Crisi Alival : La Regione ha incontrato i vertici di Lactalis per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Ponte Buggianese

Crisi Alival, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “La Regione ha incontrato i vertici di Lactalis per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Ponte Buggianese?”
Interrogazione di Fratelli d’Italia. “E nel caso in cui la strada non sia percorribile, ci sono idee per sostenere la produzione casearia, il percorso industriale del sito produttivo della Valdinievole evitandone l’abbandono?”
Firenze 11/11/2022 – “La Regione ha incontrato i vertici di Lactalis per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Ponte Buggianese? E nel caso in cui la strada non sia percorribile, ci sono idee per sostenere la produzione casearia, il percorso industriale del sito produttivo della Valdinievole evitandone l’abbandono?”. Lo chiedono, con un’interrogazione, i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi e Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico.
Vogliamo, inoltre, sapere se la Regione ha intenzione di valutare o meno la proposta di Fratelli d’Italia, avanzata insieme al senatore La Pietra, di creare un organismo di tutela del settore agroalimentare. Un ente di ricerca, da istituire con legge regionale, per difendere e valorizzare la specificità dei prodotti caseari toscani” domandano Capecchi e Fantozzi.
“La Regione si è confrontata con la proprietà delle mura dello stabilimento? Alival rappresenta la storia della produzione agro-alimentare ed un’eccellenza casearia tradizionale della Valdinievole e della Toscana. I lavoratori di Alival vantano un’alta professionalità e preparazione, è a rischio un grande patrimonio di competenze -sottolineano Capecchi e Fantozzi– Già lo scorso maggio avevamo chiesto un tavolo di crisi alla Regione per trovare soluzioni alternative rispetto alla chiusura dello stabilimento, visto che il mercato chiede sempre maggiore qualità e nuove produzioni di eccellenza che lo stabilimento di Ponte Buggianese e i suoi lavoratori sono in grado di offrire vista l’elevata specializzazione. Del resto la multinazionale Lactalis è in grado di sostenere interventi di reindustrializzazione del sito pistoiese”.

Emergenza idrica : L’emergenza idrica incombe già sul 2023. Tagliare perdite e sprechi e creare nuovi grandi invasi

Emergenza idrica, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “L’emergenza idrica incombe già sul 2023. Tagliare perdite e sprechi e creare nuovi grandi invasi”
Proposta di risoluzione di Fratelli d’Italia: “Abbiamo rilanciato l’idea di una grande diga sul fiume Merse che potrebbe fornire decine di milioni di metri cubi di acqua alla popolazione ed alla agricoltura della Toscana del Centro sud”
Firenze 09/11/2022 – “L’emergenza idrica incombe già sul 2023, i livelli di accumulo che l’Autorità idrica toscana ci dice che ad oggi sono stati raggiunti, e che si raggiungeranno a primavera, sono molto bassi. La Regione Toscana chiese l’emergenza nazionale che fu dichiarata, con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo scorso 1 settembre: sono arrivati 4,3 milioni di euro che andranno per opere più o meno ordinarie, dalle autobotti al recupero di alcuni pozzi. Senza però affrontare questioni fondamentali nell’ambito dell’approvigionamento idrico a scopo domestico, agricolo e industriale, ovvero un uso plurimo della risorsa idrica. Da una parte dobbiamo incentivare la lotta a perdite e sprechi, che in Toscana ammontano a circa 178 milioni di metri cubi all’anno, e solo 38 milioni di queste perdite vengono poi recuperate; dall’altra parte è necessario irrobustire il sistema di invasi piccoli, medi e grandi che affianchino Montedoglio e Bilancino. La regione deve coordinarsi con il Governo e con gli altri enti che si occupano di acqua ad ogni livello” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi,vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, e Vittorio Fantozzi che hanno lavorato ad una proposta di risoluzione rivolta alla Regione. Fratelli d’Italia aveva chiesto nei mesi estivi una comunicazione alla Giunta sulla crisi idrica.
“Abbiamo rilanciato l’idea della grande diga sul Merse, nel grossetano, che potrebbe fornire decine di milioni di metri cubi di acqua alla popolazione ed all’agricoltura della Toscana del Centro sud, un grande invaso localizzato nella pianura del torrente Feccia, esattamente nella confluenza tra il torrente Feccia ed il fiume Merse, il cui progetto è confermato dall’Autorità della pianificazione distrettuale, che permetterebbe di mettere in sicurezza il sistema idrico anche per la zona costiera e la maremma grossetana. A questa idea il Presidente Giani ha dato la propria disponibilità, fermo restando la necessità di un confronto con gli enti locali del territorio” sottolineano Capecchi e Fantozzi.
“Chiediamo alla Regione di promuovere l’uso sostenibile della risorsa idrica –spiegano Capecchi e FantozziPer l’utenza domestica, attraverso una capillare informazione sugli strumenti per il risparmio idrico, partendo dall’utilizzo dei riduttori di flusso applicabili ai rubinetti. Per fini agricoli, attivando, tramite il sistema del credito toscano, misure di incentivazione finanziaria destinate alle imprese e agli imprenditori agricoli per l’acquisizione e l’installazione di sistemi di recupero e riuso delle acque con riduzione dell’incidenza sulla risorsa idrica idropotabile o su falde e pozzi. Per quanto riguarda l’utilizzo a fini industriali, prevedendo una mappatura dei prelievi dell’acqua di falda e sorgente, incentivando le conseguenti azioni per la loro riduzione anche attraverso l’utilizzo di acqua depurata; prevedendo l’istituzione di un fondo straordinario per fronteggiare gli interventi di emergenza”.

