Trasporti: Diminuite drasticamente le ore di manutenzione ordinaria sulla tratta ferroviaria Terontola-Firenze

Trasporti, Capecchi-Veneri (Fdi): “Diminuite drasticamente le ore di manutenzione ordinaria sulla tratta ferroviaria Terontola-Firenze”

“Il dato, relativo alla manutenzione di Rfi, è emerso grazie ad un nostro accesso agli atti e sarà oggetto di approfondimento in Commissione Trasporti”

 

Firenze 24/01/2023 – “Sono diminuite drasticamente le ore di manutenzione ordinaria sulla tratta ferroviaria Terontola-Campo di Marte Firenze. Il dato, relativo alla manutenzione di Rfi, è emerso grazie ad un nostro accesso agli atti e sarà oggetto di approfondimento in Commissione Trasporti. Vogliamo sapere il motivo di questa sensibile diminuzione (si è passati dalle oltre 213mila ore del 2018 alle 147mila ore del 2022), e se tale riduzione degli interventi di manutenzione sia, in qualche modo, all’origine dei ripetuti guasti e disservizi che i sindacati di categoria, il Dipartimento regionale dei trasporti di Fdi, i sindaci ed i pendolari denunciano sulla tratta ferroviaria in questione, in particolare sulla linea lenta dove si muovono i convogli pendolari che collegano Valdichiana e Valdarno al capoluogo di regione” dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente, Trasporti e Territorio.

A Rfi chiederemo spiegazioni dei gravi e continui disservizi direttamente domani, 25 gennaio, quando verrà ascoltata in Commissione Trasporti insieme a Trenitalia, audizione che avevamo chiesto da tempo -sottolineano Capecchi e Veneri– Continuiamo a ricevere segnalazioni e lamentele dai pendolari che denunciano pesanti disservizi ferroviari per la condizione disastrosa in cui versa la tratta da e per Firenze. E’ inutile che il Governatore Giani e l’assessore Baccelli alzino la voce senza però che venga trovata, insieme ai gestori del trasporto, una soluzione definitiva alle criticità che impattano significativamente sulla vita delle persone. Il monitoraggio effettuato dai vertici regionali non sembra aver prodotto alcun risultato concreto, la Regione deve pretendere e garantire il funzionamento e la puntualità dei treni sulle tratte maggiormente utilizzate da lavoratori e viaggiatori”.

Turismo: Perché la Regione stia diminuendo i fondi a sostegno dei Comuni?

Turismo, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “Perché la Regione stia diminuendo i fondi a sostegno dei Comuni?”
Interrogazione di Fratelli d’Italia. “Circa 1 milione di euro in meno per i comuni capoluogo con un trend tendente allo zero, e 2022 ultimo anno di finanziamento regionale per i comuni capofila degli ambiti turistici”
Firenze 18/01/2023 – “Abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere i motivi per cui la Regione sta diminuendo i fondi a sostegno dei Comuni. Circa 1 milione di euro in meno per i comuni capoluogo, per la gestione amministrativa (ex provinciale), con un trend tendente allo zero, e 2022 ultimo anno di finanziamento regionale per i comuni capofila degli ambiti turistici. In questo caso le risorse sono stanziate a progetto: finanziati progetti per il 2019, 2020 e 2022, ma né il 2023 né gli anni a seguire vedranno risorse per i comuni capofila di ambito come ha annunciato l’assessore Marras” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi e Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico e Turismo.
Chiediamo anche per quale motivo la Regione non abbia ancora portato in Commissione la bozza di modifica del testo unico del Turismo. E se non sia il caso di iniziare, comunque, una riflessione all’interno della Commissione competente per capire come si presenta il sistema turistico in Toscana, quanto pesano sui comuni il funzionamento degli ambiti e gli adempimenti burocratici per essere così in grado di prendere scelte consapevoli che non danneggino i comuni, i cittadini, le imprese” sottolineano Capecchi e Fantozzi.
La Regione scarica sui comuni le proprie inefficienze. Anziché accentrare tutti i servizi legati al mondo del turismo, li ha ribaltati sui comuni capoluogo ai quali prima ha fatto girare i dipendenti garantendo le risorse per pagare gli stipendi poi, man mano che si susseguivano i pensionamenti ha ridotto le risorse aumentando, però, funzioni e adempimenti burocratici legati alle presenze turistiche. Con il risultato che i comuni sono adesso costretti a riassumere ed a riassegnare persone per quei servizi spendendo più di quello che strutturalmente la Regione garantisce loro –spiegano Capecchi e Fantozzi– Questo crea uno squilibrio a danno dei cittadini, perché è chiaro che il personale e le risorse che vengono impegnati e spesi per gli adempimenti burocratici legati al turismo, che non sono competenza diretta dei comuni ed in particolare dei comuni capoluogo, vengono distolte dai capitoli relativi al personale stesso. Occorre un’inversione di tendenza, occorre che la Regione porti la riforma del testo unico del Turismo adeguandola all’offerta presente sul territorio, lavorando affinché ci sia una reale concorrenza tra tutte le attività turistico-ricettive, e garantendo le risorse adeguate al comparto”.

