Bene la consegna dei mezzi ai volontari, ma la Regione dia corpo alla riforma della Protezione Civile toscana

Protezione Civile, Capecchi (Fdi): “Bene la consegna dei mezzi ai volontari, ma la Regione dia corpo alla riforma della Protezione Civile toscana”
In occasione della visita del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio alla Cross di Pistoia, il Consigliere di Fratelli d’Italia ha rilanciato l’allarme sulla colonna mobile della protezione civile: “La Giunta si è dimenticata di prorogare la Convenzione in ambito di protezione civile con il Comitato Operativo Regionale del Volontariato, che è scaduta il 31 dicembre”
Pistoia 04/02/2022 – “Bene la consegna dei mezzi ai volontari, ma la Regione dia corpo alla riforma della Protezione civile toscana. La legge regionale 45 del 2020 ha riformato la Protezione civile ma è, purtroppo, una legge quasi completamente disapplicata visto che a distanza di due anni mancano ancora i decreti attuativi della Giunta” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile, che ha partecipato alla visita del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio alla Cross di Pistoia.
Il Consigliere Capecchi ha rilanciato l’allarme sulla colonna mobile della protezione civile: “La Giunta si è dimenticata di prorogare la Convenzione in ambito di protezione civile con il Comitato Operativo Regionale del Volontariato, che è scaduta il 31 dicembre. Di fatto la colonna mobile della protezione civile toscana è fortemente compromessa. Una dimenticanza di questo tipo è inaccettabile nella situazione in cui ci troviamo. Siamo ancora in mezzo ad una pandemia e per ragioni del tutto formali, i toscani rischiano di avere una protezione civile azzoppata. Ci rendiamo conto che siamo, ormai, in uno stato di emergenza perenne e la nostra Regione è priva del principale strumento che permette il coordinamento tra i soggetti del volontariato che affrontano le emergenze? Abbiamo presentato un’interrogazione su questo grave errore. Il mancato rinnovo, contravviene alla legge regionale 45/2020 che ha riformato la protezione civile toscana”.

Terme di Montecatini : Per il rilancio termale occorre un progetto strategico di livello regionale

La mia intervista su Toscana Oggi La Voce della Valdinievole all’interno dello speciale Terme.

Montecatini Terme, premiata recentemente come patrimonio Unesco, verso il fallimento termale…un paradosso?
«Sì, non c’è dubbio. Sarebbe paradossale, a pochi mesi da quel prestigioso riconoscimento, rischiare di dover dire al mondo che un patrimonio come quello di Montecatini viene chiuso al pubblico, perché anni di (non) scelte sbagliate condannano la società (pubblica!) che lo detiene al  fallimento. Una sconfitta per la Toscana, e una brutta figura per l’Italia, che dobbiamo assolutamente evitare. L’amministrazione comunale sta facendo di tutto per difendere la città, serve che anche la Regione, socio di maggioranza con direzione e coordinamento, si svegli!».

Al momento ci sono tre possibilità ancora aperte: l’istanza fallimentare, il concordato, e l’amministrazione comunale che vorrebbe ancora tempo per soluzioni private o governative, per lei, qual è il migliore percorso da intraprendere?«La Regione ha perso molto, troppo tempo, basti pensare che nel 2018 Enrico Rossi aveva dichiarato, con proprio decreto, la società Terme di Montecatini di interesse strategico, ma la Regione poi non ha mosso un dito in 4 anni. Sin da quando sono entrato in Consiglio, come presidente della Commissione Controllo, ho posto con forza la questione Terme, che già nel consuntivo 2020 segnava una perdita di valore di oltre 4 milioni come partecipazione. Ma anche lo scorso dicembre hanno respinto alcuni miei emendamenti al Documento di Finanza Regionale, nel quale era scritta una sola via di uscita: ovvero liquidazione e scioglimento. Salvo poi venire pochi giorni fa in Consiglio a chiedere, con una semplice comunicazione dell’assessore Ciuoffo, di cambiare strategia. Speriamo che la mossa non sia tardiva e che questa sia la nuova direzione intrapresa. Speriamo che  la maggioranza regionale persegua una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e dell’intera Valdinievole. Si è però perso ancora una volta tempo prezioso, un mese e mezzo, costringendo gli uffici regionali a muoversi in una cornice molto vincolistica. In queste condizioni, e con una istanza di fallimento pendente, la soluzione più logica è proporre un concordato basato su un piano finanziario solido in cui Stato e Regione facciano la loro parte, risanando il debito e rimettendo la gestione ordinaria in equilibrio, anche con apertura alla gestione privata di alcuni rami di azienda».