Caminetti : L’assessore Monni si scusi, prima ha polemizzato e poi ci ha dato ragione: ha scritto al ministro per chiedere una deroga ai limiti di  inquinamento sulle Pm10

Comunicato stampa
Caminetti, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “L’assessore Monni si scusi, prima ha polemizzato e poi ci ha dato ragione: ha scritto al ministro per chiedere una deroga ai limiti di  inquinamento sulle Pm10”
L’assessore Monni ha risposto ad un’interrogazione in Consiglio regionale. “C’è un enorme problema chiamato “caro-energia” che va prioritariamente affrontato per aiutare famiglie e imprese”
Firenze 08/11/2022 – “L’assessore Monni si scusi con Fratelli d’Italia e con il Consiglio regionale: prima ci ha attaccato perché ci siamo permessi di chiedere alla Regione di attivarsi in Conferenza Stato-Regioni per sospendere le restrizioni dovute dalla sentenza europea per lo sforamento delle Pm10, poi nell’Aula del Consiglio, rispondendo ad una interrogazione, ci ha dato di fatto ragione: l’assessore ha, infatti, scritto al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin per chiedere una deroga ai limiti di inquinamento sulle Pm10. C’è un enorme problema chiamato “caro-energia” che va prioritariamente affrontato per aiutare famiglie e imprese. Questo non significa snobbare la qualità dell’aria ma trovare una sintesi tra la tutela dell’ambiente ed il caro-energia. Tante famiglie e tanti pensionati, che hanno anche la possibilità di scaldarsi con il gas, per far quadrare i bilanci familiari non riescono a pagare le bollette e, quindi, l’alternativa caminetto e stufe sarebbe molto più economica” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
“I livelli di inquinamento, soprattutto nella Piana Lucca Pistoia, sono così alti per la Regione non è riuscita a risolvere strutturalmente i problemi. Ricordiamo all’assessore Monni che il Centrosinistra ha governato a livello nazionale negli ultimi 10 anni e che guida la Regione da sempre, sono stati loro a decidere le politiche ambientali. Non sono stati capaci di realizzare la metanizzazione di importanti porzioni di territori e gli indispensabili interventi infrastrutturali con una viabilità all’altezza” sottolineano Capecchi e Fantozzi.