Disabili : Approvata all’unanimità la mozione che introduce un permesso unico per le persone disabili per accedere nella Ztl dei vari comuni toscani

Disabili, Capecchi (Fdi): “Approvata all’unanimità la mozione che introduce un permesso unico per le persone disabili per accedere nella Ztl dei vari comuni toscani”
“Atto approvato in Commissione Trasporti, ci auguriamo funga da stimolo per il Governo ma anche per la Regione”. D’Anteo, Dipartimento Disabilità Fdi: “E’ giunto il momento che le persone a ridotta mobilità possano circolare con i propri mezzi in tutto il territorio regionale senza dover, come adesso, prenotare il proprio ingresso se la Ztl si trova in un Comune diverso da quello di residenza”
Firenze 13/01/2023 – “E’ stata approvata all’unanimità in Commissione Trasporti la mozione che introduce un permesso unico per le persone disabili per accedere nella Ztl dei vari comuni toscani”. Lo annuncia il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Trasporti, come primo firmatario della mozione (condivisa con il consigliere della maggioranza Merlotti).
“Impegniamo la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo affinché venga tempestivamente messo a regime il funzionamento della piattaforma unica nazionale informatica delle targhe associate ai Cude (Contrassegno unificato disabili europeo) e, più in generale, il complesso delle procedure previste per agevolare la mobilità delle persone disabili all’interno delle Ztl dell’intero territorio nazionale -spiega Capecchi– Impegniamo la Regione a promuovere un nuovo progetto di coordinamento dei Comuni toscani sulle politiche per la mobilità delle persone con disabilità, in modo da favorire tempestivamente il processo di sburocratizzazione e semplificazione anche del sistema autorizzativo nelle varie zone a traffico limitato dei Comuni, come già avvenuto in altre regioni. Ad oggi le regole per il rilascio delle autorizzazioni per l’accesso alle Ztl sono diverse e stabilite dalle singole amministrazioni locali ed una mancata attivazione di questa procedura è causa di disagi, ritardi, equivoci e spesso sanzioni”.
“Dopo vari progetti negli anni passati mai portati a termine, è giunto il momento che le persone a ridotta mobilità possano circolare con i propri mezzi in tutto il territorio regionale senza dover, come adesso, prenotare il proprio ingresso se la Ztl si trova in un Comune diverso da quello di residenza -si augura Alessandro D’Anteo, responsabile regionale dipartimento della disabilità e vice-coordinatore nazionale del dipartimento disabilità di Fdi– Ancora una volta registriamo la pragmaticità dei nostri amministratori unita alla collaborazione del Dipartimento Nazionale Equità Sociale e Disabilità, che aveva già posto il problema ai precedenti Governi. Un primo importante passo regionale che ci dà fiducia, auspichiamo uno sviluppo del progetto a livello nazionale attraverso i nostri parlamentari”.

Caminetti : Smog, la Regione rischia di condannare i comuni

Caminetti, Capecchi-Fantozzi (Fdi): “Smog, la Regione rischia di condannare i comuni”
“Vuole scaricare sui comuni i controlli sugli impianti termici ed il mancato accatastamento degli impianti stessi per cercare di scansare il “diritto di rivalsa” in caso di pesanti sanzioni europee”. Ieri audizione in Commissione Ambiente e Territorio dei sindaci della Piana di Lucca e Pistoia
Firenze 12/01/2023– “La Regione è in colpevole e gravissimo ritardo rispetto alla lotta all’inquinamento atmosferico e, in particolar modo, delle Pm10 e rischia di condannare i comuni sotto un duplice profilo. Da una parte vuole scaricare sui comuni i controlli sugli impianti termici, mentre i sindaci della Piana di Lucca e Pistoia (Buggiano, Ponte Buggianese, Chiesina Uzzanese, Uzzano, Pescia, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Massa e Cozzile, Lucca, Capannori, Montecarlo) ascoltati in Commissione Ambiente e Territorio, hanno chiaramente detto che non hanno né gli agenti di polizia municipale né le professionalità tecniche all’interno delle amministrazioni per verificare la bontà degli impianti. Hanno chiesto che della questione se ne occupi l’Agenzia recupero risorse, nata proprio dalle realtà provinciali che seguivano la cosiddetta bollinatura delle caldaie e che dovrebbe avere al suo interno le professionalità adeguate. Inoltre, il tentativo di scaricare sui comuni il mancato accatastamento degli impianti termici, previsto dalla legge del 2009 e diventato obbligatorio dal 2019 ma su cui non è stato fatto niente, è un modo per cercare di scansare il “diritto di rivalsa”. Poiché le due sentenze della Corte di Giustizia europea per gli sforamenti per inquinamento del 2020 e 2022 stanno diventando operative e potrebbero comportare una sanzione all’Italia di oltre 2 miliardi di euro, lo Stato potrebbe rivalersi sulle Regioni che sono risultate inadempienti rispetto agli obblighi di legge, fra queste sicuramente la Toscana. La Regione, a sua volta, tenta di rifarsi sui comuni, per cui se arrivasse una multa di svariati milioni di euro la Regione vorrebbe rifarsela con i comuni” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, e Vittorio Fantozzi.
“Un’impostazione totalmente sbagliata visto che la Regione ha la responsabilità di aver fallito le politiche di miglioramento ambientale, basti pensare al ritardo clamoroso per la realizzazione delle infrastrutture, come ad esempio gli Assi viari nella Piana lucchese. Ma soprattutto non è riuscita ad organizzare bandi adeguati scegliendo una soluzione ideologica, ossia quella di distribuire contributi solo alle famiglie con Isee inferiore ai 9mila euro annui, in pratica poche decine di famiglie su migliaia. Senza dimenticare che sarebbe necessario il posizionamento di nuove centraline e un’analisi più puntuale dei dati relativi alla qualità dell’aria, così da capire sempre meglio l’origine e la tipologia dell’inquinamento atmosferico -sottolineano Capecchi e Fantozzi– La Regione tenta di scaricare le proprie gravi inadempienze anche sul Consiglio regionale che si troverà schiacciato tra le legittime rivendicazioni dei territori e dei comuni ed il rischio di non normare oggi e di trovarsi domani inchiodato alle responsabilità in caso di sanzioni europee. Basta con gli annunci spot, è il momento di concentrare su questo tema le risorse adeguate, è in gioco la salute dei cittadini ma anche la tenuta delle amministrazioni comunali. Abbiamo chiesto che l’assessore Monni venga a confrontarsi quanto prima in Commissione per capire quale soluzione, tecnicamente sostenibile, possa essere trovata”.

Terza corsia A11: Bene lo sblocco dei cantieri, ma vanno realizzati quanto prima anche l’Asse dei vivai ed il casello di Pistoia est

Terza corsia A11, Capecchi (Fdi): “Bene lo sblocco dei cantieri, ma vanno realizzati quanto prima anche l’Asse dei vivai ed il casello di Pistoia est”
“Dovrà essere calibrato il cantiere della Terza corsia con la viabilità ordinaria della Piana, sia per quanto riguarda il trasporto privato e pubblico che per quanto concerne la movimentazione delle merci in ambito vivaistico e non solo”
Pistoia 10/01/2023 – “Come Destra politica abbiamo sempre creduto nell’ammodernamento delle infrastrutture toscane e per questo abbiamo sostenuto, sin dal 2006, la realizzazione della Terza corsia dell’A11 ossia da quando, dai banchi dell’opposizione, votammo un documento congiunto tra il consiglio comunale e consiglio provinciale di Pistoia in relazione al piano regionale di sviluppo dell’epoca. Adesso, dopo 16 anni, sembra che si sia nelle condizioni di partire finalmente con i cantieri ma per il nostro territorio dovranno essere affrontate quanto prima due questioni: la realizzazione di tutte le opere connesse, a cominciare dall’Assi dei vivai, e la realizzazione del casello di Pistoia est in località Badia a Pacciana. Nonché il ribaltamento di via del Casello a sud con la realizzazione della nuova rotatoria che si colleghi con la variante della Bonellina. Senza dimenticare le prescrizioni date nel momento in cui è stato siglato l’accordo nell’ambito della Conferenza dei servizi, visto che si tratta di un territorio fragile come dimostrato anche dai recenti eventi meteorologici. Occorre realizzare un adeguato sistema di trattenimento delle acque per la superficie ulteriormente impermeabilizzata dalla costruzione della Terza corsia ed un sistema di drenaggio da mantenere nel corso del tempo” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti.
Dovrà essere calibrato bene il cantiere della Terza corsia e delle opere connesse con la viabilità ordinaria della Piana, sia per quanto riguarda il trasporto privato e pubblico, sia per quanto concerne la movimentazione delle merci in ambito vivaistico e non solo. Ci sono, infatti, ben 7 ponti che attraversano trasversalmente l’autostrada, nel territorio del comune di Pistoia, e questi passaggi, con l’avanzamento del cantiere, dovranno essere progressivamente interrotti –sottolinea Capecchi– E’ estremamente positivo che si parta con i lavori nel 2023 visto che nel progetto la cantierizzazione complessiva ammonta a 40 mesi, ossia la durata dei lavori è prevista in circa 3 anni e mezzo”.

