Terme di Montecatini : Per il rilancio termale occorre un progetto strategico di livello regionale

La mia intervista su Toscana Oggi La Voce della Valdinievole all’interno dello speciale Terme.

Montecatini Terme, premiata recentemente come patrimonio Unesco, verso il fallimento termale…un paradosso?
«Sì, non c’è dubbio. Sarebbe paradossale, a pochi mesi da quel prestigioso riconoscimento, rischiare di dover dire al mondo che un patrimonio come quello di Montecatini viene chiuso al pubblico, perché anni di (non) scelte sbagliate condannano la società (pubblica!) che lo detiene al  fallimento. Una sconfitta per la Toscana, e una brutta figura per l’Italia, che dobbiamo assolutamente evitare. L’amministrazione comunale sta facendo di tutto per difendere la città, serve che anche la Regione, socio di maggioranza con direzione e coordinamento, si svegli!».

Al momento ci sono tre possibilità ancora aperte: l’istanza fallimentare, il concordato, e l’amministrazione comunale che vorrebbe ancora tempo per soluzioni private o governative, per lei, qual è il migliore percorso da intraprendere?«La Regione ha perso molto, troppo tempo, basti pensare che nel 2018 Enrico Rossi aveva dichiarato, con proprio decreto, la società Terme di Montecatini di interesse strategico, ma la Regione poi non ha mosso un dito in 4 anni. Sin da quando sono entrato in Consiglio, come presidente della Commissione Controllo, ho posto con forza la questione Terme, che già nel consuntivo 2020 segnava una perdita di valore di oltre 4 milioni come partecipazione. Ma anche lo scorso dicembre hanno respinto alcuni miei emendamenti al Documento di Finanza Regionale, nel quale era scritta una sola via di uscita: ovvero liquidazione e scioglimento. Salvo poi venire pochi giorni fa in Consiglio a chiedere, con una semplice comunicazione dell’assessore Ciuoffo, di cambiare strategia. Speriamo che la mossa non sia tardiva e che questa sia la nuova direzione intrapresa. Speriamo che  la maggioranza regionale persegua una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e dell’intera Valdinievole. Si è però perso ancora una volta tempo prezioso, un mese e mezzo, costringendo gli uffici regionali a muoversi in una cornice molto vincolistica. In queste condizioni, e con una istanza di fallimento pendente, la soluzione più logica è proporre un concordato basato su un piano finanziario solido in cui Stato e Regione facciano la loro parte, risanando il debito e rimettendo la gestione ordinaria in equilibrio, anche con apertura alla gestione privata di alcuni rami di azienda».

Come la politica può favorire un grande investitore, nella sua azione di salvataggio e rilancio?
«La politica, a cominciare dal socio di maggioranza, deve (doveva) garantire con coraggio una operazione straordinaria di risanamento dei conti e la possibilità per l’azienda di stare sul mercato, non solo legato a prestazioni sanitarie (seppur centrali, soprattutto dopo la pandemia). Garantendo la fruibilità pubblica di un patrimonio eccezionale e assai rilevante anche in termini quantitativi per la città di Montecatini. Ma senza porre vincoli eccessivi a fronte di proposte (serie) di acquisto e/o gestione da parte di privati».


Quali idee, quali progetti, secondo lei, potrebbero far decollare di nuovo le Terme e la città termale? «Occorrerebbe un progetto strategico di livello regionale, perché le Terme non sono in crisi solo a Montecatini, che inserisca e promuova l’offerta termale, del benessere, della salute, della bellezza, in un prodotto unico al mondo, la Toscana: mettendo così anche i soggetti privati (non solo gli albergatori) nelle condizioni di poter programmare investimenti importanti in un quadro normativo, finanziario e turistico coerente e proattivo. Ma se si pensa che il Piano regionale di Sviluppo, che la Giunta doveva presentare entro 6 mesi dal suo insediamento, è ancora lontano dal vedere la luce, non c’è da stare allegri