Asili nido: La Regione taglia del 50-70% il contributo alle famiglie per gli asili nido. Operazione sbagliata e inaccettabile

Asili nido, Fratelli d’Italia: “La Regione taglia del 50-70% il contributo alle famiglie per gli asili nido. Operazione sbagliata e inaccettabile”
Capecchi e Veneri presenteranno un’interrogazione: “Nella prossima variazione di bilancio la Regione deve trovare risorse per coprire questo servizio fondamentale”. Tra i comuni capoluogo Pistoia ha avuto il taglio più eclatante: -68% rispetto al 2021
Firenze 05/11/2022 – “La Regione ha tagliato il contributo alle famiglie per gli asili nido per l’anno 2022-2023. Il 60% delle famiglie toscane con bambini piccoli in età 3-36 mesi, che lo scorso anno avevano potuto beneficiare del contributo, quest’anno non potranno avere il rimborso previsto che ammonta a 3.709,00 euro per famiglia. Un taglio inaccettabile nel metodo e nel merito. Arriva senza alcun preavviso e con un ritardo clamoroso rispetto alla liquidazione delle somme avvenuta negli anni scorsi; la Regione, in un momento peraltro molto difficile dal punto di vista economico, taglia uno dei contributi fondamentali che consente alle famiglie con il nido, pubblico o convenzionato, di poter conciliare i tempi di lavoro lasciando i propri figli in strutture riconosciute che attuano percorsi pedagogici importanti. E’ un’operazione sbagliata rispetto alla quale chiederemo ala Regione di rimediare, trovando, nella prossima variazione di bilancio, le risorse necessarie per coprire questo servizio. Il taglio, che oscilla tra il 50 ed il 70%, mette in difficoltà i comuni che sono già alle prese con l’aumento dei costi energetici e, quindi, costretti a manovre di bilancio straordinarie” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione di Controllo, e Gabriele Veneri, componente della Commissione Diritto allo studio e Istruzione, che hanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale.
“Il taglio, inoltre, non è lineare ma ci sono percentuali diverse, anche di questo chiederemo conto alla Regione. Vogliamo sapere le motivazioni per cui alcuni Comuni sembrano essere stati maggiormente penalizzati rispetto ad altri. Eclatante, a tal proposito, il caso di Pistoia: lo scorso anno erano stati assegnati al Comune 429.670,13 euro ed i bambini in lista d’attesa erano 183; nel 2022 lo stanziamento è stato soltanto di 138.566,84 ed i bambini in lista attesa 152. A fronte di una media dei tagli è del 61,43%. per i comuni capoluoghi Pistoia è ampiamente sopra la media: il taglio è stato del 68%!” sottolinea Capecchi.
“Le risorse assegnate quest’anno al Comune di Arezzo sono state di 131.996,52 euro, quelle dell’anno scorso ben 320.934,44, il taglio è del 58,88% -fa notare Veneri- Si parla di calo demografico e di incentivare le coppie a fare i figli e poi si tagliano i contributi per gli asili nido, negando di fatto alle madri la possibilità di poter lavorare. Fare i figli non può diventare una questione da ricchi!”.
Altri tagli importanti per altri comuni capoluogo riguardano il Comune di Firenze (-60%, si è passati da 1.282.646,84 del 2021 a 525.400,00 del 2022), Siena (-65%, da 220.448,11 a 76.937,40), Massa (-65,29%,  da 178.894,06 a 62.106,82).
“Sta per arrivare un’altra manovra di bilancio e non vorremmo che contenesse ulteriori tagli a carico degli enti locali, mentre la Regione non applica una vera spending review che invece, come Fratelli d’Italia, abbiamo chiesto da mesi. Giani naviga a vista e taglia i contributi alle famiglie” attaccano Capecchi e Veneri.

Piscine : La piscina di Maresca, unica della montagna pistoiese, sta chiudendo nel silenzio assordante della Regione

