Trasporti: Autolinee toscane dovrà gestire 500 mila chilometri in più!

Trasporti, Capecchi (Fdi): “Autolinee toscane dovrà gestire 500 mila chilometri in più!”
Interrogazione di Fratelli d’Italia. “Il servizio bus sostitutivo dei treni è passato ad At. Chi avrà un biglietto del treno dovrà pagare un altro biglietto per prendere l’autobus. Chiediamo alla Regione di rivedere il contratto di servizio”
Firenze 14/12/2022 – “Autolinee toscane dovrà gestire 500 mila chilometri in più! Il servizio bus sostitutivo dei treni dall’11 dicembre è passato ad At: chi avrà un biglietto del treno dovrà pagare un altro biglietto per prendere l’autobus. Per gli abbonamenti la deroga è fino ad agosto ma poi anche i possessori di abbonamento ferroviario dovranno pagare il servizio sostitutivo dei bus. I pendolari toscani si trovano così a dover affrontare maggiori costi e a subire ulteriori disagi” dichiara il Consigliere regionale Alessandro Capecchi, primo firmatario di un’interrogazione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Toscana.
“Vogliamo sapere i motivi per cui in fase di approvazione del contratto di servizio, in merito al passaggio ad Autolinee Toscane della gestione dei servizi su gomma sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari di interesse regionale, non sia stata prevista la validità dei biglietti per i viaggi di corsa semplice di Trenitalia, e non sia stata disposta la validità, senza limite temporale del 31 Agosto 2023, anche degli abbonamenti integrati Pegaso e degli abbonamenti mensili o annuali di Trenitalia -chiede CapecchiAbbiamo anche chiesto se la Regione, viste le difficoltà che Autolinee Toscane sta incontrando nel fornire il servizio, non ritenga opportuno valutare la modifica del contratto di servizio così da evitare ulteriori disservizi e disagi per pendolari e viaggiatori già pesantemente gravati da ritardi e costi. Inoltre, perché non è stata prevista una comunicazione integrata (con Autolinee Toscane) tramite anche i canali informativi di Trenitalia ed Rfi, relativamente ai bus integrativi e sostitutivi?”.
“Fino a pochi giorni fa, gli autobus sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari erano gestiti direttamente da Ferrovie dello Stato, e ciò permetteva, senza alcun costo aggiuntivo da parte dell’utenza, di utilizzare il titolo di viaggio di Trenitalia usufruendo in maniera agevole e combinata delle due tipologie di mezzi di trasporto, treno e bus, con il medesimo biglietto. Ma dall’11 dicembre scorso, con l’entrata in vigore della nuova riorganizzazione dei servizi, Autolinee Toscane organizzerà il trasporto bus sostitutivo o integrativo a quello ferroviario come servizio extra-urbano, creando così non solo maggiori difficoltà per l’utenza ma anche ulteriori costi: fin da subito, per i possessori di un semplice titolo di viaggio valido per il treno; dal 31 agosto 2023 per tutti i pendolari toscani che hanno abbonamento integrato Pegaso, abbonamento mensile o annuale di Trenitalia”.
“Vorremmo far notare che Autolinee Toscane è stata oggetto di forti critiche in merito alla qualità del servizio offerto su tutto il territorio regionale tanto da paventare una possibile rescissione del contratto di servizio per mancato adempimento -sottolinea Capecchi– Senza dimenticare che i servizi integrativi o sostitutivi in questione rientrano nell’ambito dei servizi pubblici che l’ordinamento statale tutela come bisogno primario da dover necessariamente soddisfare garantendo i principi di continuità, parità di trattamento ed economicità”.

Trasporti: Sulla tratta Valdarno-Firenze quotidianamente il 15% dei treni porta ritardo, ma soltanto adesso Giani annuncia penali