La Regione stia al fianco di Comuni ed enti locali per recuperare e destinare alla collettività gli immobili confiscati

Infiltrazioni Criminalità, Capecchi (Fdi): “La Regione stia al fianco di Comuni ed enti locali per recuperare e destinare alla collettività gli immobili confiscati”
Intervento in seguito all’operazione delle Fiamme Gialle che, per frode e riciclaggio internazionale, ha portato al sequestro di un appartamento a Montecatini. Assessore Rastelli: “Sarebbe importante che, al termine dei processi e alla luce di una confisca definitiva, potessimo pensare di programmare la disponibilità di tale immobile tra i beni comunali”
Montecatini 02/02/2022 – “Un ringraziamento va alle forze dell’ordine che stanno intensificando la lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata. La normativa Antimafia, relativa alla confisca dei beni immobili, oggetto di riciclaggio di soldi sporchi, da destinare ai servizi sociali, ricreativi e sportivi dei Comuni, va velocizzata anche attraverso il ruolo della Regione che deve stare a fianco degli enti locali per recuperare e destinare alla collettività i beni immobili oggetto di confisca. La confisca dei beni è lo strumento più efficace di contrasto alla criminalità. Già lo scorso luglio la Dia di Firenze aveva confiscato in provincia di Pistoia immobili per 10 milioni di euro a un imprenditore campano, ritenuto dagli investigatori legato a clan camorristici, operante nel settore turistico alberghiero” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, componete della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana, alla luce dell’operazione delle Fiamme Gialle che, per frode e riciclaggio internazionale, ha sequestrato un appartamento anche a Montecatini.
“Doveroso ringraziamento a chi ha portato avanti le indagini e alla Guardia di Finanza. Leggendo le varie notizie di stampa, mi è subito venuto in mente, al termine dei processi e alla luce di una confisca definitiva, di provare a mettere a disposizione questi beni, al momento solo sequestrati, del Comune di Montecatini. Potrebbe essere messo a disposizione dei servizi sociali, ad uso abitativo o associativo. Sarebbe importante che, al termine dell’iter giudiziario, potessimo pensare di programmare la disponibilità di tale immobile tra i beni comunali” sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Montecatini, Federica Rastelli.

Osservatorio sui prezzi in Toscana? Lo avevamo proposto ad ottobre ma ci fu bocciato. Giani smetta di fare campagna elettorale

Prezzi, Capecchi (Fdi): “Osservatorio sui prezzi in Toscana? Lo avevamo proposto ad ottobre ma ci fu bocciato. Giani smetta di fare campagna elettorale”
“Avevamo proposto di attribuire un ulteriore compito a Irpet, ovvero realizzare un focus sul tema energia in Toscana legato allo choc energetico che sta mettendo in ginocchio aziende e famiglie. Una proposta che, se Giani fosse stato più attento in Consiglio regionale, poteva essere operativa da mesi e dare oggi già le prime indicazioni”
Firenze 01/02/2022 – “Non ci sorprende l’ennesima uscita del Presidente Giani che annuncia di voler coinvolgere l’Irpet per un Osservatorio sui prezzi in Toscana. Avevamo, infatti, avanzato tale proposta ad ottobre ma la maggioranza regionale bocciò la nostra mozione in merito agli aumenti eccezionali del prezzo del gas. E come al solito, a distanza di mesi, ecco il Presidente Giani che ripropone l’idea bocciata all’opposizione. Purtroppo, si tratta dell’ennesima occasione persa dal Governatore che prosegue nella sua quotidiana campagna elettorale. Presenzia alle sedute del Consiglio regionale ma non le segue con attenzione: se fosse stato più attento, il Governatore si sarebbe accorto della nostra proposta di diminuire del 10% le accise regionali sul gas, di istituire un Osservatorio sui prezzi e in particolar modo di attribuire un ulteriore compito a Irpet, ovvero realizzare un focus sul tema energia in Toscana. Una proposta che poteva essere operativa da mesi e dare oggi già le prime indicazioni” attacca il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo.
“Nella nostra mozione avevamo chiesto che fosse predisposto uno studio dell’evoluzione degli scenari in atto per quanto riguardava il mercato energetico internazionale stimando tutti i possibili effetti che tale choc economico avrebbe potuto avere sulle famiglie e sul tessuto economico toscano, così da poter adottare adeguate misure di mitigazione per le categorie più a rischio –ricorda Capecchi– Lo choc energetico, che produce bollette stratosferiche, sta mettendo in ginocchio migliaia di aziende. Aumenti spropositati che si riflettono lungo la catena produttiva fino ad arrivare al consumatore finale e quindi al cittadino. Servono misure immediate e adeguate, basta con annunci e parole. Ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro da tutelare con ogni mezzo così come il  bagaglio di competenze e professionalità delle nostre aziende.”

