Rifiuti : Aumenti Tari, con le promesse di Giani ed i silenzi di Nardella a pagare sono i cittadini!

Rifiuti, Fratelli d’Italia: “Aumenti Tari, con le promesse di Giani ed i silenzi di Nardella a pagare sono i cittadini!”
“34% di rifiuti ancora conferiti in discarica, aumento dei costi per il porta a porta e super aumento dei costi per la mancanza degli impianti di smaltimento. Una situazione allucinante”
Firenze 24/05/2022 – “Se non funzionerà Livorno e non faremo una scelta decisa di termovalorizzazione la Tari ci raddoppierà. Siamo una regione destinata a smaltire tutto fuori e questo non è possibile”.  Era il 6 giugno 2020 e a proferire il verbo era il candidato alla presidenza della Regione Eugenio Giani. Che pochi giorni dopo, per evitare di far saltare in aria la coalizione che lo sosteneva fece marcia indietro a 360 gradi passando dai carri armati ai fiorellini dell’economia circolare scoprendo che non c’era bisogno di nuovi termovalorizzatori. Oggi la questione di Livorno è ancora al palo mentre la profezia sui costi della Tari di Giani è una certezza. Dopo gli aumenti fino al 6,6 % della tari preventivati per un triennio ora arriva l’ennesimo aumento all’orizzonte” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, il Consigliere regionale Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, il coordinatore comunale di Fdi, Jacopo Cellai, ed il capogruppo in Consiglio comunale a Firenze, Alessandro Draghi
34% di rifiuti ancora conferiti in discarica, aumento dei costi per il porta a porta e super aumento dei costi per la mancanza degli impianti di smaltimento. Con la Regione targata Pd che si sveglia quasi 2 anni dopo le elezioni limitandosi a elencare le 39 proposte di nuovi impianti ricevute sapendo che per almeno 5/7anni non vedremo nessun nuovo impianto alla luce. E Firenze? Al sindaco Nardella può avere fatto anche comodo risparmiare la grana di Case Passerini ma la città che cosa ci ha guadagnato? Niente, solo aumenti Tari, specie per le imprese che coprono il 65% del gettito complessivo. Perché non ha battuto i pugni per un’alternativa a Case Passerini? Siamo in una situazione allucinante. E a pagarne le spese sono sempre i toscani”.

Viabilità : La Fi-Pi-Li rappresenta il fallimento del Pd! Che fine ha fatto Toscana Strade spa

Viabilità, Fratelli d’Italia: “La Fi-Pi-Li rappresenta il fallimento del Pd! Che fine ha fatto Toscana Strade spa?”
Fdi presenterà un’interrogazione alla Regione Toscana. “Anche la Città metropolitana di Firenze denuncia l’inadeguatezza della superstrada: basta con la politica delle toppe! La Fi-Pi-Li rappresenta il fallimento del Pd”
Firenze 24/05/2022 – “Che fine ha fatto Toscana Strade spa che doveva risolvere gli annosi problemi della Fi-Pi-Li? Giani aveva promesso che la nuova società, che avrebbe dovuto gestire la superstrada, sarebbe stata realizzata entro il 2020 e invece se ne sono perse le tracce. Ce la farà il Governatore a vararla entro fine legislatura? Che fine hanno fatto i lavori di adeguamento e messa in sicurezza della superstrada? Anche la Città metropolitana di Firenze ammette l’inadeguatezza della Fi-Pi-Li: basta con la politica delle toppe, con gli annunci da campagna elettorale. La Fi-Pi-Li è una sorta di girone infernale con automobilisti, pendolari, lavoratori costretti a continue code quotidiane, ma costituisce anche un freno alla competitività dell’economia regionale. E’ la dimostrazione del fallimento del Pd” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, il capogruppo Francesco Torselli, ed i consiglieri Diego Petrucci, Vittorio Fantozzi e Gabriele Veneri, che presenteranno un’interrogazione alla Regione Toscana.
“Siamo alla vigilia della stagione estiva con la Fi-Pi-Li che sarà presa d’assalto da vacanzieri e turisti che, immancabilmente, dovranno fare slalom tra cantieri e buche. Serve un intervento strutturale per risolvere i problemi quotidiani della superstrada che non rispetta gli standard di sicurezza: crateri, svincoli e intersezioni ne fanno una strada non a norma” sottolineano i consiglieri di Fratelli d’Italia.

