun trionfalismo, il contributo della Regione era doveroso. Speriamo che non sia arrivato troppo tardi

Mefit, Capecchi (Fdi): “Nessun trionfalismo, il contributo della Regione era doveroso. Speriamo che non sia arrivato troppo tardi”
“Corsa contro il tempo per evitare l’interruzione dell’attività, i lavori al Mercato dei Fiori vanno iniziati entro la metà di giugno”

Pescia 26/04/2022 – “Nessun trionfalismo, la Regione sta soltanto facendo il suo dovere, e, visto che siamo in un periodo di campagna elettorale, lascia perplessi la scelta di aver fatto una conferenza stampa per annunciare un contributo dovuto. Speriamo che le risorse non solo sia sufficienti ma che siano messe in campo in tempo utile per evitare l’interruzione dell’attività, i lavori al Mercato dei Fiori vanno iniziati entro la metà di giugno. Il Meft, purtroppo, sconta annosi ritardi della Regione che solo in extremis sembra aver trovato una soluzione. Ogni settimana persa è un danno. Vedremo poi nel dettaglio i contenuti della variazione di bilancio che dovrà essere approvata in Consiglio regionale” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.

“Il progetto per la messa in sicurezza del Mercato dei Fiori di Pescia dovrebbe ammontare a 4 milioni e 428mila euro: 2 milioni li metterà la Regione, uno il Comune di Pescia e non si capisce chi dovrà mettere la differenza -sottolinea Capecchi- La Regione aveva dato al Comune di Pescia, con una formula ambigua, un immobile fatiscente ed è pertanto opportuno e doveroso che ora metta le risorse per la messa in sicurezza dell’edificio. Fondamentale è che siano salvaguardate le aziende piccole e piccolissime che operano al Mefit, che sia salvaguardato il livello occupazionale e la continuità operativa della struttura”.

Crisi Alival : Lactalis tradisce lo spirito del proprio codice etico, i lavoratori da oltre due anni erano rimasti in attesa del piano industriale dell’azienda

Crisi Alival, Capecchi (Fdi): “Lactalis tradisce lo spirito del proprio codice etico, i lavoratori da oltre due anni erano rimasti in attesa del piano industriale dell’azienda”
Il Consigliere regionale stamani ha partecipato al presidio dei lavoratori. “Siamo in contatto con i parlamentari di Fdi per lo stabilimento di Ponte Buggianese. Una multinazionale ha le spalle larghe per tenere in piedi e rilanciare i siti produttivi, non può badare solo al profitto e scaricare i costi, lavoratori in primis”
Ponte Buggianese 26/04/2022 – “I lavoratori di Alival sono rimasti in composta attesa oltre due anni del piano industriale dell’azienda ma alla fine non è arrivata riorganizzazione e rilancio ma è stata annunciata la chiusura dello stabilimento di Ponte Buggianese. La Lactalis, seppur attraverso una sua partecipata, tradisce lo spirito del suo codice etico che si basa sulla buona fede e la trasparenza, ma questi comportamenti sono lontani da un corretto comportamento aziendale, da un modo serio di rapportarsi con il territorio” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, che stamani ha partecipato al presidio dei lavoratori.
Siamo in contatto con il senatore Patrizio La Pietra e con la deputata Wanda Ferro che seguono la crisi degli stabilimenti Alival di Ponte Buggianese, che impiega 78 lavoratori, e di Reggio Calabria, che dà lavoro a 72 persone. Recentemente avevamo avuto contatti con Lactalis Italia, che si era presentata come azienda vicina al territorio interessata a fare investimenti. Nell’occasione avevamo chiesto informazioni sugli stabilimenti toscani ricevendo rassicurazioni da parte degli addetti alle relazioni esterne. La decisione della chiusura ci coglie, dunque, assolutamente di sorpresa e ci amareggia, ci aspettavamo un comportamento coerente. Non vogliamo sostituirci agli imprenditori ma, in qualità di rappresentanti del territorio, dobbiamo ricordare all’azienda che Alival rappresenta la storia della produzione agro-alimentare in Valdinievole, è il più grande impianto di Ponte Buggianese -sottolinea Capecchi–  Comprendiamo le difficoltà che le varie aziende stanno attraversando con gli aumenti indiscriminati dei costi dell’energia e delle materie prime, ed in modo particolare le aziende del comparto lattario-caseario, ma essendo Lactalis una multinazionale ha le spalle oltremodo larghe per tenere in piedi e rilanciare i siti produttivi. Non può badare solo al profitto e scaricare, invece, i costi, lavoratori in primis”.

Inchiesta Keu: La Regione ascolti i Comitati della sr 429. Tanti ancora i nodi da sciogliere

Inchiesta Keu, Capecchi-Torselli (Fdi). “La Regione ascolti i Comitati della sr 429. Tanti ancora i nodi da sciogliere”
“Quali contenziosi si sono innescati dopo il decreto della Commissaria speciale regionale Caselli che ha imposto anche al Consorzio Acquarno di attivarsi per le bonifiche?”
Firenze 11/04/2022 – “Ad un anno dall’inizio dell’inchiesta Keu la Regione non ha ancora trovato il tempo di ascoltare i Comitati della sr 429, che si sono appellati per avere certezze sui tempi delle bonifiche ma con cui Governatore e Assessore all’Ambiente non si sono ancora incontrati. Chi pagherà le bonifiche? Verranno fatte pagare davvero a chi ha inquinato o saranno a carico dei cittadini toscani?” Lo chiedono il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, ed il Consigliere regionale Alessandro Capecchi, componente della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità in Toscana.
“Sono 13 i siti coinvolti nello scandalo Keu ma i timori è che siano molti di più anche perché il materiale è stato utilizzato anche per appalti privati e non solo per quelli pubblici come la sr 429. La conferma l’abbiamo dal decreto emesso, a fine gennaio, dalla Commissaria speciale regionale dottoressa Caselli: nel decreto viene chiamato in causa anche il Consorzio Acquarno e altre ditte oltre a quella dell’imprenditore Lerose, indagato dalla Dda di Firenze per presunta collusione con clan della ‘ndrangheta. Il decreto della dirigente Caselli parte dal presupposto che ci sia una nota della Provincia di Pisa che imponeva al Consorzio Aquarno di fare le verifiche ambientali prima di cedere a terzi il Keu,verifiche che pare non siano state effettuate, parliamo di circa 15mila tonnellate annue di Keu dal 2014 al 2019 –ricordano Torselli e Capecchi– Restano ancora tanti nodi da sciogliere, dunque, visto che l’indagine penale è ancora in corso e dal decreto della dott.essa Caselli è emerso un profilo di responsabilità del Consorzio Acquarno di cui il Consorzio di depurazione è proprietario al 93%. Ci sarebbe da capire, inoltre, quali contenziosi si sono innescati dopo il decreto della dirigente Caselli, che ha imposto anche al Consorzio Acquarno di attivarsi per le bonifiche. Tra le partite aperte, in attesa della discussione in Consiglio regionale delle due relazioni svolte in seno alla Commissione d’inchiesta, c’è quella dell’accordo di programma che regola  i rapporti tra Regione, Ministero, Associazione conciatori (Consorzio Acquarno) ed enti locali”.
Il Governatore Giani e l’assessore Monni hanno fatto di tutto per non valorizzare i lavori della Commissione d’Inchiesta tanto che la stessa ha partorito due relazioni conclusive: una di maggioranza e una di minoranza. La Commissione ha svolto il suo ruolo ma non è stata supportata dalla Giunta regionale e dagli uffici, abbiamo sempre avuto materiale in extremis e la Giunta è stata scorretta ed in preda ad un protagonismo tardivo cercando sempre di anticipare le possibili conclusioni e le proposte che di volta in volta emergevano in Commissione. Dai protocolli d’intesa alle bonifiche, ai sistemi di incrocio dei dati, tutto questo è stato anticipato dalla Regione per avere risalto mediatico” sottolineano Torselli e Capecchi.