Aumentano, rispetto a novembre, le linee ferroviarie per le quali scatta il cosiddetto “bonus” destinato agli abbonati come risarcimento ritardi e soppressioni dei treni. A dicembre ben 6 linee ferroviarie sono risultate sotto la soglia di affidabilità

Trasporto ferroviario regionale, Fdi: “Aumentano ritardi e rimborsi. Basta parole, i problemi vanno risolti!”
“Aumentano, rispetto a novembre, le linee ferroviarie per le quali scatta il cosiddetto “bonus” destinato agli abbonati come risarcimento ritardi e soppressioni dei treni. A dicembre ben 6 linee ferroviarie sono risultate sotto la soglia di affidabilità”
Firenze 24/01/2022 – “Aumentano ritardi e rimborsi, basta con le dichiarazioni di principio, i problemi si risolvono con risposte concrete. Aumentano, rispetto a novembre, le linee ferroviarie per le quali scatta il cosiddetto “bonus” destinato agli abbonati come risarcimento ritardi e soppressioni dei treni. A dicembre ben 6 linee ferroviarie sono risultate sotto la soglia di affidabilità fissata al 97,25 dal contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia. Fra queste a sorprendere particolarmente è la linea aretina per la quale il bonus ordinario non era mai scattato e che è una delle linee regionali fondamentali, su cui si spostano ogni giorno migliaia di pendolari. E’, quindi, evidente che il problema è di carattere strutturale e deriva da fattori tecnici (linee non elettrificate, linee con armamenti vecchi, utilizzo di vecchi Aln in alcune tratte) oltre a essere agevolato da una grave inadempienza da parte della Regione” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, il consigliere Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, Matteo Mazzanti, responsabile regionale Dipartimento Trasporti Fratelli d’Italia, Giampaolo Giannelli, responsabile provinciale Dipartimento Trasporti Fratelli d’Italia Firenze.
“La Regione continua a non applicare in maniera corretta e puntuale le penali previste nel contratto di servizio, in presenza di inadempimento da parte di un vettore. Questa è una grave inadempienza e non a caso come gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale abbiamo chiesto, a più riprese, la convocazione in Commissione Trasporti dei vertici di Trenitalia e Autolinee Toscane, per poter verificare la corretta applicazione del contratto di servizio. L’Assessore Baccelli dovrebbe smetterla con dichiarazioni di principio fini a se stesse, entrando, invece, nel merito dei problemi e proponendo soluzioni. Quello che interessa ai pendolari toscani non sono i miseri rimborsi, previsti dal non raggiungimento dell’indice di puntualità, ma un servizio funzionale ed efficiente” sottolinea Torselli e Capecchi.

