Ha vinto il “modello Pistoia” ed il buongoverno del Centrodestra
Le divisioni interne del Pd, le facoltà taumaturgiche di Tomasi, o più semplicemente la verità dei numeri. Gli unici in grado di mettere tutti d’accordo nella riconferma del Centrodestra a Pistoia. I numeri dicono che Fratelli d’Italia ha ottenuto un risultato incredibile: quasi il 70% dei voti della lista arrivano dalle preferenze, i primi 6 eletti, nel complesso, contano 2000 voti, il candidato più “anziano” ha 35 anni la più giovane ne ha 23. Prosegue, dunque, da parte della Destra politica pistoiese, la costruzione di una classe dirigente capace di intercettare consenso, istanze, aspettative, problemi della nostra comunità. A seguire si sono collocate le liste di Forza Italia, del Pd, l’ultima lista, in termini di preferenze, è proprio quella del sindaco le cui preferenze valgono circa il 35% dei voti. Tomasi ha vinto in tutti i seggi, nei quartieri popolari e nelle periferie. Centrodestra sopra il 50% in tantissime sezioni, ha prevalso anche in quartieri che un tempo erano marcatamente “rossi” come il Bottegone, Le Fornaci, il quartiere che ruota attorno al Nespolo, Chiazzano, nelle sezioni 50, 51, 52, 54 il sindaco ha svettato oltre il 60%. Rispetto al 2017 i voti sono stati quasi raddoppiati, mentre, per contro, ha fatto flop la “gioiosa” macchina da guerra del Centrosinistra, che avrebbe dovuto colpire unita seppur marciando divisa. Chi sostiene che il merito sia solo e soltanto del sindaco Tosmasi sbaglia e non di poco. Perché tutti gli assessori uscenti, che si sono ricandidati, hanno riportato risultati lusinghieri, tutti i consiglieri comunali che si sono ricandidati hanno centrato risultati importanti andando ben oltre quanto avevano raccolto 5 anni fa. Un apprezzamento trasversale per il lavoro dell’amministrazione. Ormai possiamo parlare di “modello Pistoia” in cui si afferma la superiorità dal punto di vista amministrativo del Centroedestra, o comunque di quelle forze che il sindaco Tomasi è riuscito a coagulare attorno a se nel 2017 e anche, a maggior ragione, nel 2022 ed alternative all’egemonia del Partito Democratico. Coloro che hanno sostenuto che Pistoia avesse giocato un torneo parrocchiale invece della Champions League hanno raccontato una verità che non esiste, i pistoiesi hanno dimostrato che i “ciuchi non volano” anche se lo sostiene il Pd! Tornino, se ne sono capaci, in mezzo alla gente, diano prova, come abbiamo fatto noi, di voler bene alla città e al nostro Comune, dalla prima fino all’ultima frazione. Adesso, resta la sfida più difficile: la roccaforte di Firenze, dove l’incantesimo ancora resiste. Ma siamo fiduciosi, presto anche i fiorentini capiranno che si può e si deve essere più liberi!