Elezioni : Giani si occupi del Governo della Regione, deve essere il Presidente di tutti e non solo di una parte politica

Elezioni, Capecchi (Fdi): “Giani si occupi del Governo della Regione, deve essere il Presidente di tutti e non solo di una parte politica”
“Smetta di spendere il suo tempo e i soldi dei contribuenti per fare campagna elettorale. Giostra dell’Orso e piscina? I lamenti di Giani hanno dell’incredibile”
Pistoia 24/05/2022 – “Il Governatore Giani dovrebbe ricordarsi che è il Presidente di tutti i toscani e non solo di una parte politica, si occupi dei problemi della Toscana. Si preoccupi della sanità regionale che richiederà, come lo stesso Governatore ha dichiarato in Commissione di Controllo, un aumento della pressione fiscale per sostenere le nuove assunzioni di personale sanitario. Giani si occupi del Governo della Regione invece di spendere il suo tempo e i soldi dei contribuenti per fare campagna elettorale a favore dell’attuale candidata del Pd che per 5 anni, come assessore regionale all’Ambiente, non è riuscita a rifare e chiudere il Piano dei Rifiuti contribuendo ad aggravare la carenza energetica ed i rincari energetici, previsto un aumento della Tari pari all’8,6% in tutti i comuni dell’Ato centro e più in generale per la Toscana” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.
I lamenti di Giani su Pistoia, le sue tradizioni e infrastrutture, hanno dell’incredibile. La Giostra dell’Orso l’aveva chiusa per due anni un sindaco del Pd e non il Centrodestra che, invece, l’ha rilanciata prima della pandemia insieme a tutte le tradizioni storiche e culturali, identitarie di Pistoia a partire dai Cammini storici ed il culto Iacobeo. Giostra dell’Orso che tornerà a luglio grazie al rinnovato rapporto con i rioni.  Il Governatore si lamenta, poi, che a Pistoia manca una piscina adeguata, ma si dimentica che l’impianto è di competenza della Provincia di Pistoia, così come si dimentica che stanno per partire i lavori per il rifacimento della piscina stessa insieme alla realizzazione di nuove classi all’Istituto Fedi-Fermi su viale Adua. Interventi che verranno realizzati solo grazie all’impegno del Comune: inizialmente, infatti, la Provincia non aveva compreso nel progetto la piscina. L’amministrazione comunale, visto che il regolamento prevedeva una convenzione con il Comune, ha imposto perciò alla Provincia di prevedere anche il rifacimento della piscina, progetto che ha ottenuto i finanziamenti. In Consiglio regionale abbiamo fatto approvare una mozione per chiedere alla Regione di stanziare ristori urgenti per scongiurare la chiusura delle piscine; mentre noi ci preoccupiamo della gestione ordinaria delle piscine Giani continua a promettere il faraonico impianto “Pegaso”, una piscina regionale di 50 metri, che rappresenta un salto nel buio visti i costi pazzeschi di gestione e manutenzione che comporterebbe”.

Sanità: L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia

Sanità, Capecchi-Bartolini: “L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia”
“Il capo dipartimento di Ginecologia e Ostetricia Mattei ci ha detto che a fine maggio verrà pubblicato il bando per reperire professionisti ed a luglio si terranno le prove del concorso”
Pescia 20/05/2022 – Sopralluogo all’ospedale SS. Cosma e Damiano di Pescia dei consiglieri regionali Alessandro Capecchi (Fdi) e Luciana Bartolini (Lega), che hanno incontrato la direttrice sanitaria Lucilla Di Renzo, il Capo dipartimento di Ginecologia e ostetricia Alberto Mattei, il responsabile dell’Area infermieristica Fabio Pronti, e la referente del presidio di Pescia Giuditta Niccolai. Sono emerse importanti novità relativamente al caso del punto nascite, del quale è stata annunciata la sospensione dell’attività.
L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia, prima dell’intervento degli ispettori ministeriali. Il capo dipartimento Mattei ci ha riferito che a fine maggio verrà pubblicato il bando per reperire professionisti ed a luglio si terranno le prove del concorso -annuncia il Consigliere Alessandro Capecchi– Verrà creato un bando unico per il punto nascite di Pistoia e Pescia, i medici vincitori del bando verranno poi spalmati sui due presidi sanitari così da garantire la continuità del servizio. Il punto nascite può, infatti, funzionare soltanto con un adeguato livello di personale. L’Asl deve fare in modo di rendere attrattivo il punto nascite di Pescia mettendolo insieme a Pistoia ma, soprattutto, deve assicurare la sicurezza per i bambini, mamme e operatori sanitari. Il numero dei parti deve essere sempre proporzionale alla sicurezza -sottolinea Capecchi– Esprimiamo ferma contrarietà allo smantellamento progressivo dell’ospedale di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dai territori, dagli ospedali periferici che garantiscono una sanità diffusa Mantenere aperto e operativo l’ospedale di Pescia, a partire dal punto nascite, è fondamentale per l’intera Valdinievole e non solo, visto che a Pescia arrivano partorienti anche dalla Piana lucchese. Gli ospedali periferici devono essere dotati anche di un supporto normativo per spingere i giovani medici specializzandi a svolgere in quelle strutture il loro percorso professionale. Ospedali periferici che devono anche essere sostenuti dalla telemedicina, da servizi innovativi che possono assicurare, in determinate situazioni, il miglior trattamento anche a distanza”.
“La questione riguardante il mantenimento del Punto nascite a Pescia -afferma il consigliere Luciana Bartolini– è molto importante e l’incontro odierno con i responsabili della struttura ospedaliera, che ringraziamo per l’ospitalità e la chiarezza delle informazioni, è sicuramente servito per dissipare alcuni dubbi. Alla base -prosegue il Consiglierevi è, purtroppo, ma questa non è una novità per i nosocomi toscani, una carenza di personale medico che si cercherà di ovviare con un bando a fine mese riguardante anche l’ospedale di Pistoia. Sembra ci sia la volontà di salvaguardare, in loco, la pre e post assistenza delle partorienti, anche se è fortemente auspicabile che da Roma possa arrivare il via libera che stoppi la chiusura del reparto. Da parte nostra -conclude Luciana Bartolini- continueremo a monitorare l’evolversi della delicata questione, ricordando che il senatore Vescovi ha presentato, sul tema, una specifica interrogazione al Ministro Speranza.”

Caro energia: Approvata la mozione di Fratelli d’Italia che chiede alla Regione di stanziare ristori urgenti per scongiurare la chiusura delle piscine