Trasporti, Veneri-Capecchi (Fdi): “Sulla tratta Valdarno-Firenze quotidianamente il 15% dei treni porta ritardo, ma soltanto adesso Giani annuncia penali”
“Chiediamo che Rfi e Trenitalia vengano a riferire in Commissione Trasporti con un dossier su ritardi e disservizi”
Firenze 13/12/2022 – “Dati eloquenti quelli che emergono dalla risposta che la Regione e l’assessore Baccelli hanno fornito alla nostra interrogazione sui ritardi e disservizi a cui quotidianamente sono costretti i pendolari di Montevarchi, San Giovanni, Arezzo. Un calvario quotidiano fatto di guasti, interruzioni, preparazioni di treni in ritardo, disservizi vari. E’ emerso che, ogni giorno, il 15% dei treni ha un ritardo superiore ai 5 minuti rispetto all’orario programmato rendendo il servizio non pienamente affidabile. Inoltre, l’indice di puntualità sulla linea lenta e Direttissima fra Valdarno e Firenze è stato dell’83,4% nel mese di agosto, sceso all’82% nel mese di settembre, risalendo leggermente all’85,33% ad ottobre. Dati molto insoddisfacenti rispetto all’indice di affidabilità previsto dal Contratto di Servizio in essere” dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
“Accade spesso che i treni vengano dirottati sulla linea lenta anche quando sono regionali veloci, lunghe soste nel “nulla” senza alcun tipo di avviso ai passeggeri, nessuna indicazione sui motivi del ritardo o dell’arresto del convoglio. Disservizi gravi per i pendolari che pagano quasi 88,50 euro al mese di abbonamento e ricevono un servizio nemmeno lontanamente adeguato. A fronte di tutto ciò, ci stupisce che Giani, soltanto nei giorni scorsi, abbia annunciato penali per i gestori del trasporto ferroviario. Chiediamo che Rfi e Trenitalia vengano a riferire in Commissione Trasporti con un dossier su ritardi e disservizi” sottolineano Veneri e Capecchi.

Trasporti: Perché Autolinee toscane non aveva comunicato preventivamente alle istituzioni il taglio della linea bus 65 poi risolto in extremis?

Trasporti, Fratelli d’Italia: “Perché Autolinee toscane non aveva comunicato preventivamente alle istituzioni il taglio della linea bus 65 poi risolto in extremis?”
Intervento di Capecchi, Tonarelli, Venturi: “Si tratta di un servizio essenziale che viene molto utilizzato da pendolari, studenti e lavoratori”
Pistoia 10/12/2022 – “Sulla vicenda del taglio della linea bus 65 dovuta alla chiusura del viadotto di Maresca, ci siamo immediatamente mossi con un’interrogazione urgente presentata il 9 dicembre non appena i cittadini ci avevano informato del comunicato di Autolinee Toscane appeso alle fermate. Il gestore unico del trasporto ha poi fatto marcia indietro ma vigileremo affinché questa decisione resti in essere fino al termine e alla riapertura del viadotto, e non fino alla fine dell’anno come si paventa. Ci domandiamo però: perché Autolinee toscane non aveva comunicato preventivamente alle istituzioni il taglio della linea bus 65 poi risolto in extremis? Chi paga la modifica del percorso e la maggiorazione delle tariffe? Domande alle quali l’azienda, la Regione e la Provincia di Pistoia devono dare risposte. Vogliamo sapere chi ha deciso il taglio e poi la costituzione di queste linee almeno fino alla fine dell’anno, non si capisce dove questi decisioni vengano prese” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, il Consigliere provinciale Andrea Tonarelli, la consigliera comunale di San Marcello Piteglio Chiara Venturi.
“Fratelli d’Italia non abbandona le aree interne. Da quando la gestione del trasporto è passata ad Autolinee Toscane, soprattutto queste zone stanno pagando uno scotto pesante sotto il profilo del servizio” sottolineano Capecchi, Tonarelli e Venturi.

Terme: Acquisto immobili, la Regione è arrivata con colpevole ritardo. Adesso un piano di rilancio di Terme e termalismo

Terme, Capecchi-La Pietra (Fdi): “Acquisto immobili, la Regione è arrivata con colpevole ritardo. Adesso un piano di rilancio di Terme e termalismo”
“Avevamo suggerito da mesi l’acquisto degli stabilimenti delle Terme di Montecatini, ci sono stati bocciati emendamenti e atti di indirizzo in questo senso”
Montecatini 09/12/2022 – “La Regione è arrivata con colpevole ritardo ma alla fine ha fatto quello che avevamo suggerito da mesi e mesi, ci sono stati bocciati emendamenti e atti di indirizzo che chiedevano l’acquisto dei vari stabilimenti. L’acquisto di diversi immobili, Tettuccio, Regina ed Excelsior, ha avuto lo scopo di concorrere, nell’ambito della procedura di concordato, a ridurre la pressione del debito verso le banche. Adesso, occorrerà affiancare agli organi ordinari un progetto di rilancio della città, perché il patrimonio delle Terme “grava” molto sulla parte pubblica di Montecatini, e di rilancio del termalismo che va sviluppato in chiave di benessere” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione Controllo, ed il Coordinatore provinciale di Fdi e senatore Patrizio La Pietra.
“La strategicità delle Terme è la premessa per realizzare il piano di salvataggio -sottolineano Capecchi e La Pietra– La Regione come proprietaria di circa il 67% delle quote ha la responsabilità di definire il futuro della società e ha il dovere di garantire l’attività. Le Terme vanno rilanciate con un progetto industriale che faccia della città di Montecatini la culla del benessere delle persone. Si deve promuovere l’offerta termale, del benessere, della salute, della bellezza, in un prodotto unico al mondo, la Toscana”.

