“Perché a Giani non interessa che il Giro d’Italia passi dalla Toscana?”

Ciclismo, Capecchi (Fdi): “Perché a Giani non interessa che il Giro d’Italia passi dalla Toscana?”Interrogazione di Fratelli d’Italia. “Eppure tra il 2014 ed il 2016 la Regione Toscana, grazie ai proventi dei Mondiali di ciclismo del 2013, ha devoluto 700mila euro per la realizzazione del ciclodromo di Ponte Buggianese. La Giunta come giustifica l’attuale, totale disinteresse al passaggio del Giro 2022 in Toscana?”


Firenze 13/11/2021 – “La Regione non ha fatto niente per sostenere il coinvolgimento della Toscana, ed in particolare dei comuni più legati alla tradizione del ciclismo, tra le tappe del Giro d’Italia 2022. Con un’interrogazione chiederemo conto alla Giunta regionale di questa mancata promozione dei nostri comuni, territori e tradizioni. Si tratta di una grave perdita, colpa di un Governatore miope con un buco di bilancio di oltre 400 milioni di euro” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Capecchi.


Eppure tra il 2014 ed il 2016 la Regione Toscana, grazie ai proventi dei Mondiali di ciclismo del 2013, ha devoluto 700mila euro per la realizzazione del ciclodromo “Alfredo Martini” di Ponte Buggianese. La Giunta come giustifica l’attuale, totale disinteresse al passaggio del Giro 2022 in Toscana? Il fatto che, come dimostrano le sue dichiarazioni stampa, Giani veda nel Giro solo un costo per il territorio senza evidenziarne le opportunità ed il valore, evidenzia la sua miopia amministrativa. Scarica l’intera responsabilità sui sindaci e si nasconde dietro la contrattazione che potevano fare i Comuni ed i costi a tappa di 100-150 mila euro, spiegando come sia necessario investire altrove! Ma, forse, se la Toscana non si trovasse nell’attuale sprofondo finanziario avrebbe potuto aiutare il territorio a tenere e valorizzare un evento di portata internazionale come il Giro d’Italia. Il valore aggiunto di tali eventi itineranti ha un effetto moltiplicatore sui nostri territori, penso in particolare alla montagna pistoiese e all’attrazione turistica che questa avrebbe potuto esercitare sui fedelissimi delle due ruote e del Giro” sottolinea Capecchi.


“Concordo con i commenti di attenti osservatori, il settore ciclistico sportivo in Toscana è in crisi, nonostante la rinomata tradizione, stiamo perdendo pezzo dopo pezzo la nostra storia di eccellenza –fa notare il Consigliere di Fdi– Considerato l’importante sviluppo di questi ultimi anni del cicloturismo su tutto il territorio nazionale, ed in particolare in Toscana, visti gli investimenti di cui si vanta la Regione relativamente alla realizzazione di oltre 1000 km di percorsi cicloturistici e al cofinanziamento di interventi di mobilità sostenibile con la legge regionale 27/2012, il Giro d’Italia avrebbe potuto essere la vetrina ottimale per massimizzare i risultati dei costi pubblici sostenuti in questi anni promuovendo l’offerta cicloturistica complessiva della Toscana”.