Caro energia, Capecchi (Fdi): “Approvata la mozione di Fratelli d’Italia che chiede alla Regione di stanziare ristori urgenti per scongiurare la chiusura delle piscine”
“Abbiamo impegnato la Regione ad intervenire, anche attraverso eventuali variazioni di bilancio, per stanziare adeguate risorse straordinarie con cui garantire la sostenibilità finanziaria, dunque la stessa gestione e funzionalità, degli impianti natatori pubblici in concessione a terzi e privati, onde scongiurarne la chiusura temporanea o addirittura il fallimento delle società o associazioni che li gestiscono”
Pistoia 19/05/2022 – “Dalle prime stime delle federazioni sportive, i costi per l’utilizzo di energia elettrica di un impianto di nuoto medio passeranno da 5 mila euro a oltre 13 mila mensili: aumento che non rendono sostenibili i costi di gestioni degli impianti stessi. Ingestibili, anche per le piscine, gli aumenti del costo dell’energia e del gas. Si rischia di perdere un enorme patrimonio territoriale e regionale fatto di strutture, competenze e professionalità, proprio nel momento in cui arrivano i fondi europei per realizzare nuovi impianti. Con una mozione, approvata dal Consiglio regionale, abbiamo impegnato la Regione Toscana ad intervenire anche attraverso eventuali variazioni di bilancio, o altre forme di sostegno, per stanziare adeguate risorse straordinarie con cui garantire la sostenibilità finanziaria, dunque la stessa gestione e funzionalità, degli impianti natatori pubblici in concessione a terzi e privati, onde scongiurarne la chiusura temporanea o addirittura il fallimento delle società o associazioni che li gestiscono” dichiara il Consigliere regionale di Fdi, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture.
“Il rincaro energetico fa fallire le esperienze di gestione diretta e in concessione degli impianti stessi. Paradossalmente rischiamo di costruire impianti nuovi o di ristrutturare quelli esistenti senza avere società o associazioni che li gestiscano. Infatti, la piscina regionale di 50 metri “Il Pegaso”, che il Presidente Giani sogna, è un salto nel buio visti i costi pazzeschi di gestione e manutenzione che comporterebbe -sottolinea CapecchiGli impianti sportivi hanno una funzione sociale importante, perché, oltre ad essere luoghi di aggregazione sociale, garantiscono la pratica ludico sportiva, funzionale al benessere fisico della persona, anche in vista dei centri estivi pronti a partire con il mese di giugno. In Toscana il nuoto è tra le discipline più praticate da persone con disabilità fisica e riveste un ruolo importante per tutte quelle associazioni che lavorano con disabilità intellettive e relazionali e la chiusura di questi impianti costituirebbe un ulteriore danno sociale per tutte queste categorie, che già hanno sofferto a causa delle chiusure e delle limitazioni delle attività negli ultimi due anni di pandemia”.
“Ampia soddisfazione per l’approvazione di questa mozione di Fdi a livello regionale. Dal 1° gennaio 2023 la piscina di Empoli sarà gestita, non solo dalla società in house Aquatempra ma vedrà un coinvolgimento di capitali, capacità imprenditoriali e competenze manageriali di soggetti privati per inaugurare una svolta storica per l’impianto natatorio empolese. Il fatto che a livello regionale vi possa essere uno stanziamento di bilancio a favore degli enti per sopperire al caro energia, soprattutto per un impianto empolese gravato da un passivo di circa un milione di euro per consentire la riapertura estiva, sarà sicuramente una boccata d’ossigeno che conferma la vicinanza di Fratelli d’Italia ai territori e consentirà al Comune di Empoli di poter investire su una riduzione del canone dell’occupazione del suolo pubblico per gli esercizi commerciali, i quali, diversamente, sarebbero dovuti tornare a pagare il canone pieno” dichiara Andrea Poggianti, capogruppo Fdi in consiglio comunale ad Empoli.

