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Sanità: L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia

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Sanità, Capecchi-Bartolini: “L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia”
“Il capo dipartimento di Ginecologia e Ostetricia Mattei ci ha detto che a fine maggio verrà pubblicato il bando per reperire professionisti ed a luglio si terranno le prove del concorso”
Pescia 20/05/2022 – Sopralluogo all’ospedale SS. Cosma e Damiano di Pescia dei consiglieri regionali Alessandro Capecchi (Fdi) e Luciana Bartolini (Lega), che hanno incontrato la direttrice sanitaria Lucilla Di Renzo, il Capo dipartimento di Ginecologia e ostetricia Alberto Mattei, il responsabile dell’Area infermieristica Fabio Pronti, e la referente del presidio di Pescia Giuditta Niccolai. Sono emerse importanti novità relativamente al caso del punto nascite, del quale è stata annunciata la sospensione dell’attività.
L’Asl ha 180 giorni per risolvere la situazione del punto nascite di Pescia, prima dell’intervento degli ispettori ministeriali. Il capo dipartimento Mattei ci ha riferito che a fine maggio verrà pubblicato il bando per reperire professionisti ed a luglio si terranno le prove del concorso -annuncia il Consigliere Alessandro Capecchi– Verrà creato un bando unico per il punto nascite di Pistoia e Pescia, i medici vincitori del bando verranno poi spalmati sui due presidi sanitari così da garantire la continuità del servizio. Il punto nascite può, infatti, funzionare soltanto con un adeguato livello di personale. L’Asl deve fare in modo di rendere attrattivo il punto nascite di Pescia mettendolo insieme a Pistoia ma, soprattutto, deve assicurare la sicurezza per i bambini, mamme e operatori sanitari. Il numero dei parti deve essere sempre proporzionale alla sicurezza -sottolinea Capecchi– Esprimiamo ferma contrarietà allo smantellamento progressivo dell’ospedale di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dai territori, dagli ospedali periferici che garantiscono una sanità diffusa Mantenere aperto e operativo l’ospedale di Pescia, a partire dal punto nascite, è fondamentale per l’intera Valdinievole e non solo, visto che a Pescia arrivano partorienti anche dalla Piana lucchese. Gli ospedali periferici devono essere dotati anche di un supporto normativo per spingere i giovani medici specializzandi a svolgere in quelle strutture il loro percorso professionale. Ospedali periferici che devono anche essere sostenuti dalla telemedicina, da servizi innovativi che possono assicurare, in determinate situazioni, il miglior trattamento anche a distanza”.
“La questione riguardante il mantenimento del Punto nascite a Pescia -afferma il consigliere Luciana Bartolini– è molto importante e l’incontro odierno con i responsabili della struttura ospedaliera, che ringraziamo per l’ospitalità e la chiarezza delle informazioni, è sicuramente servito per dissipare alcuni dubbi. Alla base -prosegue il Consiglierevi è, purtroppo, ma questa non è una novità per i nosocomi toscani, una carenza di personale medico che si cercherà di ovviare con un bando a fine mese riguardante anche l’ospedale di Pistoia. Sembra ci sia la volontà di salvaguardare, in loco, la pre e post assistenza delle partorienti, anche se è fortemente auspicabile che da Roma possa arrivare il via libera che stoppi la chiusura del reparto. Da parte nostra -conclude Luciana Bartolini- continueremo a monitorare l’evolversi della delicata questione, ricordando che il senatore Vescovi ha presentato, sul tema, una specifica interrogazione al Ministro Speranza.”

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