Firenze, 29 settembre 2023: “Dal primo di ottobre i cittadini che non hanno registrato le loro stufe e camini a legna sul portale regionale come previsto dalla delibera 222/2023 della Regione Toscana, rischiano di incorrere in sanzioni.
Purtroppo la Regione si sta dimenticando di comunicarlo in modo efficace a tutta la popolazione nonostante l’obbligo sia stato introdotto nel marzo scorso. Una comunicazione che, invece, dovrebbe essere fatta capillarmente visto che chi non si adeguerà alla normativa rischia di incorrere in sanzioni. Un sanzionamento che la Regione Toscana ha deciso di far riversare sui Comuni pur senza dotarli di un piano incisivo e delle risorse necessarie per effettuare i controlli o per incentivare il cambio degli impianti a biomasse. Tra l’altro l’ultimo bando regionale per sostituire i vecchi impianti è stato un fallimento perché la soglia massima di Isee per ottenere i contributi era troppo bassa.
Inoltre avevamo chiesto, durante la discussione in Commissione Ambiente, che la Regione avviasse una comunicazione dell’obbligo coinvolgendo anche i Comuni, ma purtroppo non è stato fatto.
La Regione dovrebbe valutare, a meno che non lo stia già facendo, la possibilità di prorogare la scadenza entro cui fare la registrazione senza incorrere in sanzioni prevedendo però una campagna informativa adeguata.
L’accatastamento è di due tipi. Il primo riguarda le centrali con più di 10 Kilowatt di potenza, in questo caso la registrazione va fatta fare da un manutentore o tecnico installatore. Invece, nel caso di impianti con una potenza inferiore ai 10 Kilowatt, il cittadino può provvedere autonomamente alla registrazione della struttura sul portale regionale. La registrazione non è obbligatoria se l’impianto è inutilizzato (per esempio se si tratta di un camino d’arredo).
La Regione Toscana ha introdotto con colpevole ritardo l’obbligo di accatastamento delle centrali a biomasse perché quest’obbligo esiste nel nostro ordinamento dal 2005. Da tempo sappiamo che le PM10, i principali inquinanti della nostra atmosfera, sono prodotte soprattutto da traffico, riscaldamenti e industria; è quindi opportuno prevedere questo tipo di registrazione nel tentativo di diminuire l’inquinamento atmosferico. Bisogna anche considerare che la Regione Toscana è stata sanzionata dall’Unione Europea, così come altre Regioni e lo Stato italiano, per non aver adottato azioni incisive per la riduzione delle PM10” lo dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi (vice-presidente della Commissione Ambiente) e Gabriele Veneri.
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