Crisi Alival : Fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise

Crisi Alival, Capecchi-La Pietra (Fdi): “Fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise”
“Crediamo che ci siano le condizioni per trovare altre vie di uscita rispetto alla chiusura”
Pescia 18/05/2022 – “Alival rappresenta la storia della produzione agro-alimentare in Valdinievole, è il più grande impianto di Ponte Buggianese, per questo è fondamentale portare Lactalis al tavolo regionale e avere entro breve una data del tavolo al Mise”. Lo chiedono il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, che nei giorni scorsi ha partecipato al presidio dei lavoratori, ed il senatore Patrizio La Pietra.
“Il tavolo in Regione Toscana è importante per capire la reale situazione dell’azienda ma anche per la preparazione dell’altro tavolo al Ministero dello Sviluppo economico. Comprendiamo le difficoltà che le aziende stanno attraversando con gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime, ed in particolare le aziende del comparto lattario-caseario, ma Lactalis è una multinazionale e ha certamente le possibilità per tenere in piedi i siti produttivi. Lactalis non può utilizzare i lavoratori come merce di scambio con Regione Toscana e Ministero, appare senza dubbio strana la decisone aziendale di chiusura dello stabilimento spostata al primo trimestre 2023. Ogni giorno che passa è un giorno di angoscia per i lavoratori e le loro famiglie, già molto sfiduciati” sottolinea Capecchi.
La crisi del settore è conclamata, ma nonostante questo la via di uscita non può essere solo la chiusura. L’azienda deve sedersi ad un tavolo di crisi, ma credo che ci siano le condizioni per trovare altre vie di uscita rispetto alla chiusura –auspica il senatore Patrizio La Pietra– Il mercato, sempre di più, chiede qualità e nuove produzioni di eccellenza potrebbero dare in alternativa, grazie anche all’elevata professionalità dei lavoratori. Una strada che non può essere esclusa ma che deve essere supportata anche dalle istituzioni grazie alle tante risorse messe a disposizione dall’Europa e dall’Italia specifiche per il settore.”

Sanità : No allo smantellamento del Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dagli ospedali periferici

Sanità, Fratelli d’Italia: “No allo smantellamento del Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dagli ospedali periferici”
“Dalla Regione fanno sapere che i fondi per la sanità ci sono, allora è un problema di organizzazione dei servizi. Sfidiamo la maggioranza regionale a trovare urgentemente una soluzione”
Pescia 17/05/2022 – “Esprimiamo ferma contrarietà allo smantellamento progressivo dell’ospedale Cosma e Damiano di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dai territori, dagli ospedali periferici che garantiscono una sanità diffusa. Dalla Regione fanno sapere che i fondi per la sanità ci sono, tra Pnrr ed un miliardo aggiuntivo che dovrebbe mettere il Governo, allora è un problema di organizzazione dei servizi. Sfidiamo la maggioranza regionale a trovare urgentemente una soluzione per mantenere aperto e operativo l’ospedale di Pescia, a partire dal punto nascite, che serve la Valdinievole e anche la Piana lucchese. Non ci interessa una guerra di logoramento, siamo interessati soltanto a garantire i servizi per le persone” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi, e Vittorio Fantozzi, presidente della Commissione d’inchiesta sulla pandemia.
I problemi degli ospedali territoriali, come quello di Pescia, vengono da lontano, quando furono realizzati i quattro nuovi ospedali di Pistoia, Prato, Lucca, Massa con il project financing, strumento di partenariato pubblico-privato. Costo complessivo 419 milioni e 499 mila euro, dei quali 169 milioni messi dallo Stato, 56 milioni dalle Aziende sanitarie e 194 milioni dal concessionario. Nell’ottobre 2019 la Regione destinò alle aziende ed agli enti del Servizio sanitario un miliardo e mezzo di investimenti per interventi di adeguamento e miglioramento degli ospedali e delle strutture sanitarie, quali Case della Salute, sedi distrettuali, strutture psichiatriche, elisuperfici. Il project financing non si è rivelata la strada giusta per la realizzazione degli ospedali pubblici, con un forte squilibrio a vantaggio del privato, come, tra l’altro ha confermato la Corte dei conti. L’impegno finanziario della Regione è stato dell’80% con un costo complessivo di 1,59 miliardi di euro, cifra che ha appesantito le casse regionali penalizzando di fatto i piccoli ospedali”.
“Se davvero la Regione vuole mantenere servizi efficienti, mi chiedo come mai allora non è stato fatto nulla per ottenere la deroga prevista dalla legge per gli ospedali in condizioni orogeografiche difficili e che non raggiungono la quota dei 500 parti annui, quando anche a causa dei dirottamenti delle partorienti in altre strutture a causa del Covid si poteva benissimo prevedere questo calo -dichiara Giacomo Melosi consigliere comunale di FDI di Pescia– Sono evidenti le responsabilità politiche frutto di una chiara volontà di depotenziare ulteriormente l’ospedale della Valdinievole”.
“L’annunciata chiusura del punto nascite dell’ospedale di Pescia è solamente l’ultimo di una serie di azioni politiche sanitarie regionali che hanno depotenziato, di volta in volta, il presidio sanitario della Valdinievole. La scelta politica della Regione, legittima (sia chiaro) ma che non condivido in alcun modo, è quella di accentrare i servizi nelle zone maggiormente popolate -sottolinea Lorenzo Vignali, vicesindaco di Chiesina Uzzanese e consigliere provinciale- La Valdinievole, come tutte le altre aree “periferiche” della Toscana è continuamente penalizzata in tutta una serie di scelte fondamentali per lo sviluppo futuro del nostro territorio: infrastrutture, rifiuti, mobilità, sanità. La scelta della Regione è sempre quella di avere un occhio di riguardo verso i grandi centri, un centralismo che si va a scontrare con l’essenza del nostro territorio che si forma da secoli sui campanili, sulle specificità dei vari comuni che animano e rendono grande la nostra Regione. Spero in un dietrofront sull’ospedale di Pescia”.

