Consigliere della Regione Toscana

“Pronti per la Toscana” . Intervista de Il Giornale di Pistoia

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Sono passati due anni e mezzo dalla tua elezione in Consiglio Regionale, un traguardo importante che ha coronato il tuo percorso di grande impegno per la politica e per la città di Pistoia. Una riflessione sulla tua affermazione…..

Il mio percorso nasce da un lavoro sul territorio ormai lungo 25 anni, partito dal Comune di Pistoia ma allargatosi a tutta la provincia. Sono stato dirigente di partito a più livelli, responsabile degli enti locali regionale per Alleanza Nazionale prima e, adesso, per Fratelli d’Italia, ed attraversando l’esperienza del Pdl. Con la possibilità di lavorare con tanti eletti e le amministrazioni che si sono succedute negli anni, abbiamo costruito le basi per una Destra di governo fino ad arrivare alla vittoria storica del Comune di Pistoia.

Tra l’altro sei stato anche uno dei candidati con il maggiore numero di preferenze raccolte in Toscana. Un consenso ben consolidato che si sentiva sul territorio. Cosa pensi abbia fatto la differenza? 

Penso che abbia pagato la coerenza, l’impegno sul territorio dove non ho mai fatto mancare la mia presenza a livello sia comunale che provinciale: lo sviluppo urbanistico di Pistoia, la vicenda delle Terme, l’inceneritore sulla Piana, ad esempio. La gente ti individua, ti riconosce e se, poi, risulti credibile e preparato ti premia con il voto, politico e personale. 

Sedere sui banchi della Regione Toscana ovviamente ti obbliga a una grande responsabilità nei confronti dei pistoiesi che ti hanno votato. Cosa ti auguri di lasciare con la tua esperienza? 

Sento la responsabilità come eletto della provincia di Pistoia in Consiglio regionale ma anche come esponente del primo partito d’Italia. Grazie anche ai miei collaboratori e amici svolgo un lavoro quotidiano nel conoscere e approfondire i problemi – vecchi e nuovi – della nostra comunità, per elaborare proposte concrete per far crescere la provincia di Pistoia e la Toscana. Dopo la mia esperienza spero di lasciare soluzioni durature ed efficaci, perché sarebbero simbolo di una politica realmente al servizio delle persone e dell’economia.

In questi due anni quali sono le battaglie e le iniziative che hai sostenuto che ad oggi ti fanno essere soddisfatto del lavoro svolto fino a oggi?

La prima è il cofinanziamento che la Regione ha anticipato rendendo possibile la realizzazione, che è in corso, della scuola “Cino da Pistoia”, la possibilità poi di finanziare i treni e i cammini storici, la mozione approvata all’unanimità in Consiglio per impegnare l’ente regionale a sviluppare un radicamento sempre più forte di Hitachi – e quindi del suo indotto – sul territorio pistoiese, senza dimenticare il lavoro sulle Terme di Montecatini. In attesa, infatti, del pronunciamento del Tribunale di Pistoia, da tempo avevamo proposto, come poi la Regione ha fatto, l’acquisto del patrimonio, dei vari stabilimenti termali; abbiamo contribuito a tracciare la strada che potrebbe portare al salvataggio delle Terme il cui immenso patrimonio pubblico è riconosciuto anche dall’Unesco, patrimonio che ha un grande impatto economico sulla città di Montecatini e sull’intera Valdinievole. Tema caro è, poi, quello delle infrastrutture per le quali abbiamo fatto da stimolo verso la Regione e gli altri enti pubblici per migliorare la viabilità della Piana fra Pistoia e Montale con la grande attenzione per la terza corsia dell’A11 e le opere connesse; la viabilità da e verso la montagna con le vicende legate al ponte sulla Val Sestaione, il viadotto di Maresca con i relativi risarcimenti per famiglie e imprese. Ci siamo battuti e ci stiamo battendo per l’edilizia scolastica per il liceo “Lorenzini” di Pescia e per il Mefit, il Mercato dei fiori, per il quale stiamo monitorando la realizzazione dell’accordo di programma tra la Regione ed il Comune. Inoltre, tutta la partita della sanità, con la lotta ai tagli dei servizi territoriali come, ad esempio, quello del trasporto gratuito ed assistito ai pazienti oncologici (per andare a svolgere le cure radio e chemio terapiche). 

