Trasporti. Controlli Green Pass. FdI: “Giani pensi a dare linee guida chiare invece di fare lo sceriffo”

“È scattato l’obbligo di esibire il Green Pass per salire a bordo di treni, aerei e navi eppure nessun dubbio sugli effettivi controlli è stato sciolto. In particolare per quanto riguarda i treni ad alta velocità occorre tenere conto che anche molti turisti stranieri vi salgono a bordo ma non tutti sono provvisti di Green Pass, perché provenienti da paesi esteri extra Ue, basti pensare ai russi vaccinati con Sputnik, non riconosciuto per poter ricevere il Green Pass. Dal Governo hanno fatto sapere che sono validi i certificati equivalenti alla Certificazione Verde, ma chi deve saper riconoscere questi certificati equivalenti? Con quali strumenti? Perchè di fatto si tratta di una miriade di documenti diversi, dalle app sul cellulare a certificati scritti a mano da un medico, fino a libretti vaccinali con timbri. Come può un controllore essere in grado di verificare la veridicità di questi documenti? Come può sapere se sono validi o meno? Con questa legge caotica e improvvisata dal Governo da un lato si fanno desistere i viaggiatori a prendere i mezzi pubblici perché non certi di essere in regola e dall’altra si finisce per gravare di troppe responsabilità il personale che deve effettuare i controlli a bordo. L’ennesimo caso in cui il Governo lancia delle lacunose linee guida e scarica tutti i problemi su imprese e lavoratori. Giani invece di fare lo sceriffo e pensare di introdurre in Toscana norme ancor più restrittive di quelle nazionali dovrebbe occuparsi di risolvere questi problemi, perché le norme applicative sul controllo del Green Pass sono troppo fumose e mentre regna il dubbio non si può certo impedire alle persone il diritto di circolazione sui mezzi pubblici ad alta velocità”. È quanto dichiarano il capogruppo in consiglio regionale di FdI Francesco Torselli e il consigliere regionale FdI e vice presidente della commissione Ambiente e Trasporti Alessandro Capecchi.

Keu. Ancora terreni avvelenati. (FdI): “La sinistra ha deluso i toscani a furia di promesse. Si proceda subito con le bonifiche”

“Continuano a spuntare altri terreni avvelenati dagli scarti tossici delle concerie pisane smaltiti illecitamente. Un aspetto su cui la commissione d’inchiesta su Infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana è chiamata a indagare. Occorre al più presto che la commissione convochi di nuovo in audizione Arpat e l’assessore Monni per illustrare, rispettivamente, i nuovi dati emersi dai rilievi nei territori di Bucine, Crespina e Massarosa e i rischi che si corrono per la popolazione, e cosa intende fare la Regione per sanare il disastro di questa bomba ambientale sotto i nostri piedi. Sono passati ben quattro mesi dallo scoppio dello scandalo ‘keu‘ e in tutto questo tempo la Giunta non ha nemmeno dato il via alla bonifica della strada regionale 429 dove sono state sepolte almeno 8mila tonnellate di scarti tossici. Bisogna agire subito a tutela della salute pubblica e ambientale. Al momento le falde acquifere non sono contaminate ma più passa il tempo e più è probabile che l’area venga irrimediabilmente inquinata. La sinistra aveva assicurato che si sarebbe occupata della bonifica ma niente è stato fatto e migliaia di persone, ormai deluse e abbandonate a sé stesse, attendono ancora risposte e fatti concreti”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, presidente del gruppo, e Alessandro Capecchi, membro della commissione d’inchiesta su Infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana e vice presidente della commissione Ambiente e Territorio.

I consiglieri FdI in festa: il servizio di Italia7

La “Festa dei Patrioti” di ieri sera – organizzata dal nostro Gruppo consiliare in Regione Toscana per raccontare il primo anno istituzionale e per incontrare cittadini, elettori e tantissimi amici – è stata un vero successo.
Grazie a tutti per la partecipazione e per la riuscita dell’evento.

Aeroporti, Fdi: “Toscana Aeroporti spieghi come si coniuga un piano di sviluppo da 400 milioni con la vendita dell’handling”

I lavoratori del settore Handling sono stati costretti a nuovi presidi visto la volontà aziendale di andare avanti. Le risposte di Toscana Aeroporti non so sufficienti, servono vere garanzie a tutela dei lavoratori, quella aziendale è una scelta sbagliata che li danneggia pesantemente. Toscana Aeroporti ha ricevuto dieci milioni di euro dalla Regione Toscana, ci si aspetta, perciò, che vengano messe in pratica politiche che non siano ispirate al solo profitto, ma che tengano conto dei diritti e delle garanzie dei lavoratori! A maggior ragione in un momento dove la precarietà e i diritti tornano drammaticamente alla ribalta delle cronache regionali” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Farncesco Torselli, ed i consiglieri regionali Diego Petrucci e Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione Trasporti, dopo i nuovi presidi tenutisi oggi davanti agli scali di Pisa e Firenze.
“Serve un confronto con i vertici di Toscana Aeroporti. Dopo la presentazione del piano degli investimenti, per i prossimi dieci anni, non possiamo che rilevare la contraddittorietà di questo documento con la volontà di dismettere la Handling degli scali di Firenze e Pisa. Non si capisce come si possa coniugare uno sviluppo aziendale da oltre 400 milioni di euro con la volontà di cedere a soggetti terzi la gestione del servizio di Handling, essenziale per la movimentazione delle merci e per rendere gli scali in linea con gli standard europei dal punto di vista dei comfort per gli utenti” fanno notare i consiglieri regionali di Fdi.

Keu: “Bomba ambientale sotto i nostri piedi. Subito un commissario governativo per la 429”

“Durante la seduta della commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose di ieri è stato confermato che Arpat non ha trasmesso in quali siti sono state svolte le verifiche per il rilevamento di sostanze tossiche e inquinanti, nello stesso momento l’assessore Monni diffondeva un comunicato rassicurante sul tema keu. Noi invece non siamo affatto tranquilli e soddisfatti dell’operato della Regione. È vergognoso continuare a delegittimare il consiglio regionale che invece vuole approfondire quanto accaduto ed essere parte coinvolta nella programmazione degli interventi di controllo e bonifica”. Lo afferma il consigliere regionale FdI, vicepresidente della commissione Ambiente e membro della commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose Alessandro Capecchi.
“È chiaro ormai che in questa vicenda urga l’intervento del Governo – affonda il presidente FdI in consiglio regionale Francesco Torselli -. Ribadiamo la necessità della nomina di un commissario governativo che si occupi della bonifica della 429. Il Pd locale è coinvolto direttamente nello scandalo ‘keu’ e quindi non può occuparsi di risolvere la questione. Bisogna agire al più presto e questo non può essere garantito dal centrosinistra che guida la Regione”.
È una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che si siano pubblicati solo i risultati preliminari dei controlli lungo la sr 429, in cui si dà notizia di livelli di cromo presenti nel rilevato stradale fino a 27 volte superiore ai limiti consentiti, senza fornire risposte tempestive e adeguate a chi lungo quella strada ci vive”, aggiungono Capecchi e Torselli.
“Occorre pianificare la bonifica dei siti inquinati e continuare il monitoraggio dei pozzi, come suggerito da Arpat, oltre che delle acque di rii e fiumi, per scongiurare la presenza di sostanze nocive nelle falde. Una bomba ambientale sotto i nostri piedi e per la quale i responsabili dovranno pagare. Ma adesso è indispensabile che la Regione promuova al più presto le bonifiche e tuteli la salute pubblica e ambientale”, concludono i consiglieri FdI.

Prato, ospedale al collasso: “Perché siamo arrivati a questi punti? Dove sono finiti i posti letto dell’ex Creaf?”

“Il Santo Stefano di Prato è saturo, gli operatori sono sempre più stremati e non sono abbastanza per fronteggiare l’emergenza. È in questo modo che Giani e Bezzini hanno deciso di affrontare la terza ondata della pandemia?”. Lo affermano i consiglieri regionali FdI Francesco Torselli e Alessandro Capecchi, primo firmatario di un’interrogazione in merito alla situazione del Santo Stefano.
“Siamo veramente sorpresi che l’ospedale pratese sia in una situazione di sofferenza tale da aver dovuto fermare per quattro ore gli accessi al pronto soccorso, sintomo dell’affollamento creatosi all’interno dell’ospedale cittadino – sottolineano Capecchi e Torselli -. Ci chiediamo allora dove sono finiti i trecento posti letto dell’ex Creaf? A cosa sono serviti i tagli del nastro e gli investimenti da ben 5 milioni di euro se il centro ospita di fatto solo poche decine di pazienti e la pressione sugli ospedali non si allenta?”.
“Il problema di fondo è sempre lo stesso, manca il personale sanitario. E allora – concludono i consiglieri – perché non si è investito nelle assunzioni piuttosto che in strutture mastodontiche ma poi inutilizzate?”.