Viabilità: Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni?

Viabilità, Fdi: “Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni?”
“I soldi, negli annunci della concessionaria Sat nel 2011, sarebbero dovuti servire a completare la Tirrenica in pochi anni. Quindi, togliamo il pedaggio e facciamo Tirrenica e Lotto zero per collegarla con Livorno ed il suo porto”
Livorno 16/05/2022 – “Via pedaggio e casello dall’autostrada di Rosignano, ma dove sono finiti i soldi incassati da Sat in 10 anni, che sarebbero dovuti servire per realizzare la Tirrenica?”. Lo chiedono gli esponenti di Fratelli d’Italia, il senatore Achille Totaro, Commissione Trasporti del Senato, il capogruppo di Fi in Consiglio regionale, Francesco Torselli, i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, vicepresidente Commissione Trasporti, e Diego Petrucci, ed il capogruppo in Consiglio comunale a Livorno, Andrea Romiti.
“Togliamo il pedaggio e facciamo Tirrenica e Lotto zero, per collegarla con Livorno ed il suo porto -chiedono gli esponenti di Fdi– Il 28 giugno del 2011 la concessionaria Sat inaugurò il casello di Rosignano annunciando che si preparava a completare la Tirrenica in pochi anni. Il 7 giugno 2012, ad un anno dall’inaugurazione della barriera di Rosignano, la Sat non si peritò a chiedere 60 centesimi di pedaggio per i tre nuovi chilometri di autostrada a pagamento. E ribadì con sicurezza che in pochi anni sarebbero stati realizzati i 187 chilometri che separano Rosignano da Civitavecchia. Dieci anni dopo, c’è ancora il pedaggio, 70 centesimi per le vetture, ma dell’autostrada non c’è traccia. E senza autostrada, casello e pedaggio non servono. Il balzello per pochi chilometri riguarda chiunque voglia andare al mare verso il sud della Toscana, da Piombino alle isole, fino all’Argentario o debba raggiungere Roma. E pesa non poco sulle attività economiche”.
“Le infrastrutture sono volano di sviluppo economico e la Toscana sta scontando da troppo tempo un gap importante. Realizzare la Tirrenica significherebbe dotare la costa toscana di un’autostrada del mare collegando la costa italiana dalla Calabria al confine con francese. E realizzare il Lotto zero significherebbe alleggerire il traffico sulla costa livornese restituendola in pieno al turismo” fanno notare i rappresentanti di Fratelli d’Italia.