Piscine, Capecchi (Fdi): “La piscina di Maresca, unica della montagna pistoiese, sta chiudendo nel silenzio assordante della Regione”
“Avevamo presentato una mozione, approvata dal Consiglio regionale, con cui si chiedeva un maggior impegno da parte della Regione a sostegno degli impianti sportivi in grave crisi a causa dell’aumento esponenziale del prezzo dell’energia. Ma quella mozione è stata ignorata dalla Regione!”
Pistoia 01/11/2022 – “La piscina di Maresca, unica della montagna pistoiese, sta chiudendo per problematiche legate al caro-energia, nel silenzio assordante della Regione. E’ un errore gravissimo di cui è responsabile anche la Regione Toscana che non ha dato seguito alla mozione di Fratelli d’Italia approvata dal Consiglio regionale. Senza dimenticare che i lavoratori della piscina di Maresca sono venuti a conoscenza della chiusura dalla mattina alla sera” dichiarano il Consigliere regionale di Fdi, Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture, il Consigliere provinciale Andrea Tonarelli, che stamani ha partecipato alla manifestazione di protesta a Maresca da parte dei residenti della montagna pistoiese, e la consigliera comunale di San Marcello Chiara Venturi.
“La crisi strutturale nella gestione degli impianti sportivi, principalmente delle piscine, era noto da mesi a causa dell’aumento esponenziale del prezzo dell’energia. Per questo avevamo presentato una mozione, approvata dal Consiglio regionale, con cui si chiedeva un maggior impegno da parte della Regione. Già mesi fa avevamo raccolto l’allarme lanciato dalle società sportive che gestiscono le piscine e che ci avevano sottolineato l’impossibilità di continuare a sostenere costi stratosferici che hanno fatto saltare il sistema, del resto non potevano essere aumentate a dismisura le tariffe per gli utenti, per coloro che fanno corsi per problemi fisici, per i bambini, per le persone con disabilità, per le persone che fanno nuoto agonistico. La  gestione delle piscine avrebbe richiesto un intervento con tanto di bando da parte della Regione. Ma così non è stato, e adesso assistiamo alle prime chiusure iniziando dagli impianti delle zone più decentrate” sottolineano Capecchi, Tonarelli e Venturi.

Crisi Alival: La Regione deve garantire la reindustrializzazione del sito di Ponte Buggianese

Crisi Alival, Capecchi-La Pietra (Fdi): “La Regione deve garantire la reindustrializzazione del sito di Ponte Buggianese”
“Sostenere quei lavoratori che non si possono spostare per andare a lavorare negli altri stabilimenti del gruppo Alival”
Ponte Buggianese 31/10/2022 – “La Regione deve garantire la reindustrializzazione del sito di Ponte Buggianese e sostenere quei lavoratori che non si possono spostare per andare a lavorare negli altri stabilimenti del gruppo Alival, senza dimenticare che non per tutti i dipendenti sono previste posizioni aperte per le quali candidarsi” dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ed il senatore Patrizio La Pietra.
“La volontà dell’azienda è quella di garantire il posto a chi accetta di spostarsi ma non possiamo dimenticare coloro che sono impossibilitati a trasferirsi perché vivono con la famiglia a Ponte Buggianese, in Valdinevole e in provincia di Pistoia. I lavoratori non possono essere lasciati soli, le istituzioni devono rimanere al loro fianco.. La Regione deve anche considerare che con la chiusura dello stabilimento viene meno un punto di riferimento della produzione agroalimentare della Valdinievole e della provincia di Pistoia” sottolineano Capecchi e La Pietra.

Ponte sul Serchio: I lavori del Ponte sul Serchio erano stati annunciati dal 2014. Infrastrutture moderne sono indispensabili

Ponte sul Serchio, Fratelli d’Italia: “I lavori del Ponte sul Serchio erano stati annunciati dal 2014. Infrastrutture moderne sono indispensabili”
“Adesso però si acceleri anche su altre opere come gli Assi Viari ed il raddoppio della ferrovia Viareggio-Lucca-Pistoia-Firenze”
Lucca 26/10/2022 – “Speriamo sia la volta buona per la partenza di quest’opera fondamentale per Lucca e per un vasto territorio. Sui lavori per il Ponte sul Serchio abbiamo brutti ricordi visto che è dal 2014 che se ne annuncia l’inizio salvo poi non vedere mai la posa della prima pietra. Adesso però si acceleri anche su altre opere come gli Assi Viari ed il raddoppio della ferrovia Viareggio-Lucca-Pistoia-Firenze che collega la costa al capoluogo di regione” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti, ed il coordinatore comunale Fdi Marco Martinelli.
“Da sempre insistiamo sull’urgenza del Ponte sul Serchio e rivendichiamo la nostra continua attenzione per la realizzazione di infrastrutture moderne indispensabili per il rilancio del territorio: sia per migliorare la pressione del traffico intorno a Lucca sia per lo sviluppo delle nostre aziende. Quindi attendiamo con fiducia l’inizio lavori -sottolineano Fantozzi, Capecchi e Martinelli– E’ un’opera che il territorio di Lucca aspetta soltanto da 8 anni! E’ dal 2014 che veniva dato per certo l’inizio dei lavori dall’allora presidente della Provincia Baccelli e che il presidente Menesini parlava del 2020 come “l’anno del ponte”, assicurando che sarebbero stati affidati i lavori a settembre dello stesso anno. Il prezzo, a causa del rincaro delle materie prime, è lievitato di 3,7 milioni di euro portando l’opera ad oltre 23 milioni. Pensate a quale risparmio per la comunità ci sarebbe stato se i lavori fossero davvero partiti nel 2014: si è passati dai 15milioni e 620mila del 2017 ai 19milioni e 700mila del 2021 fino e agli oltre 23 milioni attuali”.

Trasporti: La Regione non ha gli strumenti per verificare e controllare inadempimenti e disservizi di Autolinee toscane

Trasporti, Capecchi (Fdi): “La Regione non ha gli strumenti per verificare e controllare inadempimenti e disservizi di Autolinee toscane”
“Da tempo Fratelli d’Italia ha lanciato l’idea di un’Authority indipendente che verifichi quantità e qualità dei servizi pubblici: Tpl ma anche in vista del riassetto dei servizi di luce, acqua e gas”
Firenze 25/10/2022 – “Giani di fatto ci dà ragione: la Giunta regionale non ha gli strumenti per verificare e controllare inadempimenti e disservizi di Autolinee toscane. E questo è clamoroso visto che la regione ha fatto una gara di circa 4 miliardi di euro per 11 anni di servizio”. Lo dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti e Presidente della Commissione Controllo, replicando al Governatore Giani che si dice pronto a creare un ufficio di controllo sul trasporto pubblico locale.
La Regione ha lasciato tutto nelle mani del gestore unico, anche controlli e verifiche sul servizio offerto. Già una volta abbiamo portato At a riferire in Commissione ma continuiamo a ricevere decine di segnalazioni, tutti i giorni, su tutto il territorio regionale di disservizi, ritardi, tagli di corse e corse saltate -sottolinea Capecchi– vogliamo capire cosa intende fare la Regione, non è possibile, ad esempio, che si taglino milioni di chilometri di corse riducendo così il servizio pubblico soltanto ai grandi centri che, ovviamente, sono più convenienti in termini di redditività per l’azienda. va assolutamente messa in pratica l’idea lanciata da tempo da Fratelli d’Italia: una Authority indipendente che possa verificare quantità e qualità dei servizi pubblici: Tpl ma anche in vista del riassetto dei servizi di luce, acqua e gas”.
Stamani da un incontro organizzato da Cispel è emerso che la gara regionale per il gestore unico sta mostrando grossi limiti sotto il profilo dell’organizzazione del personale e dei costi per le famiglie. I territori si stanno scontrando con tagli da milioni di chilometri per ogni provincia, a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i centri minori, le frazioni e le periferie. La Regione, attraverso nuove risorse ed un ripensamento del servizio, deve garantire a tutti il diritto alla mobilità, e deve organizzare in modo ottimale il settore dei pubblici servizi dotandosi di strumenti per verificare la quantità e qualità dei servizi offerti”.

Terme : Il piano di salvataggio delle Terme passa dalla dichiarazione di strategicità da parte della Regione

Terme, Capecchi (Fdi): “Il piano di salvataggio delle Terme passa dalla dichiarazione di strategicità da parte della Regione”
Audizione dell’assessore Ciuoffo in Commissione Controllo. “La ricapitalizzazione della società delle Terme si scontra con i conti in rosso della sanità toscana. Interesseremo anche il Governo nazionale”
Firenze 24/10/2022 – “L’assessore Ciuoffo ha ribadito che per la Giunta le Terme sono strategiche ma, gli ho ricordato, che dall’aggiornamento del piano di razionalizzazione del 2020 emergeva, invece, l’esatto contrario. Si evidenziava che le Terme non hanno caratteristiche particolari e quindi sono soggette allo stesso piano di razionalizzazione, ossia se la società Terme non avesse raggiunto una situazione di miglioramento dei conti, cosa impossibile che potesse accadere con le sole forze della società, la stessa doveva essere messa in liquidazione” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, Presidente della Commissione Controllo dove oggi l’assessore Ciuoffo ha riferito sulla situazione delle Terme di Montecatini.
“La discussione è stata aggiornata a dopo il 2 novembre quando ci sarà l’udienza del Tribunale di Pistoia in cui il giudice dovrà valutare se la documentazione integrativa richiesta alla società Terme sia congrua, visto che mancano i bilanci approvati dai soci 2020 e 2021. Abbiamo dato la disponibilità delle varie forze politiche a fare quanto possibile ed anche a sensibilizzare il Governo, ma la condizione prioritaria deve essere la dichiarazione di strategicità delle Terme da parte della Regione Toscana, ossia se la Regione intende intervenire economicamente per sostenere le Term -sottolinea Capecchi– E’ la Regione che deve dare un segnale alle Terme di Montecatini ed a tutto il sistema termale regionale, di cui il Governatore Giani detiene la delega ma che fino ad oggi non ha prodotto risultati. La strategicità delle Terme è la premessa per realizzare il piano di salvataggio ma anche per dare segnali concreti alle altre realtà termali a partire da Chianciano. L’assessore regionale ci ha detto che ci sono due strade: o la Regione compra il patrimonio, nell’ambito del concordato, facendo fallire la società oppure si ricapitalizza la società con un’operazione complessa che richiede l’investimento di tanti soldi ma che si scontra con i conti in rosso della sanità toscana”.

Caminetti: Inquinamento? L’assessore Monni vuol far ricadere sull’opposizione la sconfitta della Regione

Caminetti, Fantozzi-Capecchi (Fdi): “Inquinamento? L’assessore Monni vuol far ricadere sull’opposizione la sconfitta della Regione”
“In una situazione emergenziale come l’attuale bisogna contemperare le esigenze connesse alla transizione ecologica con quelle dovute al caro energia”
Firenze 20/10/2022 – “L’assessore Monni vuol far ricadere sull’opposizione la sconfitta della Regione in tema di inquinamento ambientale. La verità è che i livelli di inquinamento, soprattutto nella Piana Lucca Pistoia, sono così alti per la Regione non è riuscita a risolvere strutturalmente i problemi. L’assessore dovrebbe anche confrontarsi con la maggioranza che sostiene la Giunta di cui fa parte visto che anche Italia Viva ha presentato una mozione in tema di inquinamento atmosferico e divieto dell’uso dei caminetti. Quando ci sarà un nuovo ministro della Transizione ecologica saremo i primi a sottoporgli la questione ma intanto ricordiamo all’assessore che il Centrosinistra guida la Regione da sempre e che sono stati loro a decidere le politiche ambientali” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, che faranno una serie di accessi agli atti per verificare gli annunci dell’assessore Monni.
“Il tema dell’inquinamento ambientale è sulle spalle della Regione Toscana, non è possibile che a pagare siano sempre i cittadini. Il Pd, che ha governato a livello nazionale negli ultimi 10 anni, non è stato capace di realizzare la metanizzazione di importanti porzioni di territori e gli indispensabili interventi infrastrutturali. Le autostrade non sono più in grado di reggere un determinato tipo di traffico e quindi generano alti livelli di inquinamento, basti pensare all’A11 e alla circonvallazione di Lucca che soffocano per la circolazione pesante. Così come la Regione ha finanziato a singhiozzo il ricambio degli impianti di riscaldamento. In una situazione emergenziale come l’attuale bisogna riuscire a contemperare le esigenze connesse alla transizione ecologica con quelle dovute al caro-energia”.