La maggioranza regionale ha perso tempo prezioso, adesso speriamo in una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e della Valdinievole

Terme, Capecchi (Fdi): “La maggioranza regionale ha perso tempo prezioso, adesso speriamo in una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e della Valdinievole”
“Il Pd, quando si è discusso il Defr collegato al Bilancio 2022, ha bocciato gli emendamenti da me presentati, di cui uno tendeva a correggere la scelta sbagliata di scioglimento e liquidazione della società Terme”
Montecatini 22/01/2022 – “Il prossimo 26 gennaio il Consiglio regionale sarà chiamato ad esprimersi una comunicazione della Giunta relativa alle  Terme di Montecatini. Siccome ne abbiamo discusso, poche settimane fa, nel Defr collegato al Bilancio 2022 evidentemente la Giunta ha necessità di cambiare indirizzo che non si è sentita di mutare quando, lo scorso dicembre, abbiamo presentato i nostri emendamenti: ossia eliminare la scelta univoca ed errata dello scioglimento e della messa in liquidazione della società. Speriamo che la mossa non sia tardiva e che questa sia la nuova direzione intrapresa, come quella di un eventuale concordato. Si è però perso ancora una volta tempo prezioso, un mese e mezzo, costringendo gli uffici regionali a muoversi in una cornice molto vincolistica” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo.
“A questo punto speriamo che la maggioranza regionale persegua una soluzione ragionevole per il futuro delle Terme, di Montecatini e dell’intera Valdinievole. La Regione cambi strategia rispetto al Defr e proceda, nell’ambito delle procedure previste dalla legge, all’acquisto del Tettuccio” si augura Capecchi.

Mozione di Fratelli d’Italia. La Regione stanzi ristori urgenti per scongiurare chiusura e fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati

Piscine, Capecchi (Fdi): “Mozione di Fratelli d’Italia. La Regione stanzi ristori urgenti per scongiurare chiusura e fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati”
“Ingestibili gli aumenti del costo dell’energia e del gas. Sta saltando il sistema, si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti”
Firenze 21/01/2022 – “Con una mozione abbiamo chiesto alla Regione di stanziare, con una variazione di bilancio, risorse straordinarie per scongiurare la chiusura ed il fallimento delle società o associazioni che gestiscono le piscine pubbliche in concessione a terzi e privati. I costi di gestione si sono moltiplicati a causa degli aumenti considerevoli del costo dell’energia e del gas” chiede il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.
“Sta saltando il sistema, si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti. Il rincaro energetico fa fallire le esperienze di gestione diretta e in concessione degli impianti stessi. Paradossalmente rischiamo di costruire impianti nuovi o di ristrutturare quelli esistenti senza avere società o associazioni che li gestiscano. Infatti, la piscina regionale di 50 metri “Il Pegaso”, che il Presidente Giani sogna, è un salto nel buio visti i costi pazzeschi di gestione e manutenzione che comporterebbe -fa notare Capecchi– Nonostante le misure di contenimento dei super rincari messe in campo dal Governo nazionale, gli aumenti in bolletta di energia elettrica e gas aggravano pesantemente le già compromesse condizioni economiche di alcuni settori, ormai vicini al collasso, quali gli impianti sportivi ed in particolare quelli natatori già duramente provati da pesanti limitazioni delle attività e chiusure degli impianti. Dalle prime stime delle federazioni sportive, i costi per l’utilizzo di energia elettrica di un impianto di nuoto medio passeranno da 5 mila euro a oltre 13 mila mensili: aumento che non rendono sostenibili i costi di gestioni degli impianti stessi. Federnuoto ha dichiarato il rischio di fallimento per molti impianti ed ha previsto perdite per 1 miliardo di euro”.
“Gli impianti sportivi hanno una funzione sociale importante, perché, oltre ad essere luoghi di aggregazione sociale, garantiscono la pratica ludico sportiva, funzionale al benessere fisico della persona. Secondo il Rapporto dello Sport 2019, il nuoto, nello specifico rientra tra i primi cinque sport più diffusi per numero di atleti tesserati nelle province toscane. Ed anche in Toscana il nuoto è tra le discipline più praticate da persone con disabilità fisica e riveste un ruolo importante per tutte quelle associazioni che lavorano con disabilità intellettive e relazionali e la chiusura di questi impianti costituirebbe un ulteriore danno sociale per tutte queste categorie, che già hanno sofferto a causa delle chiusure e delle limitazioni delle attività negli ultimi due anni di pandemia” sottolinea Capecchi.

Bene il lavoro delle forze dell’ordine, ma la pubblica amministrazione deve fare la sua parte rafforzando i controlli

Inchiesta Keu, Capecchi-Torselli (Fdi): “Bene il lavoro delle forze dell’ordine, ma la pubblica amministrazione deve fare la sua parte rafforzando i controlli”
“Un protocollo operativo per l’incrocio dei dati potrebbe essere sottoscritto fra le Prefetture, forze dell’ordine, Regione ed enti locali rendendo così i controlli più rigorosi e impedendo le infiltrazioni malavitose anche con l’utilizzo di prestanome. Attenzione, poi, al pericolo di infiltrazioni della malavita organizzata per i progetti legati al Pnrr e alla loro concreta realizzazione”
Firenze 19/01/2022 – “Non possiamo che complimentarci con il lavoro della Dia regionale che è intervenuta, nell’ambito dell’inchiesta sul Keu, sul patrimonio di alcuni imprenditori. Abbiamo la garanzia che le forze dell’ordine sono presenti e seguono l’evoluzione patrimoniale e imprenditoriale di determinati gruppi, ma anche la pubblica amministrazione deve fare la sua parte rafforzando e potenziando i controlli. Da mesi abbiamo proposto un protocollo operativo fra enti locali, forze dell’ordine, Prefetture e Regione affinché, attraverso l’incrocio dei dati, si impediscano le infiltrazioni malavitose anche con l’utilizzo di prestanome. Si dovrebbero estendere tali protocolli operativi anche alle banche dati che riguardano i soggetti privati coinvolti nel passaggio di attività economiche, sulla scorta dei protocolli che sono in corso di elaborazione per il settore pubblico” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, componente della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, ed il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Francesco Torselli.
“L’incrocio dei dati è fondamentale. Ad oggi il sistema della certificazione antimafia riguarda solo gli appalti pubblici, ma se un’organizzazione criminale, un affiliato o un prestanome rileva attività private questo non viene registrato. Gli Sportelli Unici Attività produttive (Suap) si limitano esclusivamente a verificare le caratteristiche formali dei subingressi o delle cessioni delle aziende. Dietro ad ogni cessione di attività o acquisto, come ad esempio ristoranti, alberghi o altre attività legate al commercio, c’è un notevole flusso dei denaro, ecco quindi che l’incrocio dei dati dell’Antimafia con le banche dati dei Comuni può diventare uno strumento efficace per compiere un adeguato monitoraggio. Si potrebbe così compiere un’efficace attività di contrasto nei confronti di quelle società che operano come prestanome. Accenderemmo così vere e proprie spie sul territorio, visto che, spesso, le operazioni della criminalità organizzata non riguardano una singola attività ma interessano interi settori o zone” fanno notare Capecchi e Torselli.
Vogliamo anche richiamare l’attenzione sul pericolo di infiltrazioni della malavita organizzata per i progetti legati al Pnrr e alla loro concreta realizzazione. Visti i tempi molto ristretti, con cui tali progetti devono essere realizzati, si sta decidendo di semplificare e sburocratizzare ma si vorrebbero eliminare anche passaggi fondamentali di controllo e verifica. Occorre, invece, da parte del pubblico un controllo ancora più rigoroso e capillare sul territorio” sottolineano Capecchi e Torselli.

Peste suina africana : la Regione agisca rapidamente, subito uno specifico piano per contrastare la malattia