Viabilità : La Sr71 necessita di interventi urgenti, non è adatta agli attuali volumi di traffico

Viabilità, Veneri-Capecchi (Fdi): “La Sr71 necessita di interventi urgenti, non è adatta agli attuali volumi di traffico”
“I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia intervengono dopo gli incidenti stradali dei giorni scorsi. “Ribadiamo le nostre richieste rimaste inascoltate da parte della Regione Toscana. La Provincia di Arezzo convochi un tavolo per la sicurezza”
Arezzo 10/01/2023 – “La Sr71 è una strada tristemente nota per i gravi incidenti avvenuti, la situazione è diventata insostenibile e richiede interventi immediati. Ribadiamo le nostre richieste rimaste inascoltate da parte della Regione: dai dissuasori di velocità alle aree di sosta per i bus, dai cartelloni informativi alla segnaletica, ad una maggiore illuminazione, alla realizzazione di marciapiedi e adeguati attraversamenti pedonali. I residenti del Casentino sono costretti a fare slalom tra cantieri, restringimenti, interruzioni e rimane troppo alto il tasso di incidentalità. Purtroppo, la Sr71, come anche altre infrastrutture regionali, mostra gravi limiti progettuali: è una strada realizzata nel 1966 e non è più adatta agli attuali volumi di traffico.E, perciò, necessaria una riflessione sul futuro delle infrastrutture regionali troppo vecchie per le esigenze odierne” dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
“Serve un ammodernamento della Sr71, una tale viabilità compromette lo sviluppo economico di molte aziende e imprese della vallata. Le infrastrutture devono essere una priorità, non possiamo permetterci di continuare ad avere una mobilità da terzo mondo. Per garantire sicurezza e affidabilità, la provincia di Arezzo e la Toscana hanno bisogno di interventi strategici e funzionali -sottolineano Veneri e CapecchiAnche la Provincia di Arezzo faccia la sua parte e convochi un tavolo per la sicurezza della Sr71, per affrontare il problema della pericolosità di questa disastrata arteria”.

Montagna : Abetone senza neve, bisogna dichiarare lo stato d’emergenza nazionale

Montagna, Fratelli d’Italia: “Abetone senza neve, bisogna dichiarare lo stato d’emergenza nazionale”
“Petrucci: “Stato di emergenza per la nostra montagna come avviene in caso di periodi prolungati di siccità”. Capecchi: “Occorre un piano strategico a cui si accompagni una legge speciale per la montagna”. Sottosegretario La Pietra: “Mercoledì tavolo tecnico determinante al Ministero del Turismo”
Abetone Cutigliano 08/01/2023 – “Come Consiglio comunale di Abetone Cutigliano abbiamo sottoscritto e approvato un documento con urgenti specifiche richieste a Governo e Regione. Chiediamo l’emanazione dello stato di emergenza per la nostra montagna come avviene in caso di periodi prolungati di siccità; sostegni per le aziende e le attività del settore turistico; la cassa integrazione, per alcuni giorni la settimana, per il comparto lavorativo legato al sistema neve; l’annullamento dei canoni demaniali per le piste da sci ma anche di raddoppiare il contributo previsto per gli impianti di risalita per il triennio 2023-24-25 -dichiara il Presidente del Consiglio comunale di Abetone Cutigliano e Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego PetrucciChiediamo anche di sospendere per un anno il pagamento delle rate dei mutui, dei premi assicurativi obbligatori, delle cartelle esattoriali. Come Consiglio comunale abbiamo già deciso di rivedere al ribasso le addizionali e aliquote comunali Imu e di prevedere il rimborso totale della tariffa Tari per il primo trimestre 2023, ma siamo pronti ad adottare tali provvedimenti per tutto l’anno”.
Un sabato sera all’insegna del “tutti uniti per la montagna” con un Consiglio straordinario ad Abetone che ha richiamato tante persone, proprietari degli impianti di risalita, maestri di sci, guide montane, titolari delle attività turistico-ricettive. Presente, per il Governo il Sottosegretario Patrizio La Pietra e per la Regione Toscana il Presidente Eugenio Giani. Insieme a loro il Presidente della Provincia Luca Marmo e vari consiglieri regionali.
Mercoledì prossimo è stato convocato un tavolo tecnico determinante al Ministero del Turismo con il ministro Daniela Santanchè per ascoltare esigenze e richieste delle varie Regioni. Al tavolo saranno presenti la Toscana, l’Emilia, l’Abruzzo e le Marche. L’Abetone è, infatti, un caso eclatante ma il problema riguarda tutto l’Appennino -sottolinea il Sottosegretario La Pietra– Abbiamo già allertato il ministro dell’Economia Giorgetti per capire come possiamo intervenire, vogliamo elaborare un piano per sostenere il comparto neve”.
Bisogna fare presto, c’è un’intera economia che sta soffrendo. C’è da affrontare l’emergenza ma anche ripensare l’offerta turistica e di servizi della montagna stessa, non si può più vivere soltanto di neve -spiega il Consigliere regionale di Fdi Alessandro Capecchi– Oltre agli ammortizzatori sociali e ai ristori per le aziende occorre ripensare un modello diverso, integrato tra il turismo bianco e quello verde. Oggi la gran parte dei finanziamenti passa attraverso il canale europeo e occorre, dunque, saper progettare per il turismo ma anche per le tante attività economiche e sociali presenti: per questo occorre un piano strategico, sul modello di quello che la Fondazione Crpt sta facendo per la Valdinievole, a cui si accompagni una legge speciale per la montagna con interventi mirati e strutturali: dal governo del territorio ai tagli colturali, dalla mobilità al taglio degli oneri di urbanizzazione, dalla sanità alle infrastrutture”.

