Padule Fucecchio, Capecchi (Fdi): “Poche risorse per liberare la riserva da piante infestanti e si registra una incontrollata presenza di cinghiali”
“La consulta del Padule annunciata nel 2017 non ha funzionato e ci sono problemi di gestione e manutenzione”. Discussa in Consiglio regionale l’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia.
Firenze 21/03/2023 – “I 30mila euro erogati dalla Regione nel 2022, per l’area delle Molette nella riserva del Padule di Fucecchio, sono alquanto insufficienti perché si tratta di un’area molto estesa e servono risorse, ricorrendo a tecniche particolari, per evitare l’infestazione di piante invasive. Così come risulta un’incontrollata presenza di cinghiali che rischiano di deteriorare gran parte del patrimonio naturalistico della riserva, tanto che come Fratelli d’Italia abbiamo avanzato proposte sul contenimento degli ungulati il cui impatto risulta devastante, visto l’evidente sovrannumero” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, dopo aver ascoltato nell’aula del Consiglio la risposta dell’assessore regionale Monni all’interrogazione presentata sulla mancata attenzione, protezione e manutenzione del Padule di Fucecchio.
“La consulta del Padule annunciata, dalla Regione, nel 2017 non ha funzionato e ci sono problemi di gestione, tra interessi pubblici e privati, e manutenzione -sottolinea Capecchi– Purtroppo, la mancanza di manutenzione e programmazione ha reso ormai inaccessibili alcune aree naturali a causa dell’incremento di specie animali e vegetali nocive ed infestanti, sulle quali si rendono necessari interventi mirati al controllo ed alla selezione. Perché potrebbero mettere a serio rischio la convivenza di tutte quelle specie animali e vegetali che rendono unico il Padule di Fucecchio. Da tempo le associazioni territoriali, tra cui l’associazione “Terra Nostra Unita”, hanno denunciato uno stato di abbandono del Padule, sede anche di abbandono di rifiuti e di comportamenti illegali. Per quanto riguarda, poi, gli Osservatori, realizzati dal Consorzio basso Valdarno, possono essere aperti soltanto con la presenza di guide riconosciute dalla Regione per una questione di responsabilità e sicurezza, limitando così la fruizione della riserva naturale stessa. Ho incontrato i vertici del Consorzio, si sono dichiarati disponibili e mi hanno fatto vedere una parte degli interventi che loro realizzano ogni anno per la manutenzione idraulica e ambientale del Padule”.