keu. “Situazione più grave del previsto. La sinistra non può gestire la bonifica”
“I risultati delle analisi della Procura di Firenze sul Keu, inquadrano una situazione ancora più grave di quella che ci saremmo aspettati e sembra che i siti inquinati siano destinati ad aumentare. Pensavamo che non ci fosse niente di peggio della regionale 429, dove sono state sepolte 8 tonnellate di materiale tossico. Invece al peggio non c’è mai fine. Nell’area ex Valcis del pisano, i livelli di cromo sono superiori di ben 50 volte rispetto al limite consentito. E a Bucine, questi assassini avevano addirittura venduto il materiale nocivo per riempire i terrapieni di un complesso residenziale in costruzione.
Ciò che sconvolge ancora di più è il silenzio della sinistra e il fatto che tutti i politici coinvolti, ad eccezione di Ledo Gori che era ormai a fine carriera, siano ancora al loro posto. Pensate, il sindaco Deidda – indagata per associazione a delinquere – è ancora primo cittadino e nessuno ha chiesto che si dimettesse. Arpat, già nel 2018, aveva fatto sapere che quel Keu non era a norma. Perché la Regione non ha mosso un dito? Quale interesse aveva la sinistra a tenere tutto nascosto? La sinistra è troppo compromessa per poter gestire la bonifica dei dodici siti inquinati.
Inoltre, Arpat è da mesi impegnata prevalentemente nella vicenda Keu e il numero di siti inquinati sembra aumentare ogni giorno: temiamo che il suo personale non sia sufficiente per portare avanti la sua attività ordinaria. Ed oggi più che mai la Toscana ha bisogno di una Agenzia di tutela ambientale che funzioni. Per questo chiediamo che il ministro Cingolani mandi un commissario straordinario in Toscana che si occupi di questa delicata fase”. Lo dichiarano Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Alessandro Capecchi, consigliere regionale FdI e membro della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni mafiose.
Emendamento keu: “Un maldestro tentativo lobbistico”
“Un maldestro tentativo lobbistico di aggirare l’autorizzazione ambientale“. Così l’avvocatura della Regione definisce l’emendamento finito sotto la lente d’ingrandimento della Dda di Firenze che il 26 maggio 2021 il consiglio regionale ha abrogato. Un emendamento passato in consiglio regionale senza il vaglio degli uffici tecnici della Regione Toscana. Una norma illegittima, dunque, per gli stessi avvocati della Regione. Questo quanto emerso dall’accesso agli atti del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi.