“L’idea della tramvia fino a Pistoia riaccende il dibattito sulle infrastrutture, ma non distolga l’attenzione da opere prioritarie: terza corsia e raddoppio ferroviario”

«Bene che si ricominci a parlare di infrastrutture, perché l’attesa sul tema è alta da parte di tutti, cittadini, imprenditori e associazioni di categoria perché non dobbiamo lasciarci scappare l’occasione dei fondi del Recovery Fund. È arrivato il momento di lavorare per colmare il gap infrastrutturale che da troppo tempo caratterizza la nostra regione». È il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture Alessandro Capecchi.
«Ben venga quindi parlare l’ipotesi della tramvia che da Firenze arriva fino a Pistoia, lanciata dalle associazioni di categoria. Per questo serve al più presto uno studio di fattibilità che ci dica quali sedi andrebbe a attraversare questo collegamento. Da Firenze a Prato il percorso è delineabile in sede urbana, ma lo sarebbe altrettanto, vista la conformazione del nostro territorio, anche da Prato a Pistoia? In una città, Pistoia, in cui si dorme a ovest e si lavora a est, fin dove dovrebbe arrivare il servizio della tramvia per essere efficace? Inoltre, quale mezzo di trasporto si vorrebbe installare? Il presidente Giani ha parlato di tram-treno per la Pecci-Peretola, anche a Pistoia si avrebbe lo stesso mezzo? E ancora, meglio la tramvia o la metropolitana di superficie?», continua il consigliere FdI.
«Sulla tramvia si faccia subito un progetto di fattibilità che contempli anche Pistoia. Altrimenti il rischio concreto è quello di parlare per anni di un progetto che potrebbe essere irrealizzabile e nel frattempo si andrebbe a distogliere l’attenzione da altre opere veramente importanti e necessarie per Pistoia: la terza corsia dell’autostrada A11 con le relative opere connesse – l’Asse dei vivai e il casello Pistoia Est – oltre al raddoppio ferroviario. La terza corsia renderebbe il traffico più scorrevole, soprattutto in direzione del nodo fiorentino che verrebbe risolto con la modifica dell’area di Peretola. Le opere connesse costituiscono un tassello fondamentale per lo sviluppo del distretto vivaistico pistoiese, oltre a contribuire a decongestionare l’area sud di Pistoia, semplificare l’accesso all’area industriale e smaltire il traffico dei mezzi pesanti dalle strade della piana. È impensabile inoltre avere fasce della giornata non servite da treni da e per Firenze, occorrono più treni subito. Insomma ben vengano le nuove idee, ma prima si dia il via alle opere già progettate e cantierabili. La Regione deve adoperarsi per uscire da questa impasse e sollecitare il Ministero dei trasporti affinché si decida sulla convenzione ad Autostrade per l’Italia, senza la quale i lavori per la terza corsia non potranno realizzarsi», conclude Capecchi.

Tratta Firenze-Lucca. In consiglio regionale il caso del sabotaggio

 Il caso del presunto sabotaggio alla linea ferrata Lucca-Firenze, avvenuto nella notte del 12 gennaio scorso, arriva in Regione Toscana tramite un’interrogazione del consigliere FdI e vicepresidente della commissione Mobilità e Infrastrutture Alessandro Capecchi.
 
«Il presunto atto di sabotaggio alla linea ferroviaria Lucca-Firenze ha destato sconcerto e apre a molti interrogativi che necessitano risposte – spiega Capecchi -. La questione merita la massima attenzione e per questo ritengo siano necessari i dovuti approfondimenti. Primo su tutti, come richiedo nella mia interrogazione indirizzata alla giunta, penso sia fondamentale un’audizione dell’assessore regionale ai trasporti direttamente nella commissione competente, quella Mobilità e Trasporti di cui sono vicepresidente, per riferire ai commissari i dettagli di quanto accaduto».
 
«Ma sono molti i nodi da sciogliere, tra cui se ci sia o meno l’intenzione, da parte della Regione, di potenziare il controllo e la sicurezza sulle linee ferroviarie regionali, in primis sulla tratta in questione – continua il consigliere FdI –, come ritengo che i cittadini debbano sapere se il guasto causato dal presunto sabotaggio possa produrre danni permanenti alla linea al punto da incidere sulla percorribilità. Oltre alle questioni tecniche è bene ricordare che pendolari e studenti hanno subito disagi notevoli nella mattinata del 12 gennaio, è perciò necessario che la Regione dia garanzia del servizio sulla tratta».
 
«E poi c’è la questione del raddoppio ferroviario Pistoia-Valdinievole – conclude Capecchi -. I lavori procedono a rilento ma senza un motivo preciso. A questo punto i cittadini vogliono risposte, la Regione deve essere in grado di indicare una data di ultimazione dei lavori e fare in modo che sia rispettata».

Pistoia, Tangenziale Est: “Inaccettabile che i lavori non siano ancora partiti”

Sulla vicenda dei mancati lavori sulla tangenziale Est, chiusa parzialmente da due anni, interviene nuovamente Fratelli d’Italia.
«Apprendiamo con sconcerto dal ‘Tirreno’ che il presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo e il consigliere delegato Nicola Tesi non conoscono i motivi dell’ennesimo ritardo per la partenza dei lavori sulla tangenziale Est – dichiarano la consigliera provinciale Francesca Capecchi e il consigliere regionale Alessandro Capecchi –. Inaccettabile e a questo punto inspiegabile che i lavori alla tangenziale Est non siano ancora partiti. Un’arteria strategica e altamente trafficata che ormai i cittadini non possono più percorrere completamente da due anni. Anni in cui abbiamo assistito a un susseguirsi continuo di annunci e promesse caduti tutti nel vuoto e date di inizio lavori sistematicamente smentite».
«È dunque evidente, a fronte di interventi finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, che il problema in questo caso non sia stato quello di reperire fondi per la realizzazione dei lavori quanto piuttosto nei gravi ritardi nella procedura di avvio del bando di gara. Durante questo tempo però si è preferito creare aspettative, puntualmente disattese, piuttosto che sveltire l’iter burocratico», incalzano i consiglieri FdI.
«Questa impasse amministrativa ha procurato alla nostra comunità disagi che non sono più contenibili. Oltre a deviare gran parte del traffico sulla viabilità ordinaria con conseguenze dannose anche sull’inquinamento urbano. A questo punto i termini non sono più rimandabili. Chiediamo quindi con forza che i lavori comincino, come era stato annunciato anche lo scorso dicembre proprio dall’amministrazione di Piazza San Leone», concludono gli esponenti FdI.

Lavori direttissima Prato-Bologna, chiesto l’intervento della Regione

«Sapere come come la Regione Toscana intenda intervenire per risolvere le pesantissime ricadute sui pendolari della direttissima Prato Bologna e conoscere il numero di pullman – al 50% di capienza, come da normative anti-covid – previsti per sostituire i treni soppressi». Lo chiede il consigliere regionale toscano di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Trasporti Alessandro Capecchi in una interrogazione al presidente Eugenio Giani.
«I lavori alla linea ferroviaria così come predisposti da Trenitalia creano moltissimi disagi – spiega il consigliere FdI – tanto che il comitato pendolari ha denunciato il grave disservizio che verrà arrecato a tutte le tipologie di viaggiatori, come studenti e lavoratori pendolari che utilizzano quotidianamente la linea ferroviaria. Come se non bastasse l’operazione è stata pubblicità ben poco e troppo a ridosso dell’inizio stesso dei lavori, non mettendo i pendolari nelle condizioni di trovare soluzioni alternative per risolvere mancanze e disservizi. Cosa che sarebbe stata possibile con una programmazione tempestiva delle opere».