Peste suina africana, Capecchi (Fdi): “La Regione agisca rapidamente, subito uno specifico piano per contrastare la malattia”
Interrogazione di Fratelli d’Italia. “Necessario un programma di contrasto per individuare tempestivamente eventuali casi tra i suidi, tra cui maiali e cinghiali, e procedere con l’applicazione delle misure di biosicurezza. Inoltre, la Regione ha previsto contributi destinati agli allevatori per sostenerli nelle azioni di difesa da tale malattia?”
Pistoia 17/01/2022 – “Chiediamo alla Regione Toscana di attuare con rapidità uno specifico piano per contrastare la peste suina africana. Subito un programma di contrasto per individuare tempestivamente eventuali casi tra i suidi, tra cui maiali e cinghiali, e procedere con l’applicazione delle misure di biosicurezza. Interventi da attuare sul campo coinvolgendo gli Atc e le associazioni venatorie. Inoltre, la Regione ha previsto contributi destinati agli allevatori per sostenerli nelle azioni di difesa da tale malattia?”. Lo chiede un’interrogazione di Fratelli d’Italia alla Giunta regionale, atto di cui è uno dei firmatari il Consigliere Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
La peste suina africana è una malattia infettiva altamente contagiosa in grado di causare elevata mortalità nei suidi, sia domestici che selvatici. Non si trasmette all’uomo, ma è spesso letale per gli animali che ne sono colpiti, è altamente trasmissibile e mette quindi a rischio gli allevamenti di maiali e lo stesso commercio di carni suine. Il virus può resistere per anni nella carne congelata e viene reso inattivo solo dalla cottura e da specifici disinfettanti. Il rischio più imminente di trasmissibilità di questa malattia appare legato al “fattore umano” a seguito di contatto diretto dei suini selvatici o domestici con alimenti e materiali contaminati veicolati da trasportatori, turisti, lavoratori stranieri, viaggiatori. Le esperienze degli altri Paesi europei hanno evidenziato che la tempestiva, immediata e coordinata attuazione delle misure di controllo nei suidi selvatici risulta fondamentale per avere maggiori probabilità di confinare e debellare la malattia. Ancora più importante è la opportuna identificazione dell’ingresso del virus nelle popolazioni indenni di cinghiali. Un ritardo nell’individuazione dell’infezione potrebbe determinare una diffusione della malattia su territori talmente vasti da rendere difficilmente attuabile l’applicazione delle misure di controllo, con gravi ripercussioni economiche per il settore produttivo suinicolo che andrebbe incontro a pesanti restrizioni commerciali” fa notare Capecchi.
“L’annoso problema dell’invasione dei cinghiali è da anni al centro del dibattito, l’eccessivo numero di questi ungulati provoca gravi danni alle coltivazioni, nonché pericoli per l’uomo, anche in termini di incidenti stradali. Nella sfortunata ipotesi di diffusione anche in Toscana della peste suina africana, casi si sono registrati in Piemonte e Liguria, il numero spropositato dei cinghiali nei nostri territori rappresenterebbe un volano di devastante amplificazione per tale malattia. In poco tempo si genererebbero effetti negativi notevoli sul tessuto sociale, economico e produttivo, con l’inevitabile blocco degli allevamenti di suino. Le organizzazioni agricole esprimono un doppio timore, di tipo sanitario, per gli allevamenti, ed economico, con il rischio che alcuni stati extra-Ue blocchino l’importazione di tutte le carni suine italiane” sottolinea Capecchi.

Ristori immediati per le piscine pubbliche gestite da privati e piscine private, il settore rischia il collasso per lo spropositato aumento delle bollette di energia e gas

Caro energia, Capecchi (Fdi): “Ristori immediati per le piscine pubbliche gestite da privati e piscine private, il settore rischia il collasso per lo spropositato aumento delle bollette di energia e gas”
“Giani, anziché fare ordinanze a ripetizione, si preoccupi di gestire le situazioni reali che rischiano di impedire a migliaia di toscani e di ragazzi di seguire corsi di nuoto. Stiamo parlando di un settore fondamentale per lo sport, per la prevenzione delle patologie, per la riabilitazione. Presenteremo una mozione se la Giunta regionale non interverrà”
Firenze 11/01/2021 – “I costi dell’energia e del gas ormai alle stelle aggravano una situazione già duramente provata dalle chiusure dovute al Covid. Gli aumenti delle bollette, di oltre il 60%, stanno diventando insostenibili per le piscine pubbliche gestite da privati e per le piscine private: in assenza di ristori immediati, diventerà impossibile mantenere aperte le piscine. Stiamo parlando di un settore fondamentale per lo sport, per la prevenzione delle patologie, per la riabilitazione. Un settore che rischia il collasso. E allora il Governatore Giani, anziché fare campagna elettorale e ordinanze a ripetizione, si preoccupi di gestire le situazioni reali che rischiano di impedire a migliaia di toscani e di ragazzi di seguire corsi di nuoto. Si corra ai ripari sostenendo i vari gestori, aiutandoli a tenere aperte le piscine che stanno subendo uno spropositato aumento dei costi. Se la Giunta regionale non interverrà, presenteremo una mozione”. Lo dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, che hanno raccolto l’appello lanciato da tanti sindaci toscani, con una lettera rivolta a Governo e Regione.