Come la politica può favorire un grande investitore, nella sua azione di salvataggio e rilancio?
«La politica, a cominciare dal socio di maggioranza, deve (doveva) garantire con coraggio una operazione straordinaria di risanamento dei conti e la possibilità per l’azienda di stare sul mercato, non solo legato a prestazioni sanitarie (seppur centrali, soprattutto dopo la pandemia). Garantendo la fruibilità pubblica di un patrimonio eccezionale e assai rilevante anche in termini quantitativi per la città di Montecatini. Ma senza porre vincoli eccessivi a fronte di proposte (serie) di acquisto e/o gestione da parte di privati».


Quali idee, quali progetti, secondo lei, potrebbero far decollare di nuovo le Terme e la città termale? «Occorrerebbe un progetto strategico di livello regionale, perché le Terme non sono in crisi solo a Montecatini, che inserisca e promuova l’offerta termale, del benessere, della salute, della bellezza, in un prodotto unico al mondo, la Toscana: mettendo così anche i soggetti privati (non solo gli albergatori) nelle condizioni di poter programmare investimenti importanti in un quadro normativo, finanziario e turistico coerente e proattivo. Ma se si pensa che il Piano regionale di Sviluppo, che la Giunta doveva presentare entro 6 mesi dal suo insediamento, è ancora lontano dal vedere la luce, non c’è da stare allegri

La Regione stia al fianco di Comuni ed enti locali per recuperare e destinare alla collettività gli immobili confiscati

Infiltrazioni Criminalità, Capecchi (Fdi): “La Regione stia al fianco di Comuni ed enti locali per recuperare e destinare alla collettività gli immobili confiscati”
Intervento in seguito all’operazione delle Fiamme Gialle che, per frode e riciclaggio internazionale, ha portato al sequestro di un appartamento a Montecatini. Assessore Rastelli: “Sarebbe importante che, al termine dei processi e alla luce di una confisca definitiva, potessimo pensare di programmare la disponibilità di tale immobile tra i beni comunali”
Montecatini 02/02/2022 – “Un ringraziamento va alle forze dell’ordine che stanno intensificando la lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata. La normativa Antimafia, relativa alla confisca dei beni immobili, oggetto di riciclaggio di soldi sporchi, da destinare ai servizi sociali, ricreativi e sportivi dei Comuni, va velocizzata anche attraverso il ruolo della Regione che deve stare a fianco degli enti locali per recuperare e destinare alla collettività i beni immobili oggetto di confisca. La confisca dei beni è lo strumento più efficace di contrasto alla criminalità. Già lo scorso luglio la Dia di Firenze aveva confiscato in provincia di Pistoia immobili per 10 milioni di euro a un imprenditore campano, ritenuto dagli investigatori legato a clan camorristici, operante nel settore turistico alberghiero” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, componete della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana, alla luce dell’operazione delle Fiamme Gialle che, per frode e riciclaggio internazionale, ha sequestrato un appartamento anche a Montecatini.
“Doveroso ringraziamento a chi ha portato avanti le indagini e alla Guardia di Finanza. Leggendo le varie notizie di stampa, mi è subito venuto in mente, al termine dei processi e alla luce di una confisca definitiva, di provare a mettere a disposizione questi beni, al momento solo sequestrati, del Comune di Montecatini. Potrebbe essere messo a disposizione dei servizi sociali, ad uso abitativo o associativo. Sarebbe importante che, al termine dell’iter giudiziario, potessimo pensare di programmare la disponibilità di tale immobile tra i beni comunali” sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Montecatini, Federica Rastelli.

Osservatorio sui prezzi in Toscana? Lo avevamo proposto ad ottobre ma ci fu bocciato. Giani smetta di fare campagna elettorale

Prezzi, Capecchi (Fdi): “Osservatorio sui prezzi in Toscana? Lo avevamo proposto ad ottobre ma ci fu bocciato. Giani smetta di fare campagna elettorale”
“Avevamo proposto di attribuire un ulteriore compito a Irpet, ovvero realizzare un focus sul tema energia in Toscana legato allo choc energetico che sta mettendo in ginocchio aziende e famiglie. Una proposta che, se Giani fosse stato più attento in Consiglio regionale, poteva essere operativa da mesi e dare oggi già le prime indicazioni”
Firenze 01/02/2022 – “Non ci sorprende l’ennesima uscita del Presidente Giani che annuncia di voler coinvolgere l’Irpet per un Osservatorio sui prezzi in Toscana. Avevamo, infatti, avanzato tale proposta ad ottobre ma la maggioranza regionale bocciò la nostra mozione in merito agli aumenti eccezionali del prezzo del gas. E come al solito, a distanza di mesi, ecco il Presidente Giani che ripropone l’idea bocciata all’opposizione. Purtroppo, si tratta dell’ennesima occasione persa dal Governatore che prosegue nella sua quotidiana campagna elettorale. Presenzia alle sedute del Consiglio regionale ma non le segue con attenzione: se fosse stato più attento, il Governatore si sarebbe accorto della nostra proposta di diminuire del 10% le accise regionali sul gas, di istituire un Osservatorio sui prezzi e in particolar modo di attribuire un ulteriore compito a Irpet, ovvero realizzare un focus sul tema energia in Toscana. Una proposta che poteva essere operativa da mesi e dare oggi già le prime indicazioni” attacca il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo.
“Nella nostra mozione avevamo chiesto che fosse predisposto uno studio dell’evoluzione degli scenari in atto per quanto riguardava il mercato energetico internazionale stimando tutti i possibili effetti che tale choc economico avrebbe potuto avere sulle famiglie e sul tessuto economico toscano, così da poter adottare adeguate misure di mitigazione per le categorie più a rischio –ricorda Capecchi– Lo choc energetico, che produce bollette stratosferiche, sta mettendo in ginocchio migliaia di aziende. Aumenti spropositati che si riflettono lungo la catena produttiva fino ad arrivare al consumatore finale e quindi al cittadino. Servono misure immediate e adeguate, basta con annunci e parole. Ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro da tutelare con ogni mezzo così come il  bagaglio di competenze e professionalità delle nostre aziende.”

La maggioranza regionale ha perso tempo prezioso, adesso speriamo in una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e della Valdinievole

Terme, Capecchi (Fdi): “La maggioranza regionale ha perso tempo prezioso, adesso speriamo in una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e della Valdinievole”
“Il Pd, quando si è discusso il Defr collegato al Bilancio 2022, ha bocciato gli emendamenti da me presentati, di cui uno tendeva a correggere la scelta sbagliata di scioglimento e liquidazione della società Terme”
Montecatini 22/01/2022 – “Il prossimo 26 gennaio il Consiglio regionale sarà chiamato ad esprimersi una comunicazione della Giunta relativa alle  Terme di Montecatini. Siccome ne abbiamo discusso, poche settimane fa, nel Defr collegato al Bilancio 2022 evidentemente la Giunta ha necessità di cambiare indirizzo che non si è sentita di mutare quando, lo scorso dicembre, abbiamo presentato i nostri emendamenti: ossia eliminare la scelta univoca ed errata dello scioglimento e della messa in liquidazione della società. Speriamo che la mossa non sia tardiva e che questa sia la nuova direzione intrapresa, come quella di un eventuale concordato. Si è però perso ancora una volta tempo prezioso, un mese e mezzo, costringendo gli uffici regionali a muoversi in una cornice molto vincolistica” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo.
“A questo punto speriamo che la maggioranza regionale persegua una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e dell’intera Valdinievole. La Regione cambi strategia rispetto al Defr e proceda, nell’ambito delle procedure previste dalla legge, all’acquisto del Tettuccio” si augura Capecchi.

Mozione di Fratelli d’Italia. La Regione stanzi ristori urgenti per scongiurare chiusura e fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati

Piscine, Capecchi (Fdi): “Mozione di Fratelli d’Italia. La Regione stanzi ristori urgenti per scongiurare chiusura e fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati”
“Ingestibili gli aumenti del costo dell’energia e del gas. Sta saltando il sistema, si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti”
Firenze 21/01/2022 – “Con una mozione abbiamo chiesto alla Regione di stanziare, con una variazione di bilancio, risorse straordinarie per scongiurare la chiusura ed il fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati. I costi di gestione si sono moltiplicati a causa degli aumenti considerevoli del costo dell’energia e del gas” chiede il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.
“Sta saltando il sistema, si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti. Il rincaro energetico fa fallire le esperienze di gestione diretta e in concessione degli impianti stessi. Paradossalmente rischiamo di costruire impianti nuovi o di ristrutturare quelli esistenti senza avere società o associazioni che li gestiscano. Infatti, la piscina regionale di 50 metri “Il Pegaso”, che il Presidente Giani sogna, è un salto nel buio visti i costi pazzeschi di gestione e manutenzione che comporterebbe -fa notare Capecchi– Nonostante le misure di contenimento dei super rincari messe in campo dal Governo nazionale, gli aumenti in bolletta di energia elettrica e gas aggravano pesantemente le già compromesse condizioni economiche di alcuni settori, ormai vicini al collasso, quali gli impianti sportivi ed in particolare quelli natatori già duramente provati da pesanti limitazioni delle attività e chiusure degli impianti. Dalle prime stime delle federazioni sportive, i costi per l’utilizzo di energia elettrica di un impianto di nuoto medio passeranno da 5 mila euro a oltre 13 mila mensili: aumento che non rendono sostenibili i costi di gestioni degli impianti stessi. Federnuoto ha dichiarato il rischio di fallimento per molti impianti ed ha previsto perdite per 1 miliardo di euro”.
“Gli impianti sportivi hanno una funzione sociale importante, perché, oltre ad essere luoghi di aggregazione sociale, garantiscono la pratica ludico sportiva, funzionale al benessere fisico della persona. Secondo il Rapporto dello Sport 2019, il nuoto, nello specifico rientra tra i primi cinque sport più diffusi per numero di atleti tesserati nelle province toscane. Ed anche in Toscana il nuoto è tra le discipline più praticate da persone con disabilità fisica e riveste un ruolo importante per tutte quelle associazioni che lavorano con disabilità intellettive e relazionali e la chiusura di questi impianti costituirebbe un ulteriore danno sociale per tutte queste categorie, che già hanno sofferto a causa delle chiusure e delle limitazioni delle attività negli ultimi due anni di pandemia” sottolinea Capecchi.

Peste suina africana : la Regione agisca rapidamente, subito uno specifico piano per contrastare la malattia

Peste suina africana, Capecchi (Fdi): “La Regione agisca rapidamente, subito uno specifico piano per contrastare la malattia”
Interrogazione di Fratelli d’Italia. “Necessario un programma di contrasto per individuare tempestivamente eventuali casi tra i suidi, tra cui maiali e cinghiali, e procedere con l’applicazione delle misure di biosicurezza. Inoltre, la Regione ha previsto contributi destinati agli allevatori per sostenerli nelle azioni di difesa da tale malattia?”
Pistoia 17/01/2022 – “Chiediamo alla Regione Toscana di attuare con rapidità uno specifico piano per contrastare la peste suina africana. Subito un programma di contrasto per individuare tempestivamente eventuali casi tra i suidi, tra cui maiali e cinghiali, e procedere con l’applicazione delle misure di biosicurezza. Interventi da attuare sul campo coinvolgendo gli Atc e le associazioni venatorie. Inoltre, la Regione ha previsto contributi destinati agli allevatori per sostenerli nelle azioni di difesa da tale malattia?”. Lo chiede un’interrogazione di Fratelli d’Italia alla Giunta regionale, atto di cui è uno dei firmatari il Consigliere Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
La peste suina africana è una malattia infettiva altamente contagiosa in grado di causare elevata mortalità nei suidi, sia domestici che selvatici. Non si trasmette all’uomo, ma è spesso letale per gli animali che ne sono colpiti, è altamente trasmissibile e mette quindi a rischio gli allevamenti di maiali e lo stesso commercio di carni suine. Il virus può resistere per anni nella carne congelata e viene reso inattivo solo dalla cottura e da specifici disinfettanti. Il rischio più imminente di trasmissibilità di questa malattia appare legato al “fattore umano” a seguito di contatto diretto dei suini selvatici o domestici con alimenti e materiali contaminati veicolati da trasportatori, turisti, lavoratori stranieri, viaggiatori. Le esperienze degli altri Paesi europei hanno evidenziato che la tempestiva, immediata e coordinata attuazione delle misure di controllo nei suidi selvatici risulta fondamentale per avere maggiori probabilità di confinare e debellare la malattia. Ancora più importante è la opportuna identificazione dell’ingresso del virus nelle popolazioni indenni di cinghiali. Un ritardo nell’individuazione dell’infezione potrebbe determinare una diffusione della malattia su territori talmente vasti da rendere difficilmente attuabile l’applicazione delle misure di controllo, con gravi ripercussioni economiche per il settore produttivo suinicolo che andrebbe incontro a pesanti restrizioni commerciali” fa notare Capecchi.
“L’annoso problema dell’invasione dei cinghiali è da anni al centro del dibattito, l’eccessivo numero di questi ungulati provoca gravi danni alle coltivazioni, nonché pericoli per l’uomo, anche in termini di incidenti stradali. Nella sfortunata ipotesi di diffusione anche in Toscana della peste suina africana, casi si sono registrati in Piemonte e Liguria, il numero spropositato dei cinghiali nei nostri territori rappresenterebbe un volano di devastante amplificazione per tale malattia. In poco tempo si genererebbero effetti negativi notevoli sul tessuto sociale, economico e produttivo, con l’inevitabile blocco degli allevamenti di suino. Le organizzazioni agricole esprimono un doppio timore, di tipo sanitario, per gli allevamenti, ed economico, con il rischio che alcuni stati extra-Ue blocchino l’importazione di tutte le carni suine italiane” sottolinea Capecchi.

