“Quanto emerso non è accettabile, dall’accesso agli atti che ho effettuato è dimostrato che nel 2018 la giunta Rossi aveva istruito una proposta di legge per modificare l’art 13 della legge sulla gestione degli impianti di depurazione industriale. Ma tutto si è fermato dopo il netto stop pervenuto dagli uffici legislativi che hanno espresso parere negativo alla proposta di modifica perché non possedeva legittimità costituzionale e nemmeno comunitaria. E allora cosa ha fatto il Pd? Ci ha provato due anni dopo con un emendamento proposto direttamente in aula, eludendo così i pareri tecnici degli uffici”. Afferma il consigliere regionale FdI e vicepresidente della commissione Ambiente Alessandro Capecchi.
“Vogliamo capire cosa sia successo a livello politico e amministrativo – sottolinea Capecchi -, eliminare l’emendamento ‘keu’, come proposto da Giani, non toglie certo il problema. Questo sistema schizofrenico di voler imporre una volontà politica a tutti i costi mette in difficoltà gli uffici e mina la credibilità della Regione”.
“L’ex assessore all’ambiente Fratoni e l’ex presidente Rossi hanno dichiarato di non aver nulla a che fare con l’emendamento ‘keu’, ma devono dire ai toscani perché hanno lasciato che il Consiglio modificasse la legge con un emendamento che andava nella stessa direzione di quanto avevano tentato di fare due anni prima con la proposta di legge che aveva ottenuto un ‘no’ forte e chiaro dagli uffici – evidenzia Capecchi -. In veste di presidente del Consiglio regionale Giani si è assunto responsabilità di far votare un emendamento molto tecnico, presentato direttamente in consiglio, senza rinviarlo in commissione, dove invece avrebbe dovuto ricevere il parere di legittimità. È ora che il Pd si assuma le responsabilità di quanto accaduto”.