Sanità : 147 residenti di Sambuca Pistoiese sono senza medico

Sanità, Capecchi-Petrucci (Fdi): “147 residenti di Sambuca Pistoiese sono senza medico”
Risposta del direttore generale dell’Asl Morello all’interrogazione di Fratelli d’Italia: “Sono state avviate le procedure per l’attribuzione di un incarico provvisorio con obbligo di ambulatorio nelle frazioni di Taviano, Ponte alla Venturina e Pavana”
Pistoia 05/12/2022 – “Sono 147 i residenti di Sambuca Pistoiese senza medico”. Lo ha comunicato il direttore generale dell’Asl Centro Morello rispondendo all’interrogazione di Fratelli d’Italia presentata dai consiglieri regionali Alessandro Capecchi e Diego Petrucci, componente della Commissione sanità.
“L’Asl ha fatto sapere che sono state avviate le procedure per l’attribuzione di un incarico provvisorio con obbligo di ambulatorio nelle frazioni di Taviano, Ponte alla Venturina e Pavana -sottolineano Capecchi e Petrucci– La figura del medico di famiglia riveste una grande importanza nel nostro sistema sanitario soprattutto nelle aree interne e montane troppo spesso distanti dagli ospedali e dai presidi sanitari anche di primo soccorso. Nelle zone come la montagna pistoiese il medico di famiglia assume un ruolo strategico per la cura, assistenza e soccorso dei pazienti, in particolare gli anziani che hanno più difficoltà a spostarsi”.
“Nell’interrogazione avevamo anche chiesto quale fosse stato l’esito del bando per l’assegnazione degli incarichi e se fossero stati assegnati tutti gli incarichi vacanti per il Comune di Pistoia. E’ emerso che risultano ancora scoperti 7 posti, di medico di base, per il Comune di Pistoia”.
Ufficio Stampa

Ambiente : Rischio idrogeologico, semplificare le competenze evitando di fare lo scaricabarile sui comuni

Ambiente, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “Rischio idrogeologico, semplificare le competenze evitando di fare lo scaricabarile sui comuni”
“Basta con i commissariamenti affidati a soggetti politici, i commissari devono essere dei tecnici”
Firenze 29/11/2022 – “Occorre costruire una diversa governance del rischio idrogeologico semplificando le competenze ma evitando di fare lo scaricabarile sui Comuni. Anche in Toscana sono tante le opere per le quali Giani è commissario ma che in realtà sono ferme da anni. Occorre, perciò, una filiera molto più chiara nelle responsabilità ed anche una collaborazione istituzionale molto più veloce che garantisca di realizzare interventi già finanziati e attesi da troppi anni. Mettere in campo le deroghe già previste, i soldi per l’assistenza tecnica, l’avvalimento con strutture di qualunque natura dall’Anas alle autorità di distretto, alle società di Stato. La difesa del suolo e la sicurezza non sono né di Destra né di Sinistra, appartengono a tutti e vanno organizzate nel modo migliore” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, Vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, e Vittorio Fantozzi, vicepresidente Commissione Sviluppo economico e componente Commissione Aree Interne, ed il coordinatore regionale di Fdi e deputato Fabrizio Rossi intervengono dopo la tragedia di Ischia e dopo l’allarme lanciato dal segretario dell’Autorità di bacino Gaia Checcucci che ha parlato di “rischio frane elevato per la Toscana”.
Bisogna fare pianificazione e prevenzione. La Protezione civile, al netto delle competenze in materia di organizzazione della prevenzione, quando materialmente interviene lo fa perché ci sono situazioni emergenziali. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire per ridurre il rischio idraulico e idrogeologico. La Toscana, come gran parte d’Italia, è un territorio fragile ma questo non può giustificare l’immobilismo od il rimpallo di responsabilità -sottolineano Capecchi, Fantozzi e Rossi– Va poi fatto un lavoro certosino sul territorio verificando tutte le situazioni di rischio e vanno messi in cantiere interventi che limitino i fenomeni di alluvioni localizzate, che mettono a repentaglio la vita delle persone e l’assetto di interi territori e vallate”.
“Inoltre, basta con i commissariamenti affidati a soggetti politici, i commissari devono essere dei tecnici in grado di garantire competenze professionali ad hoc e assicurare velocità nell’esecuzione degli interventi uscendo dai consueti impasse politici -spiegano Capecchi, Fantozzi e Rossi– Quando si mettono in campo, per ragioni di urgenza, strumenti tecnici questi devono essere gestiti in modo rapido da professionisti della materia. Servono commissari veri svincolati dai presidenti delle regioni, che come tutti gli amministratori locali vivono di consenso. Commissari a livello di distretto con possibilità di nominare sottocommissari per i bacini più grandi. In un regime emergenziale bisognerebbe avere il coraggio di ripartire i fondi per bacino, piuttosto che per regione, ovvero affidare ai commissari le risorse per gli interventi da realizzare”.
“La risposta dell’assessore Monni, all’allarme dwll’Autorità di bacino che era da cogliere come spunto di riflessione e con senso istituzionale, dimostra che non ha capito quello che è stato detto. E, infatti, lancia un altro protocollo su una cassa di espansione, quella dei Renai, di cui si parla dagli anni ‘90”.

Trasporti: Per il terzo anno consecutivo slitta il cofinaziamento della Regione per il raddoppio ferroviario Lucca-Pistoia

Trasporti, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “Per il terzo anno consecutivo slitta il cofinaziamento della Regione per il raddoppio ferroviario Lucca-Pistoia”
“E’ un’ennesima grande opera che non trova ancora completa copertura economica. Continuano inoltre i disagi per pendolari, studenti e turisti”
Firenze 25/11/2022 – “Per il terzo anno consecutivo slitta il cofinaziamento che la Regione ha garantito su più anni per consentire il raddoppio ferroviario Lucca-Pistoia. Un’opera strategica che dovrebbe avvicinare la costa all’area metropolitana consentendo di superare tante criticità nello spostamento di pendolari, studenti e turisti. E’ un’ennesima grande opera che non trova ancora completa copertura economica e nemmeno la sottoscrizione della relativa convenzione. Il contributo regionale previsto è di 12,5 milioni per 20 anni, quindi un contributo importante da parte della Regione. Senza dimenticare il tanto tempo perso per riuscire a superare l’impasse dei lavori nella Galleria di Serravalle” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, e Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico.
“Assistiamo ad un ulteriore “passo del gambero” per il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Lucca, per il quale si registrano ulteriori ritardi. Vorremmo chiedere all’assessore Baccelli di aggiornarci sullo stato dell’arte del raddoppio ferroviario e in particolare quando sarà inaugurato il tratto Pistoia Montecatini, e quando inizieranno i lavori del tratto Montecatini-Lucca. Le infrastrutture vanno realizzate, stiamo scontando un gap ultradecennale. La nostra comunità ed il nostro tessuto economico-imprenditoriale non possono più permetterselo” sottolineano Capecchi e Fantozzi.

Sanità: L’assessore Bezzini ammette che il nuovo meccanismo per il trasporto dei malati oncologici non funziona!

Sanità, Capecchi (Fdi): “L’assessore Bezzini ammette che il nuovo meccanismo per il trasporto dei malati oncologici non funziona!”
“L’assessore ha risposto ad una nostra interrogazione annunciando che si stanno studiando soluzioni al problema. Presenteremo una mozione ad hoc”
Firenze 26/11/2022 – “Al di là delle giustificazioni, l’assessore Bezzini, rispondendo ad una nostra interrogazione, ammette che il meccanismo messo in piedi dall’assessorato alla Sanità non funziona e penalizza determinate categorie di pazienti come i malati oncologici, a cui viene in pratica tagliato il trasporto gratuito.L’assessorato regionale, che ammette che c’è bisogno di un intervento mirato, sta già lavorando per trovare delle soluzioni adeguate. Evidentemente avevamo ragione quando abbiamo sollevato il problema e adesso aspettiamo a breve soluzioni. Presenteremo una mozione per indirizzare, anche con proposte, l’attività della Giunta regionale” dichiara il Consigliere regionale di Fdi Alessandro Capecchi, primo firmatario di un’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia alla Regione.
“La Regione dal primo di novembre ha tolto il trasporto gratuito ai malati oncologici con auto-vettura e soccorritore. Il trasporto richiesto per tali terapie (chemioterapiche e radioterapiche) non può essere paragonato ai servizi di trasporto di cui si occupano le Società della Salute toscane, ma deve essere gestito dal sistema regionale come servizio sanitario –sottolinea Capecchi– Le terapie comportano situazioni di notevole spossatezza e nausea ed è quindi comprensibile come sia importante essere riaccompagnati a casa da una persona qualificata. Doversi, invece, arrangiare con un mezzo privato o far ricorso ad un mezzo a pagamento diventa un doppio aggravio per le famiglie”.