Autolinee toscane e Trenitalia vengano convocate urgentemente in Commissione

Trasporti, Capecchi-Torselli (Fdi): “Autolinee toscane e Trenitalia vengano convocate urgentemente in Commissione”
“Vogliamo capire come l’assessore Baccelli intenda far rispettare il contratto di servizio dalle due società del trasporto pubblico. Il dilagare dell’epidemia e le tante assenze tra autisti e personale ferroviario sta mettendo seriamente a rischio il regolare svolgimento dei servizi per studenti, lavoratori e pendolari”
Firenze 10/01/2021 – “Il dilagare dell’epidemia e le tante assenze tra autisti e personale ferroviario sta mettendo seriamente a rischio il regolare svolgimento dei servizi. Assistiamo alla cancellazione di treni e la soppressione di corse di bus, andava fatto un piano in vista del ritorno a scuola che, purtroppo, non è stato elaborato. Stiamo parlando di un servizio essenziale per lavoratori, pendolari e studenti, un servizio che va garantito quotidianamente. Così come vanno assolutamente evitati gli affollamenti su autobus e treni. Chiediamo la convocazione urgente, in Commissione Trasporti, di Autolinee toscane e Trenitalia.Vogliamo capire come l’assessore Baccelli intenda far rispettare il contratto di servizio dalle due società del trasporto pubblico. Oltre ai problemi conseguenti alla nuova ondata pandemica, ci vengono segnalati difficoltà nei rapporti tra l’azienda Autolinee toscane ed il territorio e difficoltà nei rapporti interni tra azienda, personale e sindacati. Il Consiglio regionale è il depositario del contratto di servizio e, quindi, bisogna vigilare sull’osservanza e intervenire, dove possibile, per migliorare i servizi, alla luce anche del personale carente di Trenitalia di cui la Regione è da tempo a conoscenza.  L’aumento dei contagi fra il personale di Trenitalia ha reso necessario riorganizzare le tratte rimaste scoperte in Toscana attivando servizi di autobus sostitutivi. Purtroppo, aumentano vertiginosamente gli assenti anche fra il personale di Autolinee toscane.” E’ quanto dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, ed il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Francesco Torselli.
Già ad agosto 2020 avevamo proposto il coinvolgimento delle aziende private per allestire servizi sostitutivi aiutando così il sistema. Adesso, è necessario fare una riflessione sui trasporti perché questa situazione sta mettendo in grave difficoltà i passeggeri e le città. Se non ci sono trasporti sufficienti, se crolla la fiducia o c’è il rischio di essere contagiati è chiaro che le persone utilizzeranno sempre di più i mezzi privati andando a congestionare le vie di comunicazione. Inoltre, continuare a provocare disagi il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo gestore del Tpl, così come i tanti cantieri sulle linee ferroviarie, aperti e chiusi e viceversa, stanno costringendo i pendolari ad utilizzare servizi sostitutivi che pesano essi stessi nell’organizzazione del trasporto. Trenitalia spesso ricorre ad operatori di trasporto bus privati che, poi, vengono ovviamente a mancare per il trasporto pubblico locale.” sottolineano Capecchi e Torselli.

