È ripreso il dibattito in Aula sulla comunicazione svolta lo scorso 28 settembre dal presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, relativa all’approvazione delle linee strategiche per la programmazione europea 2021-2027. Secondo Alessandro Capecchi (FdI), in una situazione così compromessa e messa a dura prova dalla pandemia, si continua a non affrontare diverse questioni di fondo, come “la distruzione del tessuto economico diffuso, il dominio ineluttabile della tecnica sull’uomo, la presenza tollerata di veri e propri paradisi fiscali”. Come sottolineato dal consigliere, “se si vuole stare in un mercato aperto ci vogliono regole uguali per tutti, è impossibile competere con la Cina che non rispetta alcuna norma”; e ancora: “tante aziende hanno abbandonato l’Italia e sono andate in Olanda per non pagare le tasse, è questa l’Europa che serve ai popoli?”. “La Toscana deve alzare la testa e fare uno scatto di orgoglio – ha concluso Capecchi – compiendo scelte oculate e concentrando energie e risorse dove servono; il Consiglio regionale mi auguro possa intervenire e integrare quando avremo la possibilità di confrontarci sui numeri, per consentire alla politica di esercitare la propria azione di verifica”.
Scarichi nel torrente Pescia dal depuratore. “Attendiamo che la Regione si muova”
“Incrementi dei livelli di fosforo e azoto nel torrente Pescia causato dallo scarico del depuratore. È quanto emerge dalle carte ottenute tramite un accesso agli atti che ho presentato sul depuratore ‘Fattoria’ di Ponte Buggianese. I dati provenienti dagli esiti dell’attività di controllo programmata da Arpat sull’impianto gestito da Acque Spa hanno messo in evidenza alcune criticità e reso noto che sono state inosservate anche alcune prescrizioni dell’Aua. L’impianto è dunque problematico e Arpat ne ha sempre evidenziato i problemi di funzionamento, tra cui difficoltà nello smaltimento di accumuli che quindi causano la presenza di fango in superficie che emette maleodoranze fastidiose per i residenti; e lo scarico di azoto e fosforo nel torrente Pescia oltre i limiti consentiti. Come evidenziato dalla relazione di Arpat è infatti necessario che il depuratore Fattoria ripristini al più presto alcune parti dell’impianto che, in caso di corretto funzionamento, riuscirebbero ad abbattere i valori di fosforo e azoto nello scarico che finisce nel torrente. Continueremo a prestare attenzione e attendiamo che la Regione Toscana prenda tutti i provvedimenti necessari in merito a questa vicenda particolarmente delicata e sentita dai cittadini”. Così il consigliere regionale e vice presidente della commissione Ambiente e Territorio Alessandro Capecchi.
Legge sul monopattino “anticostituzionale”. Intervista a Italia7
La proposta di legge della regione sull’uso del monopattino si è bloccata : la norma sarebbe anticostituzionale. Intervista ad Alessandro Capecchi, FDI.
keu. “Situazione più grave del previsto. La sinistra non può gestire la bonifica”
“I risultati delle analisi della Procura di Firenze sul Keu, inquadrano una situazione ancora più grave di quella che ci saremmo aspettati e sembra che i siti inquinati siano destinati ad aumentare. Pensavamo che non ci fosse niente di peggio della regionale 429, dove sono state sepolte 8 tonnellate di materiale tossico. Invece al peggio non c’è mai fine. Nell’area ex Valcis del pisano, i livelli di cromo sono superiori di ben 50 volte rispetto al limite consentito. E a Bucine, questi assassini avevano addirittura venduto il materiale nocivo per riempire i terrapieni di un complesso residenziale in costruzione.
Ciò che sconvolge ancora di più è il silenzio della sinistra e il fatto che tutti i politici coinvolti, ad eccezione di Ledo Gori che era ormai a fine carriera, siano ancora al loro posto. Pensate, il sindaco Deidda – indagata per associazione a delinquere – è ancora primo cittadino e nessuno ha chiesto che si dimettesse. Arpat, già nel 2018, aveva fatto sapere che quel Keu non era a norma. Perché la Regione non ha mosso un dito? Quale interesse aveva la sinistra a tenere tutto nascosto? La sinistra è troppo compromessa per poter gestire la bonifica dei dodici siti inquinati.