Inchiesta Keu : Il Pd faccia chiarezza al proprio interno, i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità

Inchiesta Keu, Fratelli d’Italia: “Il Pd faccia chiarezza al proprio interno, i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità”
“La vicenda Keu e quella del cosiddetto “emendamento Pieroni” non sono assolutamente separate come vogliono far credere Giani e i vari consiglieri di maggioranza. Il Pd era ben a conoscenza dell’emendamento pro conciatori, non era frutto di un singolo consigliere ma un atto politico deciso dal Partito Democratico. Atteggiamento che, se confermato dalle indagini, dovrebbe portare alle dimissioni di diversi esponenti Pd”
Firenze 07/01/2023 – “Il Pd faccia chiarezza al proprio interno, i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità sulla vicenda Keu. Giani, assessori e consiglieri regionali di  maggioranza ogni giorno ci ripetono che la vicenda Keu e quella del cosiddetto “emendamento Pieroni”, votato in fretta e furia dall’aula consiliare, sono vicende separate. Ma non è assolutamente vero! La Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità in Toscana ha dovuto produrre due relazioni distinte, una di maggioranza e una di minoranza, proprio perché la minoranza ha considerato assolutamente centrale la questione dell’emendamento pro-conciatori che invece la maggioranza ha cercato di sminuire” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Francesco Torselli, il Consigliere regionale Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio e già componente della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana, ed il consigliere Diego Petrucci, componente della Commissione sanità.
“Dall’interrogatorio di Ledo Gori emerge che il Partito Democratico era ben a conoscenza dell’emendamento, tanto da organizzare serate a tema per discutere di cosa e come presentarlo. Se quanto detto da Gori corrispondesse a verità, vorrebbe dire che quell’emendamento non era frutto di un singolo consigliere che lo ha presentato, bensì un atto politico deciso dal Partito Democratico, discusso e valutato anche da chi oggi siede ancora nella giunta regionale. Un atteggiamento molto grave che, se confermato dalle indagini, dovrebbe portare alle dimissioni di diversi esponenti Pd che oggi siedono a vario titolo a Palazzo del Pegaso -sottolineano i consiglieri di Fdi– E’ nell’ambito della Commissione d’inchiesta che Fratelli d’Italia ha fatto emergere due atti rilevanti: il primo che la Giunta regionale nel 2018 aveva istruito la proposta dei conciatori ricevendo il no degli uffici della Regione, ed il secondo che nel 2019 l’ex presidente Enrico Rossi, a nostra precisa domanda, aveva collocato nell’ottobre 2019 la sua chiacchierata con il consigliere Pieroni durante la quale definì “una cazzata” l’emendamento che voleva portare avanti il gruppo consiliare del Pd. Mesi prima che arrivasse poi la legge all’interno della quale fu inserito l’emendamento”.
“Come minoranza non solo avevamo chiesto di non chiudere i lavori della Commissione d’inchiesta ma di riprenderla anche al momento in cui la magistratura avesse chiuso l’indagine e compiuto ulteriori passi decisivi -spiegano Torselli, Capecchi e Petrucci– La Commissione d’inchiesta si è rivelata zoppa perché non abbiamo potuto ascoltare nessuna delle persone coinvolte nell’indagine della magistratura. Per noi resta da approfondire tutto il capitolo dell’accordo di programma, tutto il tema dei rapporti tra l’associazione dei conciatori e la politica ,ed in particolare con il Pd. Il capo di gabinetto, come era Ledo Gori, deve essere colui che trasmette le volontà politiche del Presidente alla struttura regionale e non colui che va a cena con gli imprenditori parlando di questioni relative al governo della Regione”.

Inchiesta Keu: La bonifica non si vede, Regione e Pd hanno dimenticato i rifiuti tossici sotto la strada regionale 429

Inchiesta Keu, Capecchi-Torselli (Fdi): “La bonifica non si vede, Regione e Pd hanno dimenticato i rifiuti tossici sotto la strada regionale 429”
Nuova interrogazione di Fratelli d’Italia. “I cittadini sono esasperati, da un anno chiedono invano la bonifica dell’intera area tra Empoli e Castelfiorentino per avere la sicurezza di avere acqua potabile in casa ma ancora i lavori non sono in iniziati. Per il Centrodestra non è concluso il lavoro della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana”
Firenze 03/01/2023 – “La bonifica non si vede, Regione e Pd hanno dimenticato i rifiuti tossici sotto la strada regionale 429”. Con queste parole il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio e già componente della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana, ed il capogruppo di Fdi in Consiglio regionale Francesco Torselli annunciano una nuova interrogazione alla Giunta regionale.
Per il Centrodestra non è concluso il lavoro della Commissione d’Inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Toscana. Inoltre, avevamo chiesto di poter riesaminare l’accordo di programma ma la questione è caduta nel dimenticatoio. Nessuno ci ha, poi, detto a che punto sono i contenziosi avviati dalle ditte coinvolte relativamente ai decreti che tendevano a scaricare su di esse il costo delle bonifiche -sottolineano Capecchi e TorselliI cittadini sono esasperati da un anno chiedono invano la bonifica dell’intera area tra Empoli e Castelfiorentino per avere la sicurezza di avere acqua potabile in casa ma ancora i lavori non sono in iniziati. Quello della 429 è il caso più eclatante dell’inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze che, nemmeno un mese fa, ha concluso le indagini con 38 indagati tra politici, dirigenti pubblici e imprenditori coinvolti nel riutilizzo del Keu. La strada è stata inaugurata nel 2019 per una spesa di 12 milioni di euro e con ben 8mila tonnellate di rifiuti tossici sotterrati, come hanno accertato gli inquirenti. Da oltre un anno nulla è cambiato per quell’area: la Regione Toscana, che a più riprese ha promesso la bonifica, ha invece provveduto soltanto a isolare il terreno con dei teli, promettendo agli abitanti delle zone la bonifica completa dell’area. Ma il risanamento ancora non è iniziato e la salute dei residenti rimane a rischio. Cosa aspettano Giani e l’assessore Monni a decidere di smantellare la strada e recuperare il materiale tossico? Tra l’altro, non è stata neppure identificata la destinazione dei rifiuti”.
I cittadini si sono fidati delle amministrazioni locali e della Regione, ma il tempo passa e la bonifica non viene fatta -aggiungono Capecchi e Torselli– Un progetto di bonifica diventato soltanto uno slogan mentre alcuni esponenti politici del Pd, coinvolti nell’inchiesta Keu, sono rimasti ai loro posti, e nessuno sente l’esigenza di accelerare le procedure di bonifica di quella strada dei veleni, oltre a fare chiarezza e a rimettere a posto l’accordo di programma”.

“Pronti per la Toscana” . Intervista de Il Giornale di Pistoia

Sono passati due anni e mezzo dalla tua elezione in Consiglio Regionale, un traguardo importante che ha coronato il tuo percorso di grande impegno per la politica e per la città di Pistoia. Una riflessione sulla tua affermazione…..

Il mio percorso nasce da un lavoro sul territorio ormai lungo 25 anni, partito dal Comune di Pistoia ma allargatosi a tutta la provincia. Sono stato dirigente di partito a più livelli, responsabile degli enti locali regionale per Alleanza Nazionale prima e, adesso, per Fratelli d’Italia, ed attraversando l’esperienza del Pdl. Con la possibilità di lavorare con tanti eletti e le amministrazioni che si sono succedute negli anni, abbiamo costruito le basi per una Destra di governo fino ad arrivare alla vittoria storica del Comune di Pistoia.

Tra l’altro sei stato anche uno dei candidati con il maggiore numero di preferenze raccolte in Toscana. Un consenso ben consolidato che si sentiva sul territorio. Cosa pensi abbia fatto la differenza? 

Penso che abbia pagato la coerenza, l’impegno sul territorio dove non ho mai fatto mancare la mia presenza a livello sia comunale che provinciale: lo sviluppo urbanistico di Pistoia, la vicenda delle Terme, l’inceneritore sulla Piana, ad esempio. La gente ti individua, ti riconosce e se, poi, risulti credibile e preparato ti premia con il voto, politico e personale. 

Sedere sui banchi della Regione Toscana ovviamente ti obbliga a una grande responsabilità nei confronti dei pistoiesi che ti hanno votato. Cosa ti auguri di lasciare con la tua esperienza? 

Sento la responsabilità come eletto della provincia di Pistoia in Consiglio regionale ma anche come esponente del primo partito d’Italia. Grazie anche ai miei collaboratori e amici svolgo un lavoro quotidiano nel conoscere e approfondire i problemi – vecchi e nuovi – della nostra comunità, per elaborare proposte concrete per far crescere la provincia di Pistoia e la Toscana. Dopo la mia esperienza spero di lasciare soluzioni durature ed efficaci, perché sarebbero simbolo di una politica realmente al servizio delle persone e dell’economia.

In questi due anni quali sono le battaglie e le iniziative che hai sostenuto che ad oggi ti fanno essere soddisfatto del lavoro svolto fino a oggi?

La prima è il cofinanziamento che la Regione ha anticipato rendendo possibile la realizzazione, che è in corso, della scuola “Cino da Pistoia”, la possibilità poi di finanziare i treni e i cammini storici, la mozione approvata all’unanimità in Consiglio per impegnare l’ente regionale a sviluppare un radicamento sempre più forte di Hitachi – e quindi del suo indotto – sul territorio pistoiese, senza dimenticare il lavoro sulle Terme di Montecatini. In attesa, infatti, del pronunciamento del Tribunale di Pistoia, da tempo avevamo proposto, come poi la Regione ha fatto, l’acquisto del patrimonio, dei vari stabilimenti termali; abbiamo contribuito a tracciare la strada che potrebbe portare al salvataggio delle Terme il cui immenso patrimonio pubblico è riconosciuto anche dall’Unesco, patrimonio che ha un grande impatto economico sulla città di Montecatini e sull’intera Valdinievole. Tema caro è, poi, quello delle infrastrutture per le quali abbiamo fatto da stimolo verso la Regione e gli altri enti pubblici per migliorare la viabilità della Piana fra Pistoia e Montale con la grande attenzione per la terza corsia dell’A11 e le opere connesse; la viabilità da e verso la montagna con le vicende legate al ponte sulla Val Sestaione, il viadotto di Maresca con i relativi risarcimenti per famiglie e imprese. Ci siamo battuti e ci stiamo battendo per l’edilizia scolastica per il liceo “Lorenzini” di Pescia e per il Mefit, il Mercato dei fiori, per il quale stiamo monitorando la realizzazione dell’accordo di programma tra la Regione ed il Comune. Inoltre, tutta la partita della sanità, con la lotta ai tagli dei servizi territoriali come, ad esempio, quello del trasporto gratuito ed assistito ai pazienti oncologici (per andare a svolgere le cure radio e chemio terapiche). 

Fai politica da tanti anni ed è la prima volta che ti trovi nel consiglio dell’ente regionale. Spesso quando ci si allontana dalla politica cittadina, si appare già lontani e si “fa politica” meno di contatto e più di scrivania. C’è qualcosa che cambieresti nell’impegno di un rappresentante regionale? (Che sia di opposizione o governo non cambia).

Man mano che si cresce a livello istituzionale si corre il rischio di allontanarsi dal territorio, proprio per questo continuo, comunque, a sfruttare ogni occasione possibile per rimanere a contatto con i cittadini, le associazioni, il mondo delle imprese. Rappresentare la provincia di Pistoia all’interno di un ente complesso come la Regione, dove transitano tanti finanziamenti e opportunità, mi responsabilizza a fare scelte oculate con precisi criteri di priorità. Non sempre è possibile offrire soluzioni nell’immediato ma mantenendo impegno e determinazione nel medio periodo si possono fornire risposte concrete su tanti problemi. Sicuramente migliorerei la comunicazione fra l’ente regionale ed il territorio perché spesso si avverte una certa lontananza. La macchina regionale è poco conosciuta da parte dei cittadini anche nel suo funzionamento concreto, mentre gran parte della spesa pubblica e dei finanziamenti europei passano dalla Regione, dagli sportelli e dai servizi dedicati. 

Fratelli d’Italia ha avuto una grande affermazione nazionale e ora siede sui banchi del governo, oltre vedersi rappresentato dal Presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Nonostante questo e nonostante i tanti piccoli comuni a guida centrodestra e trazione Fratelli d’Italia, sembra ancora difficile “sfondare” in Regione. Perlomeno per quanto riguarda la Toscana. Cosa manca ancora al centro destra su questo territorio?

Fratelli d’Italia ha raggiunto un risultato straordinario a livello nazionale ed eccezionale a livello toscano e pistoiese. Questo ci carica di responsabilità ma anche di grande entusiasmo. Stiamo crescendo anche sotto il profilo della classe dirigente e questo costituisce il giusto trampolino di lancio, unito al buon lavoro del Governo nazionale, per tentare la scalata alla Regione. E’ l’ultimo anello che ci manca per riuscire a portare anche in Toscana un modello di amministrazione più snello, più moderno, più vicino alle imprese e ai cittadini. A Pistoia ci siamo riusciti, anticipando ciò che è successo in altri capoluoghi toscani: siamo stati riconfermati in questo 2022 al governo della città con il sindaco Tomasi che è uno dei più autorevoli profili per la candidatura a Governatore. Ma Fdi ed il Centrodestra possono tranquillamente schierare, tra uomini e donne, altri profili importanti per contendere la poltrona di Presidente della Regione al Centrosinistra. Non dimentichiamo che governiamo 7 capoluoghi su 10, e molti altri comuni medi e piccoli. Quello che manca, forse, è maturare la convinzione di essere davvero un’alternativa e di trasmettere la nostra serietà e preparazione anche a quei corpi intermedi che fino ad oggi hanno fatto affidamento soltanto alla interlocuzione con il Pd, inteso ancora come partito-stato.

Che idea ti sei fatta dei primi mesi di Governo Meloni?