La Regione valuti l’opportunità di impugnare lo statuto della Fondazione Marini, che è stato modificato con un vero e proprio blitz

“La Regione valuti l’opportunità di impugnare lo statuto della Fondazione Marini, che è stato modificato con un vero e proprio blitz”
“E comunque intraprenda ogni azione giuridica possibile a difesa e tutela della storia culturale di Pistoia e della Toscana, oltre che per la tutela della reale volontà della moglie del maestro Marino Marini”
Pistoia 02/01/2021 – “La Regione valuti l’opportunità di impugnare lo statuto della Fondazione Marini, che è stato modificato con un vero e proprio blitz. E comunque intraprenda ogni azione giuridica possibile a difesa e tutela della storia culturale di Pistoia e della Toscana, oltre che per la tutela della reale volontà della moglie del maestro Marino Marini”. Lo chiede il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, ponendosi sulla scia di quanto affermato in questi giorni scorsi dal sindaco di Pistoia Tomasi.
Dopo la chiusura del museo, si tratta di un nuovo schiaffo alla città di Pistoia. E’ un atto lesivo delle disposizioni e in violazione delle disposizioni delle volontà della moglie del maestro Marini. La Regione prenda tutte le iniziative nei confronti della Fondazione per bloccare questa operazione che va contro l’identità culturale di Pistoia. E’ un’evidente forzatura: con la Fondazione che diventa un ente del terzo settore, vengono esclusi dal Cda della Fondazione stessa due membri fondamentali, di nomina pubblica, vale a dire il soprintendente regionale Andrea Pessina e il rappresentante di Intesa Sanpaolo, la banca che ha assorbito la Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, espressione del territorio pistoiese. Con la qualifica di Ets la Fondazione viene iscritta nell’albo unico nazionale sotto la disciplina del Mise, chiediamo perciò che Giani metta in campo ogni misura per opporsi a questa scelta” fa notare Capecchi.

La Regione riqualifichi e rilanci la Ferrovia Porrettana Express Transappenninica, anche in sede di candidatura Unesco

“La Regione riqualifichi e rilanci la Ferrovia Porrettana Express Transappenninica, anche in sede di candidatura Unesco”
Approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, collegato al bilancio regionale. “Alla luce delle varie interruzioni registrate e dovute a frane, smottamenti e cantieri di lavoro, ripristinare la completa funzionalità del servizio incentiva l’utilizzo della linea ferroviaria da parte dei pendolari oltre a fungere da volano per lo sviluppo turistico”
Firenze 23/12/2021 – “La Regione provveda a riqualificare e rilanciare la Ferrovia Porrettana Express Transappenninica, anche in sede di candidatura Unesco, rinnovando il protocollo d’intesa interregionale con i comuni emiliani interessati. La Regione predisponga anche un nuovo capitolo di bilancio per il sostegno dei progetti di rilancio e valorizzazione della linea Porrettana Express. Negli ultimi anni ha valorizzato l’intero territorio con il sold-out per tutti i treni anche nel 2021”. E’ quanto scritto nell’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, approvato all’unanimità dall’aula del Consiglio e collegato al bilancio regionale, di cui è primo firmatario il Consigliere regionale Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti.
Alla luce delle varie interruzioni registrate e dovute a frane, smottamenti e cantieri di lavoro, ripristinare la completa funzionalità del servizio incentiva l’utilizzo della linea ferroviaria da parte dei pendolari, come sistema di mobilità sostenibile, oltre a fungere da volano per lo sviluppo turistico (e per una eventuale candidatura Unesco). L’appello alla Regione è quello di rinnovare il protocollo d’intesa interregionale finanziandolo con risorse dedicate, un impegno che è stato votato da tutto il Consiglio regionale –sottolinea Capecchi– La linea ferroviaria Porrettana è da sempre ritenuta strategica per il rilancio del territorio montano pistoiese”.
“Per quanto riguarda la Porrettana, Rfi ha realizzato lavori di manutenzione all’interno della galleria Vaioni, interventi di impermeabilizzazione del viadotto Boboli e interventi per facilitare l’accesso ai treni nelle stazioni di Pistoia e di Porretta, dove sono stati effettuati i lavori di realizzazione di due nuovi ascensori e la ristrutturazione del sottopassaggio. Nel 2020 è stato effettuato il rinnovo di 1 km di binario nella galleria Fabbiana, sono state realizzate modifiche tecnologiche nella stazione di Molino del Pallone, interventi sui sistemi di controllo di 7 passaggi a livello. Mentre nel 2021 gli interventi hanno riguardato il rinnovo del binario e ripristino del sistema di raccolta e smaltimento acque nella galleria Appennino di quasi 3 ìkm, fra le stazioni di Pracchia e S.Mommè, l’impermeabilizzazione di un ponte ferroviario fra Ponte della Venturina e Molino del Pallone” ricorda Capecchi.