“Il Santo Stefano di Prato è saturo, gli operatori sono sempre più stremati e non sono abbastanza per fronteggiare l’emergenza. È in questo modo che Giani e Bezzini hanno deciso di affrontare la terza ondata della pandemia?”. Lo affermano i consiglieri regionali FdI Francesco Torselli e Alessandro Capecchi, primo firmatario di un’interrogazione in merito alla situazione del Santo Stefano.
“Siamo veramente sorpresi che l’ospedale pratese sia in una situazione di sofferenza tale da aver dovuto fermare per quattro ore gli accessi al pronto soccorso, sintomo dell’affollamento creatosi all’interno dell’ospedale cittadino – sottolineano Capecchi e Torselli -. Ci chiediamo allora dove sono finiti i trecento posti letto dell’ex Creaf? A cosa sono serviti i tagli del nastro e gli investimenti da ben 5 milioni di euro se il centro ospita di fatto solo poche decine di pazienti e la pressione sugli ospedali non si allenta?”.
“Il problema di fondo è sempre lo stesso, manca il personale sanitario. E allora – concludono i consiglieri – perché non si è investito nelle assunzioni piuttosto che in strutture mastodontiche ma poi inutilizzate?”.