Asili nido: Contributi per gli asili nido, la Regione metterà risorse solo dal 2023-2024

Asili nido, Capecchi (Fdi): “Contributi per gli asili nido, la Regione metterà risorse solo dal 2023-2024”
“La maggioranza regionale ha bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia. Verrà lasciato scoperto l’anno scolastico 2022-2023. Pistoia è la città in maggiore sofferenza: sconta un taglio del 68%”
Firenze 24/11/2022 – “La maggioranza regionale ha bocciato l’emendamento di Fratelli d’Italia sui contributi per gli asili nido, la Regione metterà risorse solo dal 2023-2024! Verrà lasciato scoperto l’anno scolastico 2022-2023 per il quale le famiglie hanno già iscritto i loro figli e per il quale i Comuni saranno costretti a fare variazioni di bilancio per dare copertura al servizio. Il 60% delle famiglie toscane con bambini piccoli in età 3-36 mesi, che lo scorso anno avevano potuto beneficiare del contributo, quest’anno non potranno avere che una minima parte del rimborso previsto, che ammonta a 3.709,00 euro per famiglia, a meno che i soldi non li mettano i Comuni. Si mettono così a rischio le iscrizioni, e quindi il percorso pedagogico di tanti bambini, gli equilibri lavorativi ed economici delle famiglie nonché i posti di lavoro nel settore” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo.
“L’atteggiamento della Regione è in totale contraddizione: Giani annuncia di voler rendere gratuiti gli asili dal 2023-2024 ma nel frattempo taglia del 50-60% il contributo per l’anno in corso, quindi si annunciano sostegni mentre intanto si procede con i tagli. La verità è che Giani naviga a vista e taglia i contributi alle famiglie -sottolinea Capecchi– Eclatante il caso di Pistoia: lo scorso anno erano stati assegnati al Comune 429.670,13 euro ed i bambini in lista d’attesa erano 183; nel 2022 lo stanziamento è stato soltanto di 138.566,84 ed i bambini in lista attesa 152. A fronte di una media dei tagli è del 61,43%. per i comuni capoluoghi Pistoia è ampiamente sopra la media: il taglio è stato del 68%”.

La Regione segua l’esempio del Governo e investa più risorse per aiutare la gestione delle piscine esistenti come quella di Maresca

“La piscina di Maresca, l’unica della montagna pistoiese, si trova in grave difficoltà economica”
Pistoia 23/11/2022 – “Nel Decreto ristori quater il Governo ha investito ulteriori 10 milioni di euro sugli impianti sportivi, aumentando da 50 a 60 milioni il fondo a disposizione. E’ un segnale importante per il mondo dello sport dilettantistico per sostenere le gestioni dei vari impianti sul territorio nazionale. Alla luce del bando nazionale per contributi contro il caro bollette, la priorità dovrebbe essere quella di rafforzare la manutenzione e sostenere la gestione degli impianti esistenti perché ci sono grossi problemi a gestirli, soprattutto le piscine esistenti. La Regione, dunque, segua l’esempio del Governo e investa ancora nel sostenere la gestione della piscine esistenti come quella di Maresca, l’unica della montagna pistoiese e in difficoltà a causa del caro-energia. La piscina di Maresca è stata riaperta ma non si sa per quanto lo rimarrà; il gestore aveva partecipato ad un bando e per il momento può garantirne la gestione ma bisogna guardare al futuro, basta con il navigare sempre a vista” dichiarano il Consigliere regionale di Fdi, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture, il Consigliere provinciale Andrea Tonarelli e la consigliera comunale di San Marcello Chiara Venturi.
Invece, mentre la piscina di Maresca è alle prese con le problematiche legate al caro bollette, il Presidente Giani, con una mossa da campagna elettorale, ha rilanciato la realizzazione del maxi impianto Pegaso a Firenze mettendo in conto altri 5 milioni senza, però, dare alcuna garanzia sulla gestione dell’impianto -sottolineano Capecchi, Tonarelli e Venturi– La Regione non ha ancora dato seguito alla mozione di Fratelli d’Italia approvata dal Consiglio regionale con cui si chiedeva un maggior impegno a sostegno degli impianti sportivi in grave crisi a causa dell’aumento esponenziale del prezzo dell’energia, soprattutto quelli delle zone più decentrate, costretti a fare i salti mortali per cercare di rimanere aperti”.