Inoltre, Arpat è da mesi impegnata prevalentemente nella vicenda Keu e il numero di siti inquinati sembra aumentare ogni giorno: temiamo che il suo personale non sia sufficiente per portare avanti la sua attività ordinaria. Ed oggi più che mai la Toscana ha bisogno di una Agenzia di tutela ambientale che funzioni. Per questo chiediamo che il ministro Cingolani mandi un commissario straordinario in Toscana che si occupi di questa delicata fase”. Lo dichiarano Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Alessandro Capecchi, consigliere regionale FdI e membro della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni mafiose.
Maltempo, Fdi: “Abbiamo invitato Giani a riferire in aula. La Regione chieda lo stato d’emergenza”
Podere Rota, Fdi: “La discarica va chiusa. Contraddizione clamorosa della Regione che ne prevede l’ampliamento”
“Dopo mesi in cui abbiamo dato battaglia con la nostra mozione in cui chiediamo la chiusura totale e incondizionata della discarica di Podere Rota siamo riusciti a far scoprire le carte al Pd. L’assessore Monni ha fatto sapere che la Regione Toscana non chiuderà Podere Rota entro la fine di quest’anno, come invece precedentemente garantito. Per il Pd Podere Rota potrà chiudere solo a fronte del raggiungimento del conferimento in discarica di un 10% di rifiuti rispetto all’attuale 36%. Ma con quale piano ci chiediamo noi? Grazie a quali impianti, da realizzare su proposta di gestori privati, si potrà diminuire la quantità di rifiuti conferita in discarica? Una clamorosa contraddizione bloccare il conferimento di rifiuti ordinari a Podere Rota ma prevederne l’ampliamento per i rifiuti speciali non pericolosi. Una forzatura che ci appare inspiegabile” dichiarano il consigliere regionale Fdi e vice presidente della commissione Ambiente e Territorio, Alessandro Capecchi e il consigliere regionale Gabriele Veneri.
La mozione di Fratelli d’Italia è stata discussa oggi in commissione Ambiente e Territorio senza tuttavia venire approvata.
“Tenendo conto degli esiti dell’inchiesta pubblica e del volere dei sindaci del territorio, ribadiamo con forza che non esistono le condizioni per concedere alcun tipo di ampliamento della discarica. Dopo 40 anni di attività Podere Rota non può continuare a restare aperta. Fratelli d’Italia è nettamente contraria alla scelta della Regione” -affermano gli esponenti di Fdi- “Inutile aver votato la mozione dei 5 Stelle su Podere Rota, una mozione farlocca che Fratelli d’Italia si è astenuta dal votare poiché si parla solo di chiudere la discarica, e ci mancherebbe non volerla chiudere, ma non si parla di volerne limitare l’ampliamento. I 5 Stelle si sono accorti di Podere Rota solo in tempo di campagna elettorale ma senza voler approfondire bene la questione. Da febbraio Fratelli d’Italia invece ha dato battaglia su tutti fronti per far sì che Podere Rota venga chiusa e non venga nemmeno ampliata. La vera battaglia ora è dire ‘no’ all’ampliamento di Podere Rota e il consiglio regionale ha tutte le carte in regola per poter dire la sua” sottolineano i consiglieri Fdi.
“Quella di Pd e 5stelle è una mozione bandiera. Dicono pubblicamente che chiuderanno Podere Rota ma praticamente lasciano la strada aperta per l’ampliamento per i rifiuti speciali. Nel 2017 il Pd bocciò la stessa mozione del 5 stelle presentata dall’allora consigliere Giannarelli. Adesso, invece, l’hanno votata perché sono in campagna elettorale. Non chiudere Podere Rota serve solo a risolvere il problema della mala politica del Pd in tema di infrastrutture ed impianti”, manda a dire il consigliere Veneri.
FdI: Continua la battaglia in commissione d’inchiesta sulle mafie in Toscana
Intervista a Rai3 del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi circa la ripresa dei lavori della commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Toscana.
