Piano Rifiuti “L’assessore Monni si muove al limite della legalità rispetto alla normativa vigente”

Piano rifiuti, Torselli-Capecchi (Fdi): “L’assessore Monni si muove al limite della legalità rispetto alla normativa vigente”
“La Giunta ha preparato un avviso pubblico esplorativo senza aver rifatto il piano rifiuti, diventa difficile anche per gli industriali presentare proposte e progetti senza sapere di quali numeri si sta parlando”
Firenze 24/11/2021 – “L’assessore regionale Monni si muove al limite della legalità rispetto alla normativa vigente. La Giunta ha preparato un avviso pubblico esplorativo senza aver rifatto il piano rifiuti, diventa difficile anche per gli industriali presentare proposte e progetti senza sapere di quali numeri si sta parlando e quali le scelte adottate in un piano. E’ un modo di procedere che tende a deresponsabilizzare la politica cercando di farsi dire dagli industriali e dagli imprenditori dove realizzare gli impianti. Non è poi possibile chiudere le discariche senza aumentare il livello di termovalorizzazione, non puoi chiudere le discariche se non hai gli impianti e per realizzare termovalorizzatori di quarta generazione necessiteranno degli anni. Inoltre, resta il grosso problema delle aree di stoccaggio per i materiali inerti: ad oggi non esistono e i costruttori ce lo hanno a più riprese segnalato. Ci riserviamo di leggere il bando ma la procedura adottata dalla Giunta regionale non convince affatto” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, ed il Consigliere regionale, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

Consorzio bonifica: “Addio alla sede di Pistoia e i cittadini rischiano il rincaro del contributo”

“Oltre il danno la beffa. Non solo la sede del Consorzio di bonifica Medio-Valdarno sarà smantellato a Pistoia, ma i cittadini rischiano anche di dover pagare un rincaro del contributo di bonifica a fronte di una riduzione dei servizi. Dal primo ottobre dei 31 dipendenti della sede di Pistoia, ben 24 saranno trasferiti a quella di Firenze.
I trasferiti appartengono alle seguenti aree e settori: area appalti espropri e legale, contabilità, affari generali, catasto, personale e ambiente. Pistoia perde la sua sede così vengono ridotti servizi e operatività sul territorio pistoiese nonostante che la zona sia ricca di opere di regimazione idraulica. Ci avevano garantito che l’affitto della maxi sede fiorentina sarebbe stato pagato attraverso la locazione attiva degli uffici che rimarrebbero vuoti. Siamo a ridosso del trasferimento a Firenze ed ancora non c’è alcun contratto d’affitto. Saranno sempre i cittadini a dover pagare le scelte avventate della nostra amministrazione?”. Lo dichiara Alessandro Capecchi, consigliere regionale FdI e vice presidente della Quarta Commissione.

Fi-Pi-Li, Fdi: “Giani porti una soluzione al prossimo Consiglio regionale. Basta con questa vergogna quotidiana”

“La Fi-Pi-Li è diventata una sorta di girone infernale con automobilisti, pendolari, lavoratori costretti a continue code quotidiane, ma costituisce anche un freno alla competitività dell’economia regionale. E’ la dimostrazione del fallimento del Pd. Servono interventi subito, basta con i proclami da campagna elettorale: Giani, che aveva promesso la creazione di Toscana Strade spa, porti una soluzione al prossimo Consiglio regionale!”. Lo chiedono Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ed i consiglieri Diego Petrucci e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti.
“Dirottare il traffico sull’autostrada sarebbe una “toppa peggiore del buco” perché così facendo si rischia solo di gravare sull’A11 –sottolineano i consiglieri del partito di Giorgia Meloni– La Regione non deve lasciarsi scappare l’opportunità del Pnrr per mettere definitivamente mano a questa strada ed in generale per colmare il gap infrastrutturale della Toscana”.
“Sulla Fi-Pi-Li, poi, ci mancava solo il battibecco tra il Presidente Giani e il sindaco Nardella. Siamo purtroppo abituati agli scontri interni al Pd toscano. Sarebbe meglio che governatore e primo cittadino mettessero da parte il loro ego e iniziassero a pensare ad una reale e repentina soluzione. La Fi-Pi-Li è una vergogna e l’emblema di quanto la nostra Regione sia arretrata a livello infrastrutturale! Se la strada non ha corsie sufficienti ed è sempre più dissestata, la responsabilità è da imputare alla Sinistra! Giani e Nardella, anziché litigare sui giornali, lavorino per i cittadini”.