Autolinee toscane e Trenitalia vengano convocate urgentemente in Commissione

Trasporti, Capecchi-Torselli (Fdi): “Autolinee toscane e Trenitalia vengano convocate urgentemente in Commissione”
“Vogliamo capire come l’assessore Baccelli intenda far rispettare il contratto di servizio dalle due società del trasporto pubblico. Il dilagare dell’epidemia e le tante assenze tra autisti e personale ferroviario sta mettendo seriamente a rischio il regolare svolgimento dei servizi per studenti, lavoratori e pendolari”
Firenze 10/01/2021 – “Il dilagare dell’epidemia e le tante assenze tra autisti e personale ferroviario sta mettendo seriamente a rischio il regolare svolgimento dei servizi. Assistiamo alla cancellazione di treni e la soppressione di corse di bus, andava fatto un piano in vista del ritorno a scuola che, purtroppo, non è stato elaborato. Stiamo parlando di un servizio essenziale per lavoratori, pendolari e studenti, un servizio che va garantito quotidianamente. Così come vanno assolutamente evitati gli affollamenti su autobus e treni. Chiediamo la convocazione urgente, in Commissione Trasporti, di Autolinee toscane e Trenitalia.Vogliamo capire come l’assessore Baccelli intenda far rispettare il contratto di servizio dalle due società del trasporto pubblico. Oltre ai problemi conseguenti alla nuova ondata pandemica, ci vengono segnalati difficoltà nei rapporti tra l’azienda Autolinee toscane ed il territorio e difficoltà nei rapporti interni tra azienda, personale e sindacati. Il Consiglio regionale è il depositario del contratto di servizio e, quindi, bisogna vigilare sull’osservanza e intervenire, dove possibile, per migliorare i servizi, alla luce anche del personale carente di Trenitalia di cui la Regione è da tempo a conoscenza.  L’aumento dei contagi fra il personale di Trenitalia ha reso necessario riorganizzare le tratte rimaste scoperte in Toscana attivando servizi di autobus sostitutivi. Purtroppo, aumentano vertiginosamente gli assenti anche fra il personale di Autolinee toscane.” E’ quanto dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, ed il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Francesco Torselli.
Già ad agosto 2020 avevamo proposto il coinvolgimento delle aziende private per allestire servizi sostitutivi aiutando così il sistema. Adesso, è necessario fare una riflessione sui trasporti perché questa situazione sta mettendo in grave difficoltà i passeggeri e le città. Se non ci sono trasporti sufficienti, se crolla la fiducia o c’è il rischio di essere contagiati è chiaro che le persone utilizzeranno sempre di più i mezzi privati andando a congestionare le vie di comunicazione. Inoltre, continuare a provocare disagi il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo gestore del Tpl, così come i tanti cantieri sulle linee ferroviarie, aperti e chiusi e viceversa, stanno costringendo i pendolari ad utilizzare servizi sostitutivi che pesano essi stessi nell’organizzazione del trasporto. Trenitalia spesso ricorre ad operatori di trasporto bus privati che, poi, vengono ovviamente a mancare per il trasporto pubblico locale.” sottolineano Capecchi e Torselli.