Il Governo Meloni si è mosso molto bene in questi primi mesi, non dimentichiamoci che la situazione nazionale e internazionale è assai complicata. L’Italia esce da due anni di pandemia e, come il resto d’Europa, è alle prese con le conseguenze della guerra in Ucraina. Stiamo subendo incredibili rincari energetici e delle materie prime che stanno incidendo molto anche sui progetti del Pnrr. Da questo punto di vista Giorgia Meloni è sempre stata molto chiara e concreta: dobbiamo ricontrattare con l’Europa i termini temporali del Pnrr e dobbiamo fare delle scelte ancora più mirate in termini di priorità perché le risorse non sono infinite. Ho apprezzato molto lo sforzo fatto nell’immediato sul tema del caro-energia, senza contrarre nuovo debito, perché non ci possiamo permettere una fase di stagnazione dell’economia con le imprese che si fermano. Sta cambiando anche l’atteggiamento nei confronti del mondo del lavoro e, più in generale, si vede già un approccio meno assistenzialista dello Stato verso i cittadini: si aiuta chi è in difficoltà ma si spronano i giovani (e non solo) a trovarsi un’occupazione, diritti e doveri insomma. E’, finalmente, un Governo politico dopo dieci anni di esecutivi più o meno tecnici che hanno indebolito il nostro Paese agli occhi dell’Europa e del mondo. Vogliamo un’Europa diversa che sappia ascoltare le ragioni anche dell’Italia. 

Perché, secondo te, nonostante i grandi proclami della sinistra sulle battaglie di genere, alla fine è stata la destra, il centro-destra, a esprimere il primo premier donna?

Non ci siamo mai rinchiusi nel recinto di ragionamenti ideologici e ipocriti ma abbiamo sempre praticato una sana competizione all’interno di Fratelli d’Italia senza distinzione di genere. Chi è di Destra ha alcuni valori di riferimento e Giorgia Meloni è riuscita con un’operazione straordinaria a condensarli in una proposta politica vincente. Quando vinse il congresso di Azione Giovani, ero nel palazzetto a Viterbo dove si visse quella giornata, è stata la più giovane vicepresidente della Camera dei Deputati, è stata tra i più giovani ministri della Repubblica all’epoca del Governo Berlusconi dove ricoprì l’incarico di ministro della Gioventù. E’, adesso, la prima donna premier in Italia, non ha paura di essere donna né di confrontarsi con gli uomini. Si è sempre fatta valere, dalla sezione della Garbatella da dove è partita fino al Parlamento ed al Governo. Per me, che la conosco da vent’anni, è stata una grande emozione leggere, su uno dei quotidiani internazionali più prestigiosi, che Giorgia è la settima donna più potente nel mondo. Ed è italiana. 

Torniamo a Pistoia, all’intero territorio provinciale. Dal tuo osservatorio regionale, quali sono le tre manovre determinanti per far fare il salto di qualità a questo territorio alle quale prometti di poter lavorare? 

Per la provincia di Pistoia ci sono nodi che non sono mai stati sciolti. Il primo è quello delle infrastrutture. Dobbiamo fare i conti con la nostra collocazione geografica: siamo sì nel cuore della regione toscana ma siamo anche un po’ schiacciati tra la Piana di Lucca e Firenze. La terza corsia dell’A11 rappresenta, con le opere connesse e con la soluzione del nodo di Peretola, una delle priorità assolute. Così come il collegamento funzionale con l’economia produttiva verso la Piana. La nostra montagna ha, poi, bisogno di cura e rilancio, non solo sotto il profilo del comparto sciistico, peraltro molto importante, ma anche del turismo verde: il territorio ha bisogno di un’attenta e costante manutenzione mentre oggi, in varie parti, risulta abbandonato. C’è il tema del rilancio della Valdinievole con le partite decisive delle Terme e del Mefit, del settore vivaistico ornamentale. Essenziale è tutto il capitolo della sanità: non si può continuare a smantellare i servizi sui territori accentrandoli nei grandi ospedali ma occorre, invece, difendere e potenziare la sanità territoriale con adeguati servizi di assistenza. Pistoia, sotto il profilo dei flussi turistici, è collocata su uno degli assi più importanti al mondo perciò c’è bisogno di servizi ferroviari all’altezza, integrati con gli aeroporti di Firenze e Pisa. La nostra è una provincia che può vantare Collodi e il mito di Pinocchio! Da rilanciare anche le infrastrutture logistiche a sostegno del comparto vivaistico e gli istituti culturali da inserire in una filiera regionale. Al contrario di quello che dice una certa sinistra la Provincia di Pistoia, con il Comune capoluogo che ha fatto da capofila, è l’unica in toscana ad essersi dotata di un Piano Strategico della Cultura che presto darà i suoi frutti.

È Natale, cosa ti auguri per queste feste e per il 2023?

Il mio pensiero va a tutta la nostra comunità, in particolare alle famiglie che in questi due anni hanno avuto difficoltà e lutti a causa del Covid e della situazione economica. Il Natale è anche un momento di riflessione per capire cosa abbiamo fatto e cosa ancora possiamo fare per migliorare la condizione generale del nostro territorio. Ed è quello che voglio fare, per ripartire con energia nel nuovo anno. Buone feste quindi ai vostri lettori, alle loro famiglie e l’augurio di un sereno 2023.