Fidi Toscana, intervista a Granducato Tv

 “Fidi Toscana va ripensata e riformata. Si costituisca un soggetto di credito regionale, nell’ambito del quadro normativo nazionale ed europeo”. Lo ha chiesto il Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale che ha presentato una proposta di risoluzione.
 
“È nostro dovere ricordare al Pd che se oggi Fidi Toscana va ripensata è anche perché negli ultimi 10 anni è stata governata in maniera disastrosa. La qualità dei crediti si è deteriorata negli ultimi anni? Sicuramente colpa degli eventi, ma chi ha concesso questi Fidi? Vogliamo dire che le concessioni negli ultimi anni sono state, da parte di Fidi, quantomeno ‘allegre’? Oppure facciamo finta di non ricordare quando Fratelli d’Italia, da questi banchi, per bocca di Giovanni Donzelli, chiedeva conto dei Fidi concessi alle aziende di famiglia dell’allora segretario nazionale del Pd, firmate dal padre del suo più stretto collaboratore?”, commenta il capogruppo di Fdi in consiglio regionale Francesco Torselli.
 
“Fidi Toscana dovrebbe divenire un soggetto di credito che non svolga solo un ruolo finanziario ma che dialoghi con il territorio ed il mondo imprenditoriale toscano, con i cittadini e gli enti locali, coinvolgendo il Consiglio regionale e la Commissione di Controllo nei passaggi fondamentali”, dichiara il consigliere regionale e presidente della commissione Controllo Alessandro Capecchi.
 
“Attraverso l’intervento delle principali Fondazioni Bancarie si potrebbero riunire i capitali necessari per favorire l’aggregazione tra Casse di Risparmio locali e altre banche private locali, così da costituire un soggetto di credito competitivo nel tempo, facendo tesoro delle risorse umane, capacità ed esperienze attualmente in Fidi Toscana. Un progetto imprenditoriale che possa camminare sulle proprie gambe. Iniziativa che dovrebbe avere come obiettivo quello di convogliare il credito verso famiglie, imprese ed enti pubblici” auspica il Consigliere Diego Petrucci.

“Un progetto imprenditoriale collegato ai nostri territori potrebbe compensare l’inesorabile ritirata dei Gruppi Bancari maggiori ed in particolare del Monte dei Paschi, dare sostegno ai distretti produttivi in una fase di contrazione del credito, offrire agli enti locali la possibilità di avere una controparte bancaria focalizzata sul lungo periodo (oggi servizi di base come le tesorerie comunali sono abbandonati dai Gruppi Bancari Nazionali), ridurre le aree di esclusione finanziaria che portano ad un impoverimento ed al rischio di cadere nella spirale dell’usura”, spiegano i consiglieri di Fdi.

Lottare contro la droga si deve e si può

Lottare contro la droga si deve e si può.
Fratelli d’Italia ha redatto il manifesto nazionale per la lotta alla droga che si basa su dieci punti.
▪️le droghe fanno tutte male,
▫️sì alla cultura della vita contro la cultura dello sballo e della morte,
▪️la liberalizzazione aumenta le dipendenze patologiche e non sconfigge la mafia,
▫️diritto alla cura e libertà di scelta,
▪️potenziamento del sistema integrato di servizi pubblico-privato per prevenzione, cura, reinserimento socio lavorativo,
▫️più risorse per attività di contrasto delle forze dell’ordine,
▪️certezza della pena per chi spaccia e rimpatrio per spacciatori stranieri,
▫️chiusura cannabis shop,
▪️si all’uso medico della cannabis per gravi patologie,
▫️promozione di campagne di prevenzione nazionale contro la droga e promozione di stili di vita sani.
Ho avuto la fortuna di conoscere di persona una comunità di recupero della nostra provincia che tutti i giorni aiuta i ragazzi a lottare per difendere la propria vita e lottare contro la droga e contro la morte.
La ritengo una battaglia di civiltà poiché non esiste il diritto a sballarsi.
E’ vero che il disagio giovanile, l’immigrazione clandestina e altri fattori aiutano chi vuole seminare morte e gravi patologie tra i giovani e i più fragili. 
Ritengo però che il dovere di uno Stato serio sia quello di combattere questa deriva e aiutare chi è più in difficoltà.
Per questo condivido totalmente il manifesto di Fratelli d’Italia.

Podere Rota, Capecchi-Veneri (FdI): “Richiesta audizione dei sindaci in commissione Ambiente”

Grazie a Fratelli si continua a parlare del futuro della discarica di Podere Rota. Oggi in commissione Ambiente è stata inserita all’ordine del giorno la mozione con cui chiediamo la chiusura della discarica di Podere Rota entro la fine dell’anno” spiegano i consiglieri Fdi Alessandro Capecchi, vice presidente della commissione Ambiente, e Gabriele Veneri.
Abbiamo accettato di rinviare la votazione della mozione affinché possa concludersi l’inchiesta pubblica su Podere Rota –sottolinea Capecchi-. Riteniamo infatti fondamentale che sulla questione emergano tutti i nodi al pettine, per questo abbiamo anche richiesto l’audizione di tutti i sindaci del territorio e del presidente della Provincia di Arezzo in commissione Ambiente. Dopodiché rispetteremo i termini entro i quali andrà a concludersi l’inchiesta pubblica, verosimilmente alla fine di aprile, e poi, con tutte le carte alla mano, torneremo a votare la nostra mozione. Presto organizzeremo anche un sopralluogo per tenere alta l’attenzione sul tema”.
“La Regione non può più temporeggiare, anche i sindaci di Centrosinistra riconoscono che sulla discarica occorre confermare la chiusura del sito entro la fine del 2021, prima che si creino danni ambientali irreversibili. La regione difenda l’ambiente della provincia di Arezzo ed esca dall’ambiguità su Podere Rota. E’ doveroso che tutti gli aretini che siedono in Consiglio regionale si schierino senza imbarazzo facendo una scelta tra la tutela del territorio ed il partito, quella terra martoriata va bonificata!. Con dispiacere ho dovuto accettare tale rinvio, non avendo potere di voto in Commissione ambiente. Vedo che l’inchiesta ha un fine puramente tecnico mentre la nostra mozione ha un indirizzo politico. Si deve essere coerenti con quanto stabilito dalla Regione e avere il coraggio di votare la nostra mozione che chiede la chiusura della dannata discarica, è una nostra responsabilità!”.

Podere Rota: “Potenziale contaminazione, la Regione sospenda l’autorizzazione per ampliare la discarica”

Ho richiesto per l’ennesima volta in commissione Ambiente di discutere al più presto la mozione presentata da Fratelli d’Italia in cui si chiede la chiusura della discarica di Podere Rota entro la fine dell’anno, come più volte promesso dalla Regione Toscana –afferma il consigliere FdI e vice presidente della commissione Ambiente Alessandro Capecchi-. Dopo quanto emerso a seguito delle analisi di Arpat è chiaro che non c’è tempo da perdere. La Regione deve chiudere la discarica e gestirne il post mortem per poi intervenire quanto prima per la bonifica. La Toscana deve dare un segnale chiaro e forte sulla strada che vuole intraprendere in materia di rifiuti. Attendiamo di conoscere il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti in cui si delinei, una volta per tutte, cosa vuole fare la Regione in materia di smaltimento”.
Dopo la relazione dell’Arpat, che parla di “potenziale contaminazione e inaccettabili livelli di odori” a Podere Rota, la Regione deve subito sospendere il provvedimento autorizzativo per ampliare i volumi della discarica -chiede il Consigliere regionale Gabriele Veneri– Inoltre, non capiamo come mai la Presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio regionale, De Robertis, votata dagli elettori della provincia di Arezzo, non si esprima sulla discarica di Podere Rota. Come mai, su un tema così delicato per il territorio, gli esponenti del Pd aretino non si schierano a favore dei cittadini ma si attengono agli ordini impartiti dall’alto?”.

Gara Tpl, mozione in consiglio regionale. FdI: “Sospendere l’aggiudicazione finché non sarà fatta chiarezza”

“Aleggiano ancora troppe ombre sulla vicenda della gara regionale del trasporto pubblico locale. Giani sospenda e valuti se annullare la gara”. Chiedono il coordinatore regionale Fabrizio Rossi e il gruppo regionale di Fratelli d’Italia con una mozione, di cui è primo firmatario il vicepresidente della commissione Trasporti Alessandro Capecchi, per chiedere la sospensione dell’aggiudicazione della gara del tpl regionale ad Autolinee Toscane, società controllata dalla francese Ratp.
 
Fratelli d’Italia si è sempre schierato contro la gara bandita con lotto unico, cosa che si è vista fare solo in Toscana – evidenziano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – e dopo la sentenza del Tribunale di Firenze (che di fatto blocca l’azione intrapresa da Ratp e la Regione Toscana a guida dell’ex governatore Rossi per imporre la cessione dei mezzi, degli immobili e delle attrezzature delle società di trasporto toscane) continuiamo a nutrire forti dubbi sull’intera vicenda”.
 
“Per l’impasse causato da questa gara le aziende del tpl non possono programmare la propria attività se non a breve termine, ma al tempo stesso gli viene chiesto di organizzare il trasporto pubblico su gomma in tempo di pandemia, aumentando le corse e gli sforzi ma diminuendo la capienza e l’utenza trasportata – si sottolinea nella mozione -. Occorre tenere conto, infatti, della diminuzione degli introiti dalla vendita di titoli di viaggio dovuta al crollo dell’utilizzo del mezzo pubblico in tempo di Covid. Come sembra impossibile volersi ostinare ad assegnare una gara in cui sono previsti investimenti per il rinnovo di oltre 2mila autobus, per circa 400milioni di euro in 11 anni, conteggiando un costo medio per autobus alimentato a gasolio di 215mila euro, quando invece a partire dal 2021 dovranno essere immatricolati solo autobus elettrici o a gas, che hanno costi ben più elevati”.
 
“Per questo con la nostra mozione chiediamo al governatore Giani di sospendere la procedura di assegnazione fino a che non sarà fatta chiarezza penale e amministrativa e finché il Consiglio di Stato non si sarà pronunciato sulla questione, onde evitare ripercussioni negative su un servizio essenziale come il tpl. Meglio ancora sarebbe annullare la gara indetta nel 2016 e bandirne una del tutto nuova e nel frattempo tutelare sia i lavoratori che gli utenti di un servizio essenziale come il trasporto pubblico locale”, concludono gli esponenti FdI.

Prenotazioni Cup 2.0: “Troppi disagi, a Pescia appuntamenti bloccati per un mese”

“Dal 1° marzo è attivo il nuovo sistema di prenotazione Cup 2.0, sistema che, come appreso dalla stampa e da alcune segnalazioni pervenute, ha fatto riscontrare non pochi problemi tra gli utenti che non hanno saputo interfacciarsi con la novità e gli operatori che si sono trovati a non essere in grado di fornire risposte adeguate poiché per circa un mese non è stato possibile prenotare appuntamenti”. È quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi.
“All’ospedale di Pescia – continua il consigliere – un cittadino si è presentato per fissare una radiografia per i propri figli, ma gli operatori non sono riusciti a prenotare l’esame richiesto e prendere l’appuntamento. L’utente si è rivolto dunque alla direzione sanitaria e ai carabinieri e ha ottenuto un appuntamento dopo solo due giorni. Un episodio increscioso in cui ad andarci di mezzo sono stati gli operatori”.
“Con il cambio del software e delle modalità di prenotazione di esami e visite mediche tramite il sistema Cup 2.0 sono stati molti i disagi riscontrati. E il risultato è stato che la tensione di queste ultime settimane si è scaricata sugli operatori che prestano il servizio – sottolinea Capecchi -. La responsabilità è invece della Asl che avrebbe dovuto organizzare meglio la transizione dal vecchio al nuovo sistema di prenotazione delle visite mediche, ancor di più in una fase delicata come questa che stiamo vivendo, per non lasciare il personale in balìa dei malumori dell’utenza”.