Fai politica da tanti anni ed è la prima volta che ti trovi nel consiglio dell’ente regionale. Spesso quando ci si allontana dalla politica cittadina, si appare già lontani e si “fa politica” meno di contatto e più di scrivania. C’è qualcosa che cambieresti nell’impegno di un rappresentante regionale? (Che sia di opposizione o governo non cambia).

Man mano che si cresce a livello istituzionale si corre il rischio di allontanarsi dal territorio, proprio per questo continuo, comunque, a sfruttare ogni occasione possibile per rimanere a contatto con i cittadini, le associazioni, il mondo delle imprese. Rappresentare la provincia di Pistoia all’interno di un ente complesso come la Regione, dove transitano tanti finanziamenti e opportunità, mi responsabilizza a fare scelte oculate con precisi criteri di priorità. Non sempre è possibile offrire soluzioni nell’immediato ma mantenendo impegno e determinazione nel medio periodo si possono fornire risposte concrete su tanti problemi. Sicuramente migliorerei la comunicazione fra l’ente regionale ed il territorio perché spesso si avverte una certa lontananza. La macchina regionale è poco conosciuta da parte dei cittadini anche nel suo funzionamento concreto, mentre gran parte della spesa pubblica e dei finanziamenti europei passano dalla Regione, dagli sportelli e dai servizi dedicati. 

Fratelli d’Italia ha avuto una grande affermazione nazionale e ora siede sui banchi del governo, oltre vedersi rappresentato dal Presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Nonostante questo e nonostante i tanti piccoli comuni a guida centrodestra e trazione Fratelli d’Italia, sembra ancora difficile “sfondare” in Regione. Perlomeno per quanto riguarda la Toscana. Cosa manca ancora al centro destra su questo territorio?

Fratelli d’Italia ha raggiunto un risultato straordinario a livello nazionale ed eccezionale a livello toscano e pistoiese. Questo ci carica di responsabilità ma anche di grande entusiasmo. Stiamo crescendo anche sotto il profilo della classe dirigente e questo costituisce il giusto trampolino di lancio, unito al buon lavoro del Governo nazionale, per tentare la scalata alla Regione. E’ l’ultimo anello che ci manca per riuscire a portare anche in Toscana un modello di amministrazione più snello, più moderno, più vicino alle imprese e ai cittadini. A Pistoia ci siamo riusciti, anticipando ciò che è successo in altri capoluoghi toscani: siamo stati riconfermati in questo 2022 al governo della città con il sindaco Tomasi che è uno dei più autorevoli profili per la candidatura a Governatore. Ma Fdi ed il Centrodestra possono tranquillamente schierare, tra uomini e donne, altri profili importanti per contendere la poltrona di Presidente della Regione al Centrosinistra. Non dimentichiamo che governiamo 7 capoluoghi su 10, e molti altri comuni medi e piccoli. Quello che manca, forse, è maturare la convinzione di essere davvero un’alternativa e di trasmettere la nostra serietà e preparazione anche a quei corpi intermedi che fino ad oggi hanno fatto affidamento soltanto alla interlocuzione con il Pd, inteso ancora come partito-stato.

Che idea ti sei fatta dei primi mesi di Governo Meloni?

Il Governo Meloni si è mosso molto bene in questi primi mesi, non dimentichiamoci che la situazione nazionale e internazionale è assai complicata. L’Italia esce da due anni di pandemia e, come il resto d’Europa, è alle prese con le conseguenze della guerra in Ucraina. Stiamo subendo incredibili rincari energetici e delle materie prime che stanno incidendo molto anche sui progetti del Pnrr. Da questo punto di vista Giorgia Meloni è sempre stata molto chiara e concreta: dobbiamo ricontrattare con l’Europa i termini temporali del Pnrr e dobbiamo fare delle scelte ancora più mirate in termini di priorità perché le risorse non sono infinite. Ho apprezzato molto lo sforzo fatto nell’immediato sul tema del caro-energia, senza contrarre nuovo debito, perché non ci possiamo permettere una fase di stagnazione dell’economia con le imprese che si fermano. Sta cambiando anche l’atteggiamento nei confronti del mondo del lavoro e, più in generale, si vede già un approccio meno assistenzialista dello Stato verso i cittadini: si aiuta chi è in difficoltà ma si spronano i giovani (e non solo) a trovarsi un’occupazione, diritti e doveri insomma. E’, finalmente, un Governo politico dopo dieci anni di esecutivi più o meno tecnici che hanno indebolito il nostro Paese agli occhi dell’Europa e del mondo. Vogliamo un’Europa diversa che sappia ascoltare le ragioni anche dell’Italia. 

