“Un maldestro tentativo lobbistico di aggirare l’autorizzazione ambientale“. Così l’avvocatura della Regione definisce l’emendamento finito sotto la lente d’ingrandimento della Dda di Firenze che il 26 maggio 2021 il consiglio regionale ha abrogato. Un emendamento passato in consiglio regionale senza il vaglio degli uffici tecnici della Regione Toscana. Una norma illegittima, dunque, per gli stessi avvocati della Regione. Questo quanto emerso dall’accesso agli atti del consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi.
“Eliminare l’emendamento non toglie certo il problema, che anzi resta, come restano tanti interrogativi ai quali abbiamo ottenuto parziali risposte grazie ai vari accessi agli atti, ma non si può certo dire che la vicenda si sia risolta. L’ex governatore Enrico Rossi in merito all’istruttoria di proposta di legge del 2018 per modificare l’art 13 della legge sulla gestione degli impianti di depurazione industriale parla di atto tecnico degli uffici. Ma gli uffici hanno agito su richiesta dello stesso Rossi e su un tema sul quale, già nel 2017, Arpat aveva dato indirizzi tecnici precisi e rigorosi.”, sottolinea il consigliere regionale FdI e vicepresidente della commissione Ambiente Alessandro Capecchi.
“Le parole di Rossi vanno smentite – aggiunge Capecchi – non è vero che la sua giunta ha imposto regole più stringenti per la tutela ambientale, bensì è stata Arpat ad aver stabilito che gli scarichi di Aquarno fossero insostenibili dal punto di vista ambientale secondo quanto recita la normativa nazionale. Sulla base del decreto 152 del 2006 fu sempre Arpat, e non la giunta Rossi, ad imporre ad Aquarno di ottenere l’AIA anziché la semplice AUA! Rossi continua a fare lo scarica barile dicendo che la provincia di Pisa a guida Andrea Pieroni, pur sempre un esponente del suo partito, aveva sempre garantito la procedura più semplice per gli scarichi di Aquarno. Le parole dell’ex governatore, però, sono smentite dai fatti: per sette anni la Regione ha continuato a concedere proroghe ad Aquarno, perché la Giunta attese tutto questo tempo?”.
“L’emendamento della vergogna è stato cancellato ma il lavoro della commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e i rapporti di potere in Toscana è appena iniziato ed è in questa sede che ci auguriamo di fare ulteriore chiarezza sulla vicenda”, conclude il consigliere.