Trasporti : In Autolinee Toscane manca un corretto rapporto con le maestranze

Trasporti, Veneri-Capecchi (Fdi): “In Autolinee Toscane manca un corretto rapporto con le maestranze”
Dopo il caso del neo autista che, salito sul bus per apprendere il percorso tra Arezzo e Indicatore, è stato costretto a fare il biglietto
Arezzo 06/05/2022 – “C’è un clima poco proficuo in Autolinee Toscane, manca un corretto rapporto con le maestranze. I verificatori di una ditta esterna, incentivati economicamente a fare multe, si trasformano in sceriffi del controllo! E spesso ad ogni controllo i mezzi perdono minuti preziosi sulla propria tabella di marcia” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, e Gabriele Veneri, dopo il caso del neo autista che, salito sul bus per apprendere il percorso tra Arezzo e Indicatore, è stato costretto a fare il biglietto.
“Ed è anche andata bene al neo assunto perché il verificatore, in un primo momento, voleva fargli la multa per non avere il biglietto, poi, dopo le spiegazioni del conducente, ha acconsentito ad evitargli la sanzione ma solo se avesse acquistato un biglietto da 1,50 euro. Visto che i verificatori sono incaricati dalla Regione Toscana, chiediamo all’assessore Baccelli di frenare tale intransigenza, anche l’utenza” sottolineano Capecchi e Veneri.

Telefonia : Indennizzo per i residenti di Spedaletto per i disagi subiti dagli operatori telefonici

Telefonia, Capecchi (Fdi): “Indennizzo per i residenti di Spedaletto per i disagi subiti dagli operatori telefonici!”
“Presenteremo un’interrogazione all’assessore Ciuoffo, serve un intervento strutturale e definitivo per risolvere disservizi di anni. I residenti di Spedaletto, alla luce dei ripetuti guasti alla linea telefonica fissa, finiscono per essere isolati dato che la zona non è servita dalla linea mobile”
Pistoia 05/05/2022 – “Inviteremo i residenti di Spedaletto a fare richiesta di indennizzo, tramite Corecom, per i disagi subiti dagli operatori telefonici!”. Lo propone il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.
“Lo prevede la normativa della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in materia di indennizzi applicabili nella definizione delle controversie tra utenti ed operatori. Gli indennizzi si applicano nella definizione amministrativa delle controversie fra utenti e operatori davanti ai Corecom, ovvero dopo che è stato fatto il tentativo obbligatorio di conciliazione e sono proporzionati alla gravità dei disservizi provocati agli utenti da parte degli operatori di comunicazione elettronica. Non è giusto che questi cittadini continuino a pagare un servizio che non funziona! -sottolinea CapecchiPresenteremo anche un’interrogazione all’assessore Ciuoffo, per sapere quali misure abbia messo in campo la Regione visto che aveva annunciato un maxi piano di intervento sulle linee telefoniche. Serve un intervento strutturale e definitivo per risolvere disservizi di anni. I residenti di Spedaletto, alla luce dei ripetuti guasti alla linea telefonica fissa, finiscono per essere isolati dato che la zona non è servita dalla linea mobile. E’ inutile lanciare progetti ad effetto come quello dei “Custodi della montagna” se, poi, si lasciano isolati interi paesi e frazioni, come nel caso di Spedaletto!”
“Abbiamo iniziato ad occuparci del caso di Spedaletto dal 28 giugno 2021 –ricordano il Consigliere regionale di Fdi– Da quel momento, sono state fatte almeno due note di sollecito di intervento agli uffici regionali competenti oltre che un accesso atti per approfondire gli interventi eseguiti sul luogo dagli operatori della telefonia. Per non parlare delle segnalazione fatte dai singoli utenti agli operatori telefonici ed allo stesso Difensore civico. L’operatore Tim, in risposta ad una nota, annunciò la possibilità di posare un nuovo armadio RL completo di Onu Cab per migliorare il segnale, intervento che avrebbe dovuto essere compiuto entro il 2021. Siamo a maggio 2022, e assistiamo ad un nuovo totale black-out. Ci rivolgeremo nuovamente al Corecom affinché solleciti la compagnia telefonica a intervenire per riparare l’ennesimo guasto ma soprattutto per sistemare i cavi telefonici, la linea corre a terra e può essere danneggiata da animali selvatici e fenomeni atmosferici”