Perché, secondo te, nonostante i grandi proclami della sinistra sulle battaglie di genere, alla fine è stata la destra, il centro-destra, a esprimere il primo premier donna?

Non ci siamo mai rinchiusi nel recinto di ragionamenti ideologici e ipocriti ma abbiamo sempre praticato una sana competizione all’interno di Fratelli d’Italia senza distinzione di genere. Chi è di Destra ha alcuni valori di riferimento e Giorgia Meloni è riuscita con un’operazione straordinaria a condensarli in una proposta politica vincente. Quando vinse il congresso di Azione Giovani, ero nel palazzetto a Viterbo dove si visse quella giornata, è stata la più giovane vicepresidente della Camera dei Deputati, è stata tra i più giovani ministri della Repubblica all’epoca del Governo Berlusconi dove ricoprì l’incarico di ministro della Gioventù. E’, adesso, la prima donna premier in Italia, non ha paura di essere donna né di confrontarsi con gli uomini. Si è sempre fatta valere, dalla sezione della Garbatella da dove è partita fino al Parlamento ed al Governo. Per me, che la conosco da vent’anni, è stata una grande emozione leggere, su uno dei quotidiani internazionali più prestigiosi, che Giorgia è la settima donna più potente nel mondo. Ed è italiana. 

Torniamo a Pistoia, all’intero territorio provinciale. Dal tuo osservatorio regionale, quali sono le tre manovre determinanti per far fare il salto di qualità a questo territorio alle quale prometti di poter lavorare? 

Per la provincia di Pistoia ci sono nodi che non sono mai stati sciolti. Il primo è quello delle infrastrutture. Dobbiamo fare i conti con la nostra collocazione geografica: siamo sì nel cuore della regione toscana ma siamo anche un po’ schiacciati tra la Piana di Lucca e Firenze. La terza corsia dell’A11 rappresenta, con le opere connesse e con la soluzione del nodo di Peretola, una delle priorità assolute. Così come il collegamento funzionale con l’economia produttiva verso la Piana. La nostra montagna ha, poi, bisogno di cura e rilancio, non solo sotto il profilo del comparto sciistico, peraltro molto importante, ma anche del turismo verde: il territorio ha bisogno di un’attenta e costante manutenzione mentre oggi, in varie parti, risulta abbandonato. C’è il tema del rilancio della Valdinievole con le partite decisive delle Terme e del Mefit, del settore vivaistico ornamentale. Essenziale è tutto il capitolo della sanità: non si può continuare a smantellare i servizi sui territori accentrandoli nei grandi ospedali ma occorre, invece, difendere e potenziare la sanità territoriale con adeguati servizi di assistenza. Pistoia, sotto il profilo dei flussi turistici, è collocata su uno degli assi più importanti al mondo perciò c’è bisogno di servizi ferroviari all’altezza, integrati con gli aeroporti di Firenze e Pisa. La nostra è una provincia che può vantare Collodi e il mito di Pinocchio! Da rilanciare anche le infrastrutture logistiche a sostegno del comparto vivaistico e gli istituti culturali da inserire in una filiera regionale. Al contrario di quello che dice una certa sinistra la Provincia di Pistoia, con il Comune capoluogo che ha fatto da capofila, è l’unica in toscana ad essersi dotata di un Piano Strategico della Cultura che presto darà i suoi frutti.

È Natale, cosa ti auguri per queste feste e per il 2023?

Il mio pensiero va a tutta la nostra comunità, in particolare alle famiglie che in questi due anni hanno avuto difficoltà e lutti a causa del Covid e della situazione economica. Il Natale è anche un momento di riflessione per capire cosa abbiamo fatto e cosa ancora possiamo fare per migliorare la condizione generale del nostro territorio. Ed è quello che voglio fare, per ripartire con energia nel nuovo anno. Buone feste quindi ai vostri lettori, alle loro famiglie e l’augurio di un sereno 2023. 

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