Piano rifiuti. Fratelli d’Italia: “La Giunta non ha piani per il futuro. Non si può lasciare tutto nelle mani di lobby e stakeholder”
“Dopo aver letto la comunicazione dell’assessore all’Ambiente Monni non si può che pensare: che pasticcio questo nuovo Piano rifiuti! La comunicazione dell’assessore non cita numeri, dati certificati, quantità di rifiuti smaltiti oggi e in che modalità e nemmeno quali siano i risultati attesi da qui a lungo termine. Si citano soltanto alcune previsioni e linee guida dell’Unione europea in materia di riduzione dei conferimenti in discarica e poco altro. Si glissa completamente sull’inchiesta ‘keu‘, come se il tema dei rifiuti non sia invece la vera emergenza in Toscana, e questo è confermato anche dai risultati della commissione parlamentare di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose del 2018. La Giunta sembra non prendere la questione sul serio e sembra voler rinunciare al ruolo politico in materia: non si possono rimandare ai privati le scelte che definiranno il nuovo disegno regionale degli impianti di smaltimento rifiuti, scelte che gravano su imprese e cittadini. Come si fa, poi, a parlare di futuri scenari se non si parla dell’oggi? Siamo fermi ai dati del 2014! La Regione deve assumere termini e responsabilità precise. I territori e i comuni devono essere coinvolti, devono essere parte attiva del nuovo disegno regionale in materia di smaltimento rifiuti, non si può lasciare tutto nelle mani di lobby e stakeholder. Inoltre, in una comunicazione di due anni e mezzo fa dell’allora assessore Fratoni si parlava di tonnellate e tonnellate di rifiuti non riciclabili, individuando come una via quella dei termovalorizzatori, mentre oggi l’assessore Monni magicamente non ne parla più, preferendo trincerarsi dietro uno scolastico slogan ‘no inceneritori, no discariche’ e parlando di ipotetiche ‘nuove tecnologie’. Dove finiranno quindi questi rifiuti che fino a ieri dovevano essere inceneriti? All’estero? Sotto terra? Quali sono queste nuove tecnologie? Che costi hanno? Quale impatto ambientale? Ora il Piano rifiuti cambia nome e diventa Piano dell’economia circolare, ma in sostanza in Toscana si continua a produrre rifiuti senza essere in grado di riciclarli e trarne energia. Al contrario è necessario intervenire con un Piano preciso e articolato, che si basi su dati certi e previsioni puntuali e realizzabili, con il fine ultimo di abbassare le tariffe in bolletta (che invece continuano a crescere a dismisura). Altrimenti lo smaltimento rifiuti diventerà sempre più possibile campo fertile per divenire preda di infiltrazioni malavitose che stabiliscono business fraudolenti anche nella nostra regione”. Così il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano composto da Francesco Torselli, Vittorio Fantozzi, Alessandro Capecchi, Diego Petrucci e Gabriele Veneri.
Trasporti. Controlli Green Pass. FdI: “Giani pensi a dare linee guida chiare invece di fare lo sceriffo”
“È scattato l’obbligo di esibire il Green Pass per salire a bordo di treni, aerei e navi eppure nessun dubbio sugli effettivi controlli è stato sciolto. In particolare per quanto riguarda i treni ad alta velocità occorre tenere conto che anche molti turisti stranieri vi salgono a bordo ma non tutti sono provvisti di Green Pass, perché provenienti da paesi esteri extra Ue, basti pensare ai russi vaccinati con Sputnik, non riconosciuto per poter ricevere il Green Pass. Dal Governo hanno fatto sapere che sono validi i certificati equivalenti alla Certificazione Verde, ma chi deve saper riconoscere questi certificati equivalenti? Con quali strumenti? Perchè di fatto si tratta di una miriade di documenti diversi, dalle app sul cellulare a certificati scritti a mano da un medico, fino a libretti vaccinali con timbri. Come può un controllore essere in grado di verificare la veridicità di questi documenti? Come può sapere se sono validi o meno? Con questa legge caotica e improvvisata dal Governo da un lato si fanno desistere i viaggiatori a prendere i mezzi pubblici perché non certi di essere in regola e dall’altra si finisce per gravare di troppe responsabilità il personale che deve effettuare i controlli a bordo. L’ennesimo caso in cui il Governo lancia delle lacunose linee guida e scarica tutti i problemi su imprese e lavoratori. Giani invece di fare lo sceriffo e pensare di introdurre in Toscana norme ancor più restrittive di quelle nazionali dovrebbe occuparsi di risolvere questi problemi, perché le norme applicative sul controllo del Green Pass sono troppo fumose e mentre regna il dubbio non si può certo impedire alle persone il diritto di circolazione sui mezzi pubblici ad alta velocità”. È quanto dichiarano il capogruppo in consiglio regionale di FdI Francesco Torselli e il consigliere regionale FdI e vice presidente della commissione Ambiente e